Storie
di Tommaso Ciccotti
Papa scrive ai governanti: “clemenza” per i detenuti
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Un “gesto di clemenza” per i detenuti e chi è privato della libertà. È la richiesta che il Papa tramite una lettera sta inviando a tutti i capi di Stato in vista del Natale, invitandoli a compiere un gesto simbolico “verso quei nostri fratelli e sorelle privati della libertà che essi ritengano idonei a beneficiare di tale misura”. “Perché questo tempo segnato da tensioni, ingiustizie e conflitti, possa aprirsi alla grazia che viene dal Signore”, è la motivazione riportata in una dichiarazione del direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni.
Il gesto ha radici lontane che affondano nel 2000, anno del Grande Giubileo, quando San Giovanni Paolo II chiese ai governanti del mondo un gesto di clemenza nel documento di 11 pagine per il Giubileo nelle carceri. Era fine giugno, poco più di una settimana dopo, il 9 luglio, il Papa polacco in visita al carcere romano di Regina Coeli per il Giubileo dei detenuti, in nome di Gesù “imprigionato, schernito, giudicato e condannato” domandò “alle autorità competenti” la riduzione della pena per permettere ai detenuti di ritrovare una nuova vita sociale una volta fuori dal carcere. Richiesta reiterata ancora una volta il 14 novembre 2002 a senatori e deputati incontrati in occasione della visita al Parlamento italiano.