Storie

di Nathan Algren

BOLIVIA - L’educazione deve essere subordinata alla verità

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La Conferenza Episcopale boliviana (CEB) è molto preoccupata per i contenuti dei “Nuovi Curriculum” scolastici in quanto ritengono che “compromettano seriamente i pochi scopi, risultati e sforzi compiuti dalle ultime due amministrazioni scolastiche”. Ritiene che questo curriculum “non dia priorità alla qualità educativa ed è stato definito unilateralmente, non avendo il contributo e la riflessione delle istituzioni che lavorano nell’istruzione”.

Monsignor Fernando Bascopé, Vescovo Ausiliare della Diocesi di San Ignacio de Velasco e Vescovo Presidente dell’Area Educazione della CEB, insieme a Padre Diego Plá, Segretario generale aggiunto della CEB e Jorge Fernández, Segretario esecutivo dell’Area Educazione della CEB, hanno illustrato le loro posizioni durante una conferenza stampa con gli operatori dei media, che si è tenuta ieri.
Nel messaggio presentato in questa occasione, si sottolinea che le manifestazioni pubbliche delle Federazioni degli insegnanti e dei genitori, “sono un segno che la questione non è stata elaborata bene”. Le istituzioni che sono anch’esse parte in causa, come i Governatorati e i Comuni, “non hanno ben chiaro la responsabilità che devono assumersi con questo Nuovo Curriculum” in questioni come la fornitura di materiale tecnico e scolastico, ancor meno, nella costruzione e nel miglioramento delle infrastrutture necessarie.
L’Area educativa della CEB manifesta inoltra preoccupazione per l’inserimento nei contenuti curricolari di temi tipici del nucleo interno della famiglia, riguardanti i diritti fondamentali, “che, se trattati senza un adeguato contesto familiare, affettivo ed emotivo, producono solo confusione e disorientamento. È il caso dei contenuti di ‘Educazione sessuale completa’ presenti in tutti i piani educativi, da quelli iniziali a quelli secondari. Questa determinazione nel curriculum viola in modo preoccupante il diritto e la responsabilità dei genitori di educare i loro figli all’amore per la vita. E opta per la costruzione di una società spersonalizzata e utilitaristica con fini profondamente individuali.”
I rappresentanti della Chiesa cattolica non possono rimanere osservatori di questo processo che tocca profondamente le famiglie e la società, per questo chiedono al Ministero della Pubblica Istruzione “di rivedere e affrontare le richieste che sono già state fatte da insegnanti e genitori”. Inoltre incoraggiano genitori, insegnanti e studenti, “ad avere un senso critico, basato su principi e valori, non su imposizioni ideologiche”, “perché l’educazione deve essere subordinata alla verità e non alla manipolazione ideologica”

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20/01/2023
2903/2023
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