Chiesa

di Tommaso Ciccotti

Papa: Basta con la civiltà dello scontro

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

Noi stiamo vivendo una civiltà dello scontro. Le guerre sono un grande scontro e oggi nessuno dubita che stiamo vivendo la terza guerra mondiale: in un secolo, uno scontro dietro l’altro, uno dietro l’altro… E non impariamo mai, a livello mondiale, ma anche a livello personale.

Papa Francesco torna ancora a parlare del rischio di un nuovo conflitto mondiale. Lo fa nel discorso, pronunciato interamente a braccio, ai membri della Focsiv ricevuti in udienza nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico. Il Pontefice li incontra in occasione del 50.mo anniversario di fondazione della Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario, che rappresenta 90 organizzazioni attive in oltre 80 Paesi del mondo. Evidenziandone il prezioso contributo offerto alla lotta contro la povertà e l’emarginazione, per la tutela della dignità dell’uomo e l’affermazione dei diritti umani, il Papa rimarca il valore del volontariato, “una delle cose più belle”.

Nel volontariato, infatti, “ognuno con la propria libertà sceglie di fare questo cammino che è un cammino di uscita verso l’altro, uscita con la mano tesa, un cammino di uscita per preoccuparsi degli altri”, dice il Pontefice.

Io posso rimanere a casa seduto, tranquillo, guardando la tv o facendo altre cose… No, io mi prendo questa fatica di uscire. Il volontariato è la fatica di uscire per aiutare altri, è così. Non c’è un volontariato da scrivania e non c’è un volontariato da televisione, no. Il volontariato è sempre in uscita, il cuore aperto, la mano tesa, le gambe pronte per andare. Uscire per incontrare e uscire per dare.

Proprio questo uscire per incontrare e per dare assume grande importanza alla luce dell’attualità, caratterizzata da continui scontri e decisioni prese in base allo scontro: “Tu chi sei? No, io non so chi sono, ma sono contro questo e contro questo”, dice Francesco simulando un colloquio tra due persone. “La propria identità è essere-contro, scontrarsi”, aggiunge, “invece la strada che voi proponete, che voi vivete, e che è una vera proposta cristiana è l’incontro per risolvere, per risanare lo scontro”.

Noi stiamo vivendo la civiltà dello scontro. È più facile dire “io sono contro questo, contro quello, contro quell’altro”, che dire “io sono con”. Ci costa più fatica questo. E voi uscite per trovare gente, per trovare uomini e donne che hanno bisogno di aiuto, hanno bisogno della mano tesa, per camminare insieme, con, non contro.

Questo la rete di volontari, diffusa in tutta Italia, già lo fa. E lo fa “senza stipendio”: “Sì, forse vi danno qualcosa per il bus, il biglietto, ma niente di più. Senza stipendio, non per guadagnarti la vita, ma per vocazione. Ed è un investimento del vostro tempo che rende feconda la vita degli altri”. Il Papa incoraggia quindi a proseguire su questa strada che, sottolinea, “è una delle ricchezze della vostra cultura italiana”. Ci saranno pure dei problemi, certo, come dappertutto, ma i problemi “non vanno risolti come fa lo struzzo mettendo la testa sotto terra, i problemi si risolvono camminando, andando, litigando… Sì, litigando, fa bene!”, afferma Francesco. Anzi, “a volte fa bene una bella litigata”, perché aiuta a “capirsi bene ma come fratelli”.

“I buoni fratelli sanno litigare bene”, insiste Papa Francesco, ricordando un aneddoto familiare di una lite tra suo fratello e sua sorella: “Si sono detti (cose) di tutti i colori! Io lì che li ascoltavo, pensavo: ‘Dio mio, questi non se le mandano a dire!’. ‘Tu hai fatto… tu sei una cretina… tu sei questo, quell’altro…’. Di tutto. Poi si sono fermati. E mio fratello ha detto: ‘Io me ne vado perché ho da fare… Ciao bella!’. Un bacio ed è finita.”

I fratelli sanno discutere ma senza arrivare a distruggere l’essenziale che è il legame fraterno. Noi dobbiamo fare questo, cercare la verità, ci sono punti di vista diversi, si discute, bene, ma quello non si tocca, quello rimane sempre, la fratellanza. E il volontariato è un inno alla fratellanza, è un inno ad andare avanti così. Per questo, continuate ad andare avanti così, ad aiutare in questo senso, aiutare dando una mano alla gente.

Anche nel discorso consegnato, il Papa loda la testimonianza resa dal volontariato italiano: “Un bel segno della Chiesa-madre che genera speranza in un mondo assuefatto agli scandali della fame e delle guerre”, nonché “una risposta concreta a quanti non credono più in una pace possibile”, poiché dimostra come “ogni piccolo tassello quotidiano può costruire il grande mosaico della fratellanza”

L’ombra di una terza guerra mondiale incombe sul destino di intere nazioni, con conseguenze terribili per le persone. Penso, in modo particolare, agli anziani, alle donne, ai bambini. Che futuro stiamo costruendo per le nuove generazioni?

“È una domanda che dovrebbe accompagnare sempre le decisioni a livello internazionale”, afferma il Pontefice nel testo. Dove esprime anche la speranza di “un mondo solidale, in cui ciascuno si senta accolto e non sia costretto a rinunciare ai propri sogni. Non si tratta di un semplice auspicio, ma di una volontà ben precisa”.

A proposito di pace, oggi ferita e calpestata, Francesco non fa mancare un pensiero all’Ucraina e quei molti altri luoghi afflitti da vari drammi.

Quando manca la pace, quando prevalgono le “ragioni” della forza, le persone soffrono, le famiglie vengono divise, i più fragili restano soli. Da mesi vediamo immagini di distruzione, di morte. La pace nella giustizia è condizione necessaria per una vita dignitosa, per costruire assieme un futuro migliore.

Sulla stessa scia, il Papa non dimentica quei tanti giovani “costretti a lasciare la propria terra alla ricerca di un’esistenza dignitosa”, e ancora uomini, donne e bambini che “affrontano viaggi disumani e violenze di ogni tipo, pur di cercare un domani migliore”, e “quanti continuano a morire sulle rotte della disperazione, mentre si discute sul loro destino o ci si gira dall’altra parte”.

Le migrazioni forzate – per fuggire a guerre, fame, persecuzioni o mutamenti climatici – sono uno dei grandi mali di questa epoca, che potremo affrontare alla radice solo assicurando un reale sviluppo in ogni Paese.

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

15/11/2022
0306/2023
Ss. Carlo Lwanga e compagni

Voglio la
Mamma

Vai alla sezione

Politica

Vai alla sezione

Articoli correlati

Chiesa

Una enciclica “francescana” da non leggere su Repubblica

“Laudato si” di Papa Francesco è un testo complesso, davvero superficiale la lettura che ne offre Vito Mancuso sulle pagine del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari

Leggi tutto

Media

IMMORTALE ODIUM, IL LATO OSCURO DEL RISORGIMENTO

Nuova edizione del romanzo storico di Rino Cammilleri dedicato all’impresa nefasta dei massoni ottocenteschi di buttare nel Tevere la salma di Pio IX. Il libro torna in questi giorni nelle librerie con una nuova edizione e con un sottotitolo che è tutto un programma: “Una catena di delitti una setta misteriosa un complotto infernale”

Leggi tutto

Politica

Sul tema del voto dei cattolici

La questione che io pongo, però, è: se tutti si trovano concordi sulla necessità di questa benedetta “spinta dal basso”, perché nessuno si adopera per organizzarla sul serio? Guardate, sarei curioso persino di vedere all’opera i nuovi comitati civici “escludenti” di Fontana, sono convinto che sarebbero però più efficaci le “sardine bianche” in qualche modo evocate dalla Morresi, ma ormai mi sta bene tutto, purché io veda i cattolici fare qualcosa di politicamente decente e non solo lamentarsi fino alla prossima sconfitta, quando si lamenteranno di nuovo e ancora di più.

Leggi tutto

Chiesa

18 Marzo 1536 – Apparizione Madonna della Misericordia

Madonna della Misericordia - Il 18 marzo 1536, Antonio Botta, un contadino nativo della valle di San Bernardo, a sei chilometri da Savona, si reca di buon mattino nella sua piccola vigna per completare la potatura delle viti. Strada facendo recita, come suo solito, il santo Rosario; giunto al piccolo torrente che deve attraversare pensa di rinfrescarsi in quelle acque, e proprio in quel momento gli appare la Madonna. La sua deposizione ufficiale è conservata nel Santuario, incisa su lastra di marmo fin dal 1596.

Leggi tutto

Chiesa

Papa: l’Europa malata di stanchezza

Papa Francesco celebra a San Pietro la Messa coi partecipanti alla plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee), per il 50.mo dell’istituzione.

Leggi tutto

Chiesa

Sinodalità vissuta o meccanica

Lo Spirito vi condurrà alla verità tutta intera ricordandovi quanto vi ho detto (cfr Gv 16)
La sinodalità può venire intesa come un variamente artefatto dialogo tra alcune persone convocate in modo estemporaneo. Ciò può comportare ugualmente aspetti positivi ma anche i pericoli e le distorsioni del mero fare. Si tratta invece di cercare le vie di una più profonda formazione che apra ad una crescita integrale, spirituale e umana, nello scambio con gli altri.

Leggi tutto

La Croce Quotidiano, C.F. P.IVA 12050921001

© 2014-2023 La Croce Quotidiano