Politica
di Raffaele Dicembrino
Governo: misure su rave, giustizia e Covid
Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano
Reclusione da 3 a 6 anni, multe da 1.000 a 10.000 euro e si procede d’ufficio “se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica”.
È quanto si trova nel decreto legge passato oggi in Consiglio dei ministri - composto di nove articoli e che riguarda anche norme in materia di giustizia e di Covid - nella parte che riguarda il contrasto ai rave party. In caso di condanna, “è sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e di quelle utilizzate per realizzare le finalità dell’occupazione”. Viene così introdotta una nuova forma di reato per appunto legata all’organizzazione dei rave party, ‘invasione per raduni pericolosi’.
Il Consiglio dei ministri ha inoltre approvato il decreto legge con misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefìci penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, nonché in materia di entrata in vigore del decreto legislativo con la riforma del processo penale. “Un provvedimento simbolico di cui andar fieri”, dice Giorgia Meloni, riferendosi alla condizione che riguarda anche esponenti della criminalità organizzata. Rinviata al 30 dicembre la riforma del processo penale varata da Marta Cartabia, “non c’è alcun rischio di perdere i fondi del Pnnr”, assicura la presidente del Consiglio. Alla conferenza stampa di presentazione dei provvedimenti c’era anche Carlo Nordio, neoministro della Giustizia: “Il rinvio ci consente di mettere mano a una confusione organizzativa”.
Anche misure sul Covid con l’anticipo della fine dell’obbligo di vaccini al primo novembre per il personale sanitario. Sfuma invece la fine dell’obbligo di indossare mascherine negli ospedali e nelle Rsa (“Mai abbiamo pensato di non andare in questa direzione, è una scelta condivisa con il primo ministro, non c’è alcun ripensamento”, per il ministro alla Salute Orazio Schillaci). “No ad un approccio ideologico sulla pandemia”, dice la premier.
Infine l’elenco completo dei sottosegretari che chiudono così la composizione del governo, con l’approvazione della lista in Consiglio dei ministri. Esteri: Giorgio Silli e Maria Tripodi; agli Interni: Emanuele Prisco, Wanda Ferro, Nicola Molteni. Giustizia: Andrea Delmastro Delle Vedove, Andrea Ostellari. Difesa: Isabella Rauti e Matteo Perego; Economia: Lucia Albano, Federico Freni e Sandra Savino. Mise: Fausta Bergamotto, Massimo Bitonci. Mite: Claudio Barbaro. Agricoltura: Patrizio La Pietra e Luigi D’Eramo. Infrastrutture e trasporti: Tullio Ferrante. Lavoro e politiche sociali: Claudio Durigon; Istruzione: Paola Frassinetti. Università e ricerca: Augusta Montaruli. Cultura: Gianmarco Mazzi, Lucia Borgonzoni e Vittorio Sgarbi. Salute: Marcello Gemmato. Rapporti con il Parlamento: Giuseppina Castiello e Matilde Siracusano. Sottosegretari alla presidenza del Consiglio: Alessio Butti (Innovazione) Giovanbattista Fazzolari (Attuazione del programma) Alberto Barachini (Editoria) Alessandro Morelli (Cipe).
.