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di Roberto Signori

Francia, caos migranti. L’inchiesta choc

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Dopo il caso internazionale scoppiato tra Italia e Francia, in merito ai migranti, spunta un’inchiesta choc. Secondo quanto riferito dal quotidiano francese Le Monde, l’ultima tragedia nel Canale della Manica celerebbe dei retroscena davvero incredibili. Le autorità francesci avrebbe detto ai migranti che stavano annegando che in quel momento erano in acque britanniche e, dunque, dovevano rivolgersi agli inglesi e non a loro.

Un dossier di prove compilato dagli avvocati che agiscono per le famiglie delle 32 vittime, morti quando il loro gommone è affondato, che rivelerebbe le tante richieste d’aiuto giunte alle autorità francesi. I registri pubblicati dal quotidiano Le Monde indicano che hanno cercato di contattare i servizi di soccorso sia francesi che inglesi, ma non sono stati soccorsi. Poi a distanza di qualche ora, un capitano di un’imbarcazione privata ha lanciato l’allarme segnalando la presenza di molti corpi che galleggiavano nelle acque della Manica, più precisamente nello stretto di Calais.

L’episodio risale a un anno fa, il 24 novembre 2021 e i retroscena spuntano nel periodo in cui la Francia e l’Italia discutono per l’apertura dei porti. Il dossier indaga solo sulle risposte delle autorità francesi, in quanto i registri e le prove relative alla guardia costiera britannica sono oggetto di un’indagine separata che non ha ancora pubblicato i risultati.

Nel dossier vengono riportate le conversazioni telefoniche intercorse in un lasso di tempo di due ore tra i migranti in preda al panico e le autorità transalpine. La prima chiamata alla guardia costiera francese è stata registrata all’01:51, quando un passeggero è rimasto al telefono per 14 minuti chiedendo aiuto a più di 30 persone a bordo del gommone. «Abbiamo bisogno di aiuto, per favore, aiutateci», si sente nella registrazione. Pochi minuti dopo, una conversazione telefonica tra le autorità britanniche e quelle francesi avrebbe indicato che l’imbarcazione si trovava nelle acque francesi a circa mezzo miglio dal confine nautico.

I migranti hanno continuato a chiedere aiuto, ma alle 2:33 i registri mostrano che le autorità francesi hanno ordinato loro di chiamare il 999 perché a quel punto si trovavano nelle acque britanniche. Una scena che si è ripetuta più volte, fino a che le conversazioni si sono interrotte, probabilmente perché il gommone si è ribaltato. Il tutto intorno alle 3:00 del mattino, un’ora e dieci minuto la prima richiesta di aiuto. I registri compilati dagli avvocati delle vittime mostrano che un sopravvissuto, al telefono con le autorità, ha dichiarato che le persone si trovavano in mare e la risposta è stata: «Sì ma siete in acque inglesi, chiamate loro». Poco dopo le 4:00 di mattina, poi, le autorità britanniche hanno detto alle loro controparti francesi di aver ricevuto una richiesta di soccorso ma di non aver trovato nulla nel luogo segnalato della barca. E le operazioni di «soccorso» sono state formalmente chiuse attorno alle 4:30 del mattino. Fino alla segnalazione del giorno successivo di un pescatore che ha avvistato i cadaver

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16/11/2022
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