Politica
di Roberto Signori
USA - I Democratici hanno dato l’addio alla maggioranza nella camera bassa
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La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti renderà pubbliche le dichiarazioni dei redditi federali dell’ex presidente Donald Trump venerdì, in un gesto di addio alla sua maggioranza nella camera bassa del Congresso degli Stati Uniti che l’opposizione repubblicana, che raccoglierà il testimone nei prossimi giorni, ha definito un “pericoloso precedente politico”.
Sebbene il “New York Times” abbia pubblicato decenni di informazioni fiscali su Trump nel 2020, il magnate newyorkese si è sempre rifiutato di rendere pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi, ponendo fine a una “tradizione” iniziata durante il mandato di Jimmy Carter.
Ora, con l’approvazione della Corte Suprema conservatrice degli Stati Uniti, che ha approvato la procedura con sei voti contro tre, il Comitato per le questioni economiche della Camera degli Stati Uniti si appresta a rilasciare ufficialmente i documenti dopo aver affermato che Donald Trump si è sottoposto solo una volta, durante il suo intero mandato, alla verifica presidenziale annuale obbligatoria, riporta la CNN.
Gli esperti consultati da “The Hill” hanno dichiarato che ci vorrà tempo per analizzare tutte le informazioni (cinque anni fiscali, dal 2015 al 2020) e non prevedono rivelazioni eccezionali, ma potrebbero fornire ulteriori informazioni su aree chiave di interesse riguardanti le associazioni imprenditoriali e professionali di Trump.
Il primo repubblicano della commissione, il deputato Kevin Brady, ha deplorato la pubblicazione di questi documenti come una “nuova pericolosa arma politica che va ben oltre l’ex presidente ed elimina decenni di protezioni della privacy per gli americani medi”.
Lo stesso Trump, già in piena modalità pre-campagna elettorale in vista delle elezioni del 2024, ha definito la decisione un “oltraggioso abuso di potere” e una “caccia alle streghe senza freni”, prima di esortare il presidente in carica, Joe Biden, e quello che ha definito il “cartello di Washington” a rilasciare le proprie dichiarazioni, cosa che l’attuale presidente fa volontariamente dal 1998.
Secondo i documenti resi noti finora, Trump ha pagato 1 milione di euro (tutte le cifre sono in euro) di tasse federali sul reddito nel 2018 e nel 2019, in netto contrasto con i 700 euro pagati nel 2017. Nel 2020 non ha pagato tasse, secondo un rapporto del Joint Tax Committee.
Trump ha registrato una plusvalenza di 20 milioni nel 2018 e un guadagno di 8,5 milioni nel 2019 grazie alle vendite di asset che hanno interrotto anni di perdite: 30 milioni in rosso nel 2015 e 2016, e 12 nel 2017. Nel 2020, quando la pandemia colpì, Trump dichiarò 4,5 milioni di perdite. Quell’anno non ha pagato tasse.