{if 0 != 1 AND 0 != 7 AND 0 != 8 AND 'n' == 'n'} “Salvavita” per reattori a fusione nucleare

Società

di Tommaso Ciccotti

“Salvavita” per reattori a fusione nucleare

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

ENEA ha progettato un dispositivo salvavita unico al mondo per la protezione dal surriscaldamento (quench) dei magneti superconduttori nei futuri reattori a fusione nucleare. L’innovazione tecnologica sarà testata per la prima volta sul tokamak DTT, l’infrastruttura per la ricerca sull’energia da fusione in costruzione presso il Centro Ricerche di Frascati (Roma).

“Rispetto ai sistemi di protezione montati sui magneti di ITER e di JT-60SA, i nostri dispositivi presentano innovazioni tecniche che li rendono più sicuri, più rapidi e più efficienti. E, al momento, costituiscono un’innovazione unica nel panorama della ricerca mondiale”, spiega Pietro Zito del Laboratorio Diagnostiche del Dipartimento Fusione e Tecnologie per la Sicurezza Nucleare di ENEA.
La principale novità presente nei nuovi dispositivi FDU (Fast Discharge Unit) consiste nella sostituzione dei consueti banchi di resistori in acciaio con varistori, ossia dispositivi elettrici la cui resistenza - a differenza dei primi - dipende dalla tensione. In particolare, i varistori utilizzati sono in carburo di silicio, un materiale ceramico e semiconduttore che sta avendo un largo impiego soprattutto nel campo dell’elettronica di alta potenza, alta frequenza e alta temperatura. Questi particolari elementi sono in grado di scaricare l’enorme quantità di energia dei magneti in una decina di secondi con tempi ridotti fino al 70% rispetto alle resistenze tradizionali, riducendo gli stress elettrici e termici sui magneti e sugli altri componenti del sistema: tensioni e temperature sono ridotte di circa il 20%. La rapidità dei tempi di intervento (inferiori a un millesimo di secondo) è garantita da un interruttore totalmente elettronico senza parti in movimento. Vista la criticità dell’applicazione, la protezione è rinforzata da un ulteriore interruttore di “back-up”, totalmente elettronico, in grado di intervenire anche in caso di mancato funzionamento dell’interruttore principale, garantendo così alta affidabilità, manutenzione ridotta e dimensioni compatte in termini di area e di volume occupati.
I superconduttori consentono di generare campi magnetici molto elevati che hanno il compito di intrappolare il plasma incandescente alla temperatura record di 150 milioni di gradi centigradi, tenendolo lontano dalle pareti del reattore. Tuttavia, sono soggetti al fenomeno del quench, una improvvisa perdita dello stato di superconduttività (che si manifesta alla temperatura di circa 270 °C sottozero). Questa inattesa transizione allo stato di bassa conduzione con il conseguente surriscaldamento si può propagare rapidamente a tutto il magnete e, viste le elevate energie in gioco, può causare danni irreparabili non solo al magnete stesso ma all’intero impianto. “L’unico sistema per evitare questo tipo di danni consiste nell’estrarre il più rapidamente possibile la considerevole energia magnetica immagazzinata nel sistema. Questo viene realizzato, appunto, tramite le FDU, che costringono la corrente del circuito a scorrere in elementi dissipativi, le resistenze elettriche o i varistori. Questo meccanismo apparentemente banale è reso tecnologicamente molto difficile dal fatto che occorre interrompere una corrente continua fino a 43 kA, scaricando un’energia magnetica dell’ordine di 2 GJ in pochi secondi (come scaricare simultaneamente 800 batterie di automobile). Quindi, possiamo dire che le FDU sono il principale sistema di protezione di un impianto a fusione e, usando un termine più familiare, costituiscono il suo dispositivo salvavita”, spiega Alessandro Lampasi, ricercatore ENEA distaccato presso il Consorzio per la realizzazione di DTT.
A costruire le tre FDU che serviranno a proteggere i diciotto magneti toroidali di DTT sarà la ditta italiana OCEM Energy Technology, specializzata in sistemi elettrici per impianti sperimentali (compresi diversi reattori a fusione sparsi per il mondo), che si è aggiudicata una commessa da circa 8 milioni di euro. La prima FDU è attesa a Frascati, dopo le prove in fabbrica, per la fine del 2023, mentre le altre due saranno pronte negli anni successivi per consentire al nuovo impianto DTT di iniziare le sue operazioni. DTT è un tokamak con magneti superconduttori secondo i più avanzati standard tecnologici a livello mondiale.
Il sistema magnetico di DTT include 18 bobine di campo toroidale in Nb3Sn, 6 moduli per il solenoide centrale e 2 bobine di campo poloidale in Nb3Sn, 4 bobine di campo poloidale in NbTi. Il suo obiettivo è di fornire informazioni decisive per lo sfruttamento della fusione nucleare come fonte di energia. In particolare, in accordo con la Roadmap Europea sulla Fusione, DTT si focalizzerà sullo studio di sistemi per la gestione del calore prodotto dai processi che avvengono nel plasma. Poiché i carichi termici possono raggiungere livelli simili a quelli che si osserverebbero sulla superficie del Sole, l’asportazione del calore e il suo corretto smaltimento, senza deteriorare i materiali e i componenti, è una delle principali criticità e sfide nella costruzione di reattori commerciali a fusione nucleare. Un’ulteriore sfida di DTT consisterà nel verificare i magneti superconduttori alla temperatura di lavoro (circa -270 °C) e a piena corrente (>30 kA) presso la “Frascati Coil Cold Test Facility”, in via di allestimento sempre nel Centro Ricerche ENEA di Frascati. I primi test sono previsti a partire dalla fine del 2023.
La società consortile (Scarl) per la costruzione di DTT è costituita da diverse istituzioni scientifiche e imprese italiane, che, oltre al socio di maggioranza ENEA, includono Eni, Cnr, INFN, Consorzio CREATE, Consorzio RFX, Politecnico di Torino, Università di Milano Bicocca, Università di Roma Tor Vergata, Università della Tuscia. Inoltre, allo sviluppo di DTT contribuiscono la Regione Lazio (con uno stanziamento di 25 milioni di euro e la realizzazione delle opere infrastrutturali necessarie, quali la linea elettrica da 300 MW a 150 kV) e partner internazionali come il consorzio europeo EUROfusion; mentre il Comitato Tecnico Scientifico di DTT è composto dai rappresentanti delle principali istituzioni internazionali del settore (tra i quali ITER, F4E, KIT, CEA, PPPL, QST, ASIPP, MIT) per svolgere funzioni di guida, consulenza e monitoraggio del progetto

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

20/01/2023
3005/2023
Santa Giovanna d'Arco

Voglio la
Mamma

Vai alla sezione

Politica

Vai alla sezione

Articoli correlati

Storie

Il cuore che si “emoziona” e guida il nostro cervello

Uno studio dei bioingegneri dell’Università di Pisa in collaborazione con l’Università di Padova e l’University of California Irvine e pubblicato sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Science of the USA” analizza il meccanismo che ci porta a provare una specifica emozione a fronte di determinati stimoli e trova nel cuore la radice delle emozioni.

Leggi tutto

Società

L’lefficienza energetica diventa un ‘gioco’ anche per i non udenti

Si chiama Enzeb ed è il primo serious game ideato da ENEA, che vede come ambiente di gioco un condominio in cui i concorrenti devono raggiungere il massimo livello di efficienza energetica. Nato nell’ambito della campagna ENEA Italia in Classe A[1], in collaborazione con l’Agenzia Territoriale per l’Energia e la Sostenibilità di Parma (ATES) e le Officine ON/OFF, il gioco è contenuto in un kit pensato per facilitare e rendere più inclusiva l’informazione e la formazione in tema di efficienza energetica nel settore residenziale.

Leggi tutto

Chiesa

Papa Francesco e la tempesta perfetta

In occasione della Cop26, Francesco invia un audio-videomessaggio alla BBC. Centrale l’auspicio di una rinnovata solidarietà globale per compiere “scelte radicali” che ci permettano di uscire dalle crisi trasversali e interconnesse che l’umanità affronta

Leggi tutto

Storie

PERU’ - L’attività estrattiva per il bene dell’uomo

Promuovere pratiche responsabili che abbiano per obiettivo la cura della persona umana, utilizzando correttamente le risorse naturali, secondo chiari impegni riguardanti la responsabilità sociale e l’opzione preferenziale per i poveri: questo in sintesi l’appello di Monsignor Miguel Cabrejos Vidarte, Presidente della Conferenza Episcopale Peruviana (CEP) e del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM), nel suo intervento pronunciato durante il più importante Convegno Minerario in Perù, denominato PERUMIN 2022, che si è svolto ad Arequipa dal 26 al 30 settembre.

Leggi tutto

Media

Salute: Alzheimer, progetto di diagnosi precoce

In occasione dell’odierna Giornata internazionale delle donne di scienza, ENEA annuncia che un team di sei ricercatrici del suo laboratorio di Tecnologie biomediche sta mettendo a punto metodologie innovative per la diagnosi precoce dell’Alzheimer con i fondi del 5x1000.

Leggi tutto

Storie

Ischia, monsignor Pascarella e la solidarietà

Monsignor Pascarella: “Serve una lettura critica da parte di tutti sulla nuova tragedia che ha colpito l’isola. Buona parte di questi disastri si possono evitare con interventi preventivi dell’uomo”

Leggi tutto

La Croce Quotidiano, C.F. P.IVA 12050921001

© 2014-2023 La Croce Quotidiano