Storie

di Nathan Algren

BANGLADESH - Timori sul reclutamento jihadista

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

La morte di due ragazzi nei centri di addestramento dei gruppi radicali riporta l’attenzione sul fondamentalismo islamico che, a dispetto delle politiche governative e degli interventi nelle moschee, resta un fenomeno attuale ed esteso. Solo lo scorso anno oltre 50 giovani sono scomparsi da diverse aree del Paese, per unirsi ai movimenti jihadisti. Di recente, le forze di polizia hanno scoperto che di questi ragazzi di cui si erano perse le tracce almeno due sono poi deceduti all’interno di questi centri legati ai miliziani.

Dei giovani avviati all’indottrinamento (alcuni dei quali con un passaggio anche in Turchia per un breve periodo) e all’addestramento, almeno sette erano originari di Comilla, città di oltre 1,6 milioni di abitanti un centinaio di km a sudest di Dhaka, divisione di Chittagong. Fra questi vi era il 23enne Aminul Islam alias Al Amin, studente del Victoria Government College di cui non si avevano più notizie dal 23 agosto scorso. Di altri sono giunte voci di arresti o di ritorno a casa dopo un breve periodo.

Il governo del Bangladesh da tempo promuove politiche e iniziative, cercando di coinvolgere anche le famiglie, atte a contrastare l’arruolamento nei gruppi estremisti o il rientro di quanti sono scomparsi, ma gli ostacoli e le resistenze ostacolano i piani, al costo di vite umane. Una di queste vittime è Al Amin, rimasto ucciso in uno dei nascondigli usati dai miliziani in un’area collinare e remota di Bandarban, nel sud-est del Paese. Dopo la morte, che sembra risalire al 15 novembre, i compagni lo avrebbero seppellito fra le montagne ma la ricerca del corpo da parte dei familiari, per garantire più degna sepoltura, è risultato vano.

Secondo alcune testimonianze, il giovane avrebbe cercato di tornare a casa dopo aver capito lo sbaglio commesso nell’aver abbracciato il cammino jihadista. Tuttavia, non avrebbe fatto in tempo a redimersi che è rimasto vittima di una imboscata di un’altra organizzazione estremista nata da poco, lo Jamatul Ansar Fil Hindal Sharqsfia, che ha ucciso Al Amin e altri membri del movimento separatista Kuki-Chin National Front (Knf). Il padre Nurul Islam, al momento della riesumazione della tomba, non ha trovato il corpo del figlio ma solo un lenzuolo bianco, e vuoto.

Il Bangladesh è una nazione a larga maggioranza musulmana in cui solo l’8% degli abitanti professano l’induismo, il cristianesimo o il buddismo. Negli ultimi 10 anni centinaia di intellettuali, blogger, editori laici e atei, stranieri, omosessuali e minoranze religiose (compresi quanti professano l’islam sciita) sono stati uccisi da estremisti islamici. Il governo ha inaugurato molte moschee modello in tutto il Paese, in cui gli imam insegnano una visione della fede contraria al jihadismo e alla visione radicale dei fondamentalisti.

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

20/01/2023
2309/2023
San Lino

Voglio la
Mamma

Vai alla sezione

Politica

Vai alla sezione

Articoli correlati

Società

L’infamia della giornata mondiale sull’aborto

Cos’è il “partial birth abortion”, la nuova frontiera dell’aborto “libero” che viene richiesta dalla giornata mondiale dell’aborto del 28 settembre? Semplice, è la possibilità per la donna di prendere la decisione di abortire sino alle ultime settimane di gravidanza. Ad oggi le varie legislazioni nazionali permettono l’interruzione volontaria di gravidanza fino al quinto mese in genere, l’Italia è più restrittiva e si ferma al terzo mese, anche se con il trucco dell’aborto “terapeutico” si finisce molto più in là. L’interpretazione della sentenza della Corte Suprema americana consegna però uno scenario infame secondo cui il nascituro non avrebbe diritti e sarebbe parte del corpo della donna che potrebbe farne quello che vuole fino al momento della nascita. In base a questa interpretazione la pratica dell’aborto a nascita parziale prevede l’induzione del parto anche al nono mese di gravidanza, un parto che viene indotto in posizione podalica stando attenti a mantenere la testa del nascituro all’interno del grembo della donna che non riesco a definire materno, per poi introdurre uno speciale forcipe e schiacciare la testa del bimbo per provocarne la morte completando poi il parto con l’espulsione del corpicino ormai senza vita.

Leggi tutto

Società

OSTIA, FESTA DELLA VAGINA E CONCERTO DEL ‘BOSS’:  QUANDO GOVERNA LA POLITICA DEL RELATIVISMO

Scendono in campo le chiese di fronte all’ imbarazzante silenzio della politica locale, Nicola Di Matteo Popolo della Famiglia-democrazia cristiana: “deriva ideologica: vigileremo con Fabiola Cenciotti”.

Leggi tutto

Storie

Belgio, arriva Kroiroupa

Kroiroupa, gioco in scatola su religioni e laicità è stato ideato dal Centro comunitario laico ebraico David Süsskind ed è nato come strumento educativo sviluppato nell’ambito del programma “Dico no all’odio” per studenti della quinta e sesta classe delle scuole primarie

Leggi tutto

Società

Germania: cristianesimo in numeri

Attualmente, secondo gli esiti della ricerca, il 28% della popolazione dichiara di aderire alla Chiesa evangelica e il 27% a quella cattolica. Nel 1995 i dati davano il 37% per la prima e il 36% per la seconda. L’allontanamento personale del cristianesimo si è velocizzato negli ultimi anni, con la probabilità che nel giro di breve tempo l’appartenenza alle due grandi Chiese cristiane del paese non coprirà più la maggioranza della popolazione.

Leggi tutto

Politica

COMPIE 7 ANNI L’UFFICIO “FANTASMA” DEL X MUNICIPIO

Il 30 Gennaio 2015 con delibera 10975 veniva istituito il mai attivato ‘ufficio della pace e del dialogo’. Rete Pacis: “voluto per avvicinare le istituzioni ai responsabili dei centri di culto; è immorale che le culture vengano usate solo per fare moneta con i progetti di un’Europa per altro laicista”

Leggi tutto

Società

DAGLI SQUALI DA PISCINA AI MEGALODONTI DEGLI OCEANI IL PASSO E’ BREVE

La moderazione è scomparsa da tempo, vige un estremismo preoccupante del muro contro muro, lo stiamo sperimentando in questi tempi difficili. Qualsiasi tipo di guerra o guerriglia va bandita. Il Papa bergamasco Giovanni XXIII diceva giustamente che a lui la guerra non piaceva ne quando è calda, ne quando è fredda. E in questo momento vedo cuori troppo gelidi, astiosi con parole e fatti contro il prossimo, pronto a pugnalarlo alle spalle quando non può difendersi. Chi parla male del fratello è omicida quasi come chi usa un kalashnikov, degli assenti o parli bene o taci, per dirla alla Sant’Agostino

Leggi tutto

La Croce Quotidiano, C.F. P.IVA 12050921001

© 2014-2023 La Croce Quotidiano