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di Nathan Algren

BRASILE - Ogni attacco alla vita è anche un attacco allo Stato di diritto

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“Va ricordato che qualsiasi attacco alla vita è anche un attacco allo Stato di diritto democratico e costituisce un attacco alla dignità e al benessere sociale”: a sottolinearlo sono i Vescovi brasiliani, in una nota in cui esprimono il loro disaccordo verso qualsiasi iniziativa che renda possibile la flessibilità dell’aborto, come le ultime misure del Ministero della Salute, contenute nell’ordinanza GM/MS n. 13, pubblicata il 13 gennaio.

La Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB), nella nota intitolata “La vita prima di tutto”, cita a questo proposito l’allontanamento del Brasile dalla Convenzione di Ginevra e l’abrogazione dell’ordinanza precedente che determinava la comunicazione dell’aborto per stupro alle autorità di polizia. I Vescovi chiedono che il Governo federale chiarisca questi aspetti, dal momento che la difesa del nascituro è stato un impegno assunto nella campagna elettorale.
“L’ora richiede saggezza ed equilibrio per un’efficace ricerca della pace” scrivono i Vescovi, che ribadiscono il fatto che la Chiesa senza alcun legame di partito o ideologico, fedele al suo Maestro, “chiama tutti a unirsi nella difesa e nella protezione della vita in tutte le sue fasi, una missione che richiede impegno per i poveri, per le donne incinte e le loro famiglie, specialmente per la vita indifesa in gravidanza”. Ribadendo un “no” deciso all’aborto, i Vescovi auspicano il concorso di tutti nella promozione della dignità di ogni essere umano.
Il Presidente della Commissione episcopale per la vita e la famiglia, Monsignor Ricardo Hoepers, Vescovo di Rio Grande, commentando la nota diffusa dalla CNBB “in cui difende con forza la vita umana dal concepimento al suo termine naturale” ha sottolineato l’importanza della promozione integrale e della cura della madre e del bambino, definendo pericoloso il percorso intrapreso dal governo federale che porta alla promozione di una cultura pro-aborto. “Il Brasile, tutto il nostro popolo, è per la cultura della vita”, ha detto, citando i risultati di recenti inchieste.
“Vogliamo difendere la vita, la cultura della vita in modo integrale in tutte le sue fasi” ha sottolineato ancora il Vescovo in un video-messaggio. “Crediamo che sia possibile, in pieno dialogo con le politiche pubbliche, una promozione integrale della madre e del bambino, una difesa integrale della madre e del bambino, una cura integrale della madre e del bambino, coprendo così tutte le famiglie”. “Come Chiesa – ha concluso - , difenderemo sempre la nostra posizione in relazione alla vita come qualcosa di sacro, inalienabile, che ha una dignità che non può essere disattesa. Le leggi lo prevedono e il nostro cuore cristiano certamente conferma, con la nostra fede, che Dio ci ha dato questo grande dono che è la vita, e noi abbiamo il dovere di proteggerlo”.

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20/01/2023
0906/2023
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