Chiesa

di Tommaso Ciccotti

Papa Francesco incontra i dipendenti della Santa Sede

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Grazie di essere venuti a questo appuntamento in cui ci scambiamo gli auguri per il santo Natale.

Prima di tutto dobbiamo ringraziare il Signore, perché, con il suo aiuto, abbiamo superato la fase critica della pandemia. Non dimentichiamo! Quando eravamo nella chiusura dicevamo: chissà come sarà quando saremo liberi di muoverci, di incontrarci, e così via. Poi, appena le cose cambiano, succede che perdiamo la memoria e andiamo avanti come se niente fosse stato. E magari nemmeno ringraziamo il Signore! Questo non è cristiano e non è neppure umano. No, vogliamo ringraziare perché abbiamo potuto riprendere a lavorare, e anche cercando di superare certi problemi più o meno grandi che si erano creati nel periodo più difficile. Riprendere è un lavoro che dobbiamo fare tutti.

Non dobbiamo dimenticare, perché il lungo periodo di pandemia ha lasciato dei segni. Non solo conseguenze materiali, economiche; ha lasciato anche segni nella vita delle persone, nelle relazioni, nella serenità delle famiglie. E per questo oggi io vi auguro soprattutto serenità: serenità per ciascuno di voi e per le vostre famiglie. Serenità non vuol dire che tutto va bene, che non ci sono problemi, difficoltà, no, non vuol dire questo. Ce lo dimostra la Santa Famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria. Possiamo immaginare, quando arrivarono a Betlemme, la Madonna cominciava a sentire i dolori, Giuseppe non sapeva dove andare, bussava a tante porte, ma non c’era posto… Eppure nel cuore di Maria e di Giuseppe c’era una serenità di fondo, che veniva da Dio, veniva dalla consapevolezza di essere nella sua volontà, di cercarla insieme, nella preghiera e nell’amore reciproco. Questo vi auguro: che ciascuno di voi abbia fede in Dio e che nelle famiglie ci sia la semplicità di affidarsi al suo aiuto, di pregarlo e di ringraziarlo.

Vorrei augurare serenità in particolare ai vostri figli, ai ragazzi e alle ragazze, perché loro hanno risentito molto della chiusura, hanno accumulato parecchie tensioni. È normale, è inevitabile. Però non bisogna fare finta di niente, bisogna riflettere, cercare di capire, perché uscire migliori dalla crisi non avviene per magia, bisogna lavorare su di sé, con calma, con pazienza. Anche i ragazzi possono farlo, naturalmente con l’aiuto dei genitori e a volte di altre persone, ma è importante che loro stessi siano consapevoli che le crisi sono passaggi di crescita e richiedono un lavoro su sé stessi.

Questo è il primo augurio che mi viene in mente, partendo dalla pandemia. Vi auguro serenità, nel cuore, nei rapporti familiari, nel lavoro. Serenità.

E il secondo è questo: che siamo testimoni e artigiani di pace. In questo momento della storia del mondo, siamo chiamati a sentire più forte la responsabilità di fare ciascuno la propria parte per costruire la pace. E questo ha un significato particolare per noi che viviamo e lavoriamo nella Città del Vaticano. Non perché questo piccolissimo Stato, il più piccolo del mondo, abbia un peso specifico speciale, non per questo; ma perché noi abbiamo come Capo e Maestro il Signore Gesù, il quale ci chiama ad unire il nostro umile impegno quotidiano alla sua opera di riconciliazione e di pace. A partire dall’ambiente in cui viviamo, dai rapporti con i nostri colleghi, da come affrontiamo le incomprensioni e i conflitti che possono nascere sul lavoro; oppure a casa, nell’ambito familiare; o anche con gli amici, o in parrocchia. È lì che noi possiamo essere concretamente testimoni e artigiani di pace.

Seminare pace. E come? Per esempio: evitando di parlare male degli altri “dietro le spalle”. Se noi facessimo questo soltanto, saremmo creatori di pace dappertutto! Se c’è qualcosa che non va, parliamone direttamente con la persona interessata, con rispetto, con franchezza. Siamo coraggiosi. Non facciamo finta di niente per poi sparlare di lui o di lei con altre persone. Cerchiamo di essere sinceri e onesti. Facciamo la prova e vediamo che questo andrà bene.

Care sorelle e cari fratelli, porgo i migliori auguri a voi e ai vostri cari. Salutate da parte mia i vostri bambini e i vostri anziani a casa. Loro sono il tesoro nella famiglia, il tesoro della società. E vi ringrazio: vi ringrazio per tutto quello che fate qui dentro, per il vostro lavoro e anche per la vostra pazienza, a volte, perché so che ci sono situazioni nelle quali voi esercitate la pazienza: grazie per questo. Tutti noi dobbiamo andare avanti con pazienza, con gioia, ringraziando il Signore che ci dà questa grazia del lavoro, ma custodire il lavoro e anche farlo con dignità. Grazie di questo, grazie per questo che voi fate qui dentro. Senza di voi, tutto questo non andrebbe avanti. Grazie davvero!

Vi benedico tutti di cuore, e vi chiedo per favore di pregare per me. E buon Natale a tutti!

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

23/12/2022
0106/2023
San Giustino

Voglio la
Mamma

Vai alla sezione

Politica

Vai alla sezione

Articoli correlati

Chiesa

Una madre che protegge i propri figli

Che la dialettica degli strumenti di produzione dovesse portare, con l’abolizione della famiglia, alla scomparsa della prostituzione è un assunto indeducibile. Ma una volta eliminati i principi morali familiari che davano un senso al sesso, quest’ultimo è straripato e porta rovina ovunque

Leggi tutto

Chiesa

Tornando alla questione degli abusi….

Suor Anna Deodato ha correttamente spiegato che: «l’abuso sessuale accade come ultimo, tragico atto di una serie di abusi di potere e di coscienza».

Leggi tutto

Chiesa

Viaggio Apostolico in Slovacchia: Visita privata al “Centro Betlemme”

Papa Francesco ha poi visitato il Centro Betlemme delle Suore di Madre Teresa che accoglie famiglie e persone in difficoltà: possiamo vedere o non vedere Dio, ma Lui ci accompagna nel cammino della vita

Leggi tutto

Chiesa

Papa Francesco: rispettiamo l’uomo, il creato e il Creatore

Il pontefice riunisce in Vaticano scienziati, esperti e leader religiosi per l’incontro “Fede e Scienza”. A loro consegna il suo discorso scritto, nel quale lancia un appello ad adottare comportamenti e azioni modellate sulla “interdipendenza” e “corresponsabilità” per contrastare i “semi dei conflitti” che provocano ferite nell’ambiente e nella persona umana

Leggi tutto

Media

Ecco il nuovo libro sul catechismo commentato da 23 cardinali

Papa Francesco si è congratulato con quanti hanno promosso e realizzato il volume di Marco Italiano, edito dalla Tau

Leggi tutto

Chiesa

Al legislatore non chiedete “favori” ma proclamate diritti “

Al legislatore, spiega Francesco ai membri dell’Unione giuristi cattolici italiani che partecipano al loro 70.mo congresso nazionale, non chiedete “favori” ma proclamate diritti “che derivano dalla dignità umana

Leggi tutto

La Croce Quotidiano, C.F. P.IVA 12050921001

© 2014-2023 La Croce Quotidiano