Chiesa

di Raffaele Dicembrino

Papa Francesco e lo sconcerto di Giovanni Battista

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

All’Angelus, Papa Francesco descrive lo sconcerto di Giovanni Battista di fronte alla sua figura e afferma che il dubbio non è in contraddizione con la fede, anzi “talvolta è essenziale per la crescita spirituale: ci aiuta a capire che Dio è sempre più grande di come lo immaginiamo”. Ecco le parole del Papa.

Cari fratelli e sorelle, buona domenica!

Il Vangelo di questa terza domenica di Avvento ci parla di Giovanni Battista che, mentre si trova in carcere, manda i suoi discepoli a chiedere a Gesù: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?» (Mt 11,4). Infatti Giovanni, sentendo parlare delle opere di Gesù, è colto dal dubbio se sia davvero Lui il Messia oppure no. Infatti egli pensava a un Messia severo che, arrivando, avrebbe fatto giustizia con potenza castigando i peccatori. Ora, invece, Gesù ha parole e gesti di compassione verso tutti, al centro del suo agire c’è la misericordia che perdona, per cui «i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo» (v. 5). Ci fa bene però soffermarci su questa crisi di Giovanni il Battista, perché può dire qualcosa di importante anche a noi.

Il testo sottolinea che Giovanni si trova in carcere, e questo, oltre che al luogo fisico, fa pensare alla situazione interiore che sta vivendo: in carcere c’è oscurità, manca la possibilità di vedere chiaro e di vedere oltre. In effetti, il Battista non riesce più a riconoscere Gesù come Messia atteso. È assalito dal dubbio e invia i discepoli a verificare: “Andate a vedere se è il Messia o no”. Ci meraviglia che ciò accada proprio a Giovanni, il quale aveva battezzato Gesù nel Giordano e lo aveva indicato ai suoi discepoli come l’Agnello di Dio (cfr Gv 1,29). Ma ciò significa che anche il più grande credente attraversa il tunnel del dubbio. E questo non è un male, anzi, talvolta è essenziale per la crescita spirituale: ci aiuta a capire che Dio è sempre più grande di come lo immaginiamo; le opere che compie sono sorprendenti rispetto ai nostri calcoli; il suo agire è diverso, sempre, supera i nostri bisogni e le nostre attese; e perciò non dobbiamo mai smettere di cercarlo e di convertirci al suo vero volto. Un grande teologo diceva che Dio «occorre riscoprirlo a tappe… talvolta credendo di perderlo» (H. de Lubac, Sulle vie di Dio, Milano 2008, 25). Così fa il Battista: nel dubbio, lo cerca ancora, lo interroga, “discute” con Lui e finalmente lo riscopre. Giovanni, definito da Gesù il più grande tra i nati di donna (cfr Mt 11,11), ci insegna insomma a non chiudere Dio nei nostri schemi. Questo è sempre il pericolo, la tentazione: farci un Dio a nostra misura, un Dio per usarlo. E Dio è altra cosa.

Fratelli e sorelle, anche noi a volte possiamo trovarci nella sua situazione, in un carcere interiore, incapaci di riconoscere la novità del Signore, che forse teniamo prigioniero della presunzione di sapere già tutto su di Lui. Cari fratelli e sorelle, mai si sa tutto su Dio, mai! Magari abbiamo nella testa un Dio potente che fa ciò che vuole, anziché il Dio dell’umile mitezza, il Dio della misericordia e dell’amore, che interviene sempre rispettando la nostra libertà e le nostre scelte. Magari viene anche a noi da dirgli: “Sei davvero Tu, così umile, il Dio che viene a salvarci?”. E può capitarci qualcosa di simile anche con i fratelli: abbiamo le nostre idee, i nostri pregiudizi e affibbiamo agli altri – specialmente a chi sentiamo diverso da noi – delle rigide etichette. L’Avvento, allora, è un tempo di ribaltamento di prospettive, dove lasciarci stupire dalla grandezza della misericordia di Dio. Lo stupore: Dio sempre stupisce. (L’abbiamo visto, poco fa, nel programma “A Sua immagine”, stavano parlando dello stupore). Dio sempre è Colui che suscita in te lo stupore. Un tempo – l’Avvento – in cui, preparando il presepe per il Bambino Gesù, impariamo di nuovo chi è il nostro Signore; un tempo in cui uscire da certi schemi, da certi pregiudizi verso Dio e i fratelli. L’Avvento è un tempo in cui, anziché pensare ai regali per noi, possiamo donare parole e gesti di consolazione a chi è ferito, come ha fatto Gesù con i ciechi, i sordi e gli zoppi.

La Madonna ci prenda per mano, come mamma, ci prenda per mano in questi giorni di preparazione al Natale e ci aiuti a riconoscere nella piccolezza del Bambino la grandezza di Dio che viene.

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

12/12/2022
2003/2023
Sant'Alessandra martire

Voglio la
Mamma

Vai alla sezione

Politica

Vai alla sezione

Articoli correlati

Chiesa

L’altra faccia del convegno vaticano sull’eutanasia

E’ balzata alla ribalta dell’attenzione nazionale la notizia del WMA European Region Meeting on End-of-Life Questions che coinvolgerà una trentina di specialisti della materia in una due-giorni ospitata in Vaticano. L’evento non sembra studiato per far discutere, ma semmai per pura accademia

Leggi tutto

Chiesa

PAPA FRANCESCO SANTA MESSA CONCLUSIVA DEL 52.mo CONGRESSO EUCARISTICO INTERNAZIONALE

Innanzi ad oltre centomila fedeli, Francesco celebra la Statio Orbis per concludere il 52.mo Congresso eucaristico internazionale di Budapest. Nell’omelia invita ad aprirsi “alla novità scandalosa” di Dio, “servo crocifisso” e non “messia potente”.

Leggi tutto

Chiesa

Papa Francesco: chi lavora nei media reimpari ad ascoltare

In occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2022, Papa Francesco lancia un invito ai professionisti del settore: la ricerca della verità comincia dall’ascolto

Leggi tutto

Chiesa

Congo, il dono del Papa ad un orfanotrofio

Al Foyer Nazareth, alla periferia della capitale Brazzaville, giunti tramite l’Elemosineria apostolica e la Nunziatura i medicinali offerti da Francesco per curare la drepanocitosi.

Leggi tutto

Chiesa

Papa Francesco e l’appuntamento con la Messa a Nicosia

Ai circa 10 mila fedeli riuniti per la Messa allo Stadio di Nicosia, il Papa raccomanda di essere uniti, dialogare e camminare insieme: l’annuncio non è proselitismo ma testimonianza, non moralismo che giudica ma misericordia.

Leggi tutto

Chiesa

Eutanasia, stop referendum. Accademia per la Vita: saggezza etica e giuridica

In attesa del deposito della sentenza, l’Istituzione pontificia insieme ai vescovi italiani prende atto con favore del pronunciamento della Consulta.

Leggi tutto

La Croce Quotidiano, C.F. P.IVA 12050921001

© 2014-2023 La Croce Quotidiano