Chiesa
di Tommaso Ciccotti
PAPA - Le intenzioni di preghiera di Gennaio
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“Vorrei proporre agli educatori di aggiungere una nuova materia all’insegnamento: la fraternità”. Si apre così l’intenzione di preghiera di Papa Francesco per il mese di gennaio, dedicata agli educatori, perché “siano testimoni credibili, insegnando la fraternità anziché la competizione e aiutando in particolare i giovani più vulnerabili”. Nel primo video del 2023, diffuso per l’ottavo anno consecutivo dalla Rete Mondiale di Preghiera del Papa, Francesco, in spagnolo, ribadisce l’importanza dell’attività educativa nella sua interezza, perché l’insegnamento va ben oltre il contenuto.
Per il Pontefice, l’educazione “è un atto d’amore che illumina il cammino, perché possiamo recuperare il senso della fraternità, per non ignorare i più vulnerabili”. L’educatore è un testimone che non dona le sue conoscenze intellettuali, ma le sue convinzioni, il suo impegno vissuto. Ed è anche, per Papa Francesco, “una persona che sa gestire bene i tre linguaggi: quello della testa, quello del cuore e quello delle mani, armonizzati”, facendolo “con la gioia di comunicare”. In questo modo, gli educatori potranno essere “ascoltati molto più attentamente e saranno creatori di comunità”. “Educare - aveva detto il Papa nell’aprile dello scorso anno, ricevendo delegazione del “Global Researchers Advancing Catholic Education Project” - è rischiare nella tensione tra la testa, il cuore e le mani: in armonia, al punto da pensare quello che sento e faccio; da sentire quello che penso e faccio; da fare quello che sento e penso. È un’armonia”. Potranno creare comunità, spiega Francesco, “Perché stanno seminando questa testimonianza”.
Preghiamo perché gli educatori siano testimoni credibili, insegnando la fraternità anziché la competizione e aiutando in particolare i giovani più vulnerabili
Il “Video del Papa” di gennaio, che inizia con la parola “fraternità”, scritta su una lavagna come se fosse una materia di insegnamento, accompagna le parole del Pontefice con le immagini di una storia ambientata in una scuola. Un ragazzo, emarginato dai suoi compagni durante le partite di calcio, rimane da solo in un angolo fino a quando un insegnante, che si accorge del suo disagio, decide di prendersi cura di lui. Non lo fa con le parole, ma con la sua testimonianza di vita: si ferma con lui, giorno dopo giorno, e con passione e costanza gli insegna a giocare. Fino a quando, una mattina, lo ritrova insieme a quegli stessi compagni che prima lo avevano emarginato: sta giocando con loro e, quando segna il suo primo gol, lo dedica proprio all’insegnante, al testimone credibile che lo ha aiutato.