Storie

di Stefano Di Tomassi

Ostia, se una suor Cristina si ‘svela’ molti artisti creano per il Creatore

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Tanti sono stati scossi dalla notizia che Suor Cristina, la celebre cantante in abiti sacri, abbia infine lasciato il velo per dedicarsi allo star system. L’informazione non è edificante né per i cristiani, né per i credenti di qualsiasi fede in genere, neanche per chi magari è laico o ateo o agnostico perché mette al centro una crisi valoriale, una destrutturazione delle nostre società, la vittoria di un relativismo che può gettarci nel nichilismo, nella perdita di certezze e sicurezze.

A sollevare la questione con drammaticità Padre Luciano, cappellano di Sant’Agostino all’Ospedale G.B. Grassi ad Ostia Lido: “È questa la fine che fanno i religiosi che usano la religione x fini propri… Quanta è lontana la santità da questi pseudo attori” W la Verità.”

Ma, come è meglio ricordare, “non temere piccolo gregge…” perché quello che mostrano non è la verità; quella che va svelata è appunto, più che suor Cristina, la realtà.

Dice bene don Luciano: W allora la verità.

Per questo almeno da Ostia vogliamo completare questa informazione che ci parla di dialogo tra spettacolo e fede come binomio che induce in tentazione come se l’una fosse in conflitto con l’altra o quanto meno come se l’una sia scissa dall’altra e tenda a scindere. Perché invece qui, come altrove, di fronte a una suor Cristina che si ‘svela’ occorre testimoniare la verità ovvero come siano centinaia gli artisti, decine gli attori che ‘seguono Dio’ e lo testimoniano. Chi consapevolmente chi meno sente che l’arte è meramente uno strumento per qualcosa di più grande.

Nel caso di noi cristiani ha un nome e un’identità, Gesù e lo Spirito di Dio Padre.

Accanto alla cattiva notizia di una suora che rinuncia al suo patto con Dio vogliamo invece dare una buona notizia: sono tantissimi sul nostro Territorio, ma come pensiamo altrove, coloro che usano gli strumenti dell’espressione, dell’arte, del canto, della recitazione, della danza etc per far camminare il Vangelo tra la gente.

In particolare qui in Ostia e nel suo Territorio tanti i gruppi teatrali, le compagnie ‘di Gesù’; ridendo e scherzando, la compagnia degli anelli per citare i gruppi più storici rispettivamente alla Chiesa San Nicola di Bari e Nostra Signora di Bonaria, ma altri attori salgono sui palchi in Regina Pacis e in altre chiese.

Per amministrare questa ricchezza la chiesa di Ostia, sotto l’impulso di Papa Francesco e del Vescovo Dario Gervasi, ha costituito addirittura una commissione che possa aiutare.

Inoltre c’è la notizia che tra i teatranti, tra gli artisti, cantanti etc, non soltanto ci sono parrocchiani o semplici amatori, ma diversi sono gli artisti che si esprimono anche sui palchi di compagnie professionali del Territorio, altri anche nei teatri romani, e che continuano a fare Servizio nei gruppo delle chiese, sono spesso le colonne delle compagnie parrocchiali aiutando chiaramente chi si sperimenta da poco nel teatro ad acquisire gli strumenti tecnici.

E così, se vi fosse capitato e se vi capiterà, di assistere ad un concerto o a uno spettacolo nei locali delle chiese, potreste certamente toccare con mano questa realtà e cioè che gli artisti, gli attori, i danzatori, i cantanti, prendono spesso dal mondo dell’arte e dello spettacolo quei mezzi che poi riportano nei luoghi dello Spirito affinché questi acquisiscano un senso più profondo e uno spessore.

Al contrario purtroppo assistiamo con dispiacere all’esempio di tanti attori che si perdono, di tanti artisti di tutte i tipi, che confondono il fine con il mezzo, che utilizzano l’arte al meglio del valore tecnico ma che non avendo sostanza e spessore non sono mai appagati dagli applausi seppure quelli più clamorosi, e alle difficoltà della vita cadono e si rompono come gli idoli, la loro vita s’infrange di fronte alla realtà della quotidianità e della prossimità.

Per questo invece invitiamo le ‘Cristine’ a ritrovare la strada del vero palcoscenico che conviene calcare, quello del vero successo, del fare della propria vita Spirituale il grande capolavoro che Dio vuole per ognuno e ciascuno di noi.

Per questo l’invito a tutti di venire a esprimersi all’interno degli ambiti dei culti con gli strumenti dell’arte, del teatro, del canto perché gli applausi che si ricevono qui non hanno pari perché il creatore e le creature nell’esperienza artistica della creazione si riconoscono e si amano di più.

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28/11/2022
0106/2023
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