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di la redazione

È morto il cardinale Poletto

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È morto nella tarda sera di ieri, sabato 17 dicembre, il cardinale Severino Poletto, arcivescovo emerito di Torino, a seguito di una lunga malattia. Aveva 89 anni, ne avrebbe compiuti 90 a marzo. Il decesso è avvenuto nella casa di Testona di Moncalieri, dove Poletto si era ritirato dopo aver rinunciato nel 2010 alla guida della arcidiocesi di Torino, di cui è stato pastore per oltre dieci anni, a partire dal 5 settembre 1999. In precedenza era stato vescovo di Fossano (1980-1989) e di Asti (1989-1999).

La vita e l’attività pastorale a Torino

Nato a Salgareda (Treviso) il 18 marzo 1933, nel 1952 seguì la famiglia emigrata in Piemonte nel 1952, dapprima a Rosignano Monferrato e poi a Terranova di Casale. A Casale Monferrato entrò in Seminario Maggiore nel 1953 e venne ordinato prete il 29 giugno 1957. Viceparroco e poi parroco fu sempre molto attento ai problemi sociali e del mondo del lavoro. L’episcopato a Torino - ricorda la stessa Arcidiocesi sul suo sito ufficiale - è stato segnato, fin dall’inizio, dalla grave crisi che colpì la Fiat e, di conseguenza, l’intero indotto automobilistico. Nel 2000 Poletto promosse un importante convegno in cui la Chiesa torinese apriva un “tavolo di confronto” con tutte le istituzioni, le parti sociali, le agenzie educative, il sistema del credito con un obiettivo chiaro: valorizzare il dialogo reciproco come strumento principale per superare una crisi che, fin dall’inizio, non riguardava solo l’azienda ma investiva l’intero territorio.

Presiedette in Duomo la Messa di sepoltura per il senatore Giovanni Agnelli (26 gennaio 2003), ricordandone l’impegno personale e l’attaccamento a Torino. Nel dicembre 2007 fu tra i primi ad accorrere presso i familiari degli operai morti e feriti nel tragico rogo della ThyssenKrupp, in corso Regina a Torino. Della sua attività pastorale si ricorda soprattutto il grande piano di “missioni” che coinvolse tutta la diocesi in un percorso pluriennale, concluso dalla “redditio fidei” a Roma, di fronte a papa Benedetto XVI.
Venne creato cardinale da Giovanni Paolo II nel Concistoro del 24 febbraio 2001, sul sagrato della Basilica di San Pietro, insieme con altri 36. Erano i primi cardinali del terzo millennio cristiano. Per Poletto fu un “onore” che dedicò a tutta la città e l’arcidiocesi di Torino.
Il cardinale Poletto fu anche appassionato Custode della Sindone: guidò le due ostensioni del 2000 e del 2010, dove intervenne come pellegrino Papa Benedetto XVI. Al porporato si deve anche la decisione di realizzare il lavoro di restauro del Telo, che ha permesso di “ripulire” la Sindone da materiali accumulatisi negli ultimi secoli, dopo l’incendio di Chambéry del 1532, e che offre oggi un’immagine più chiara dell’icona. Nel 2000 Poletto accolse gli scienziati riuniti da tutto il mondo per il primo Simposio internazionale di studi sindonici e, durante l’ostensione, numerosi Cardinali, Arcivescovi e Vescovi venuti a guidare il pellegrinaggio delle loro comunità alla reliquia.

Cardinale nel 2001

Custode della Sindone

L’11 ottobre 2010 Benedetto XVI ha accolto la sua rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Torino, presentata per raggiunti limiti d’età; gli è succeduto l’arcivescovo Cesare Nosiglia, fino ad allora vescovo di Vicenza. Poletto ha anche partecipato a due Conclavi: quello del 2005 quando fu eletto Joseph Ratzinger, e nel 2013, per l’elezione di Papa Francesco.
Con la morte del cardinale Poletto, il Collegio cardinalizio risulta attualmente composto da 126 cardinali elettori e 98 non elettori.

Il Collegio cardinalizio

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