Società

di Nathan Algren

Brasile, Chiesa e tratta delle persone

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“Un ruolo importante di questo Commissione è l’ascolto. Sentiamo il grido di angoscia delle nostre sorelle e dei nostri fratelli che vivono le diverse forme di violenza. Abbiamo sentito il grido della fame, l’assenza di politiche pubbliche, abbiamo sentito molte grida. L’ascolto è qualcosa su cui Papa Francesco ha attirato la nostra attenzione. In questo momento in cui c’è un segno di speranza dobbiamo essere più attenti all’ascolto”. Con queste parole il Vescovo di Pesqueira, Monsignor José Luiz Ferreira Salles, sintetizza l’incontro della Commissione episcopale speciale per la lotta alla tratta di esseri umani (CEPEETH) della Conferenza nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) che si è svolto a Brasilia nei giorni scorsi. I tre giorni della riunione sono stati dedicati alla riflessione sulle azioni svolte e a pianificare quelle dell’anno 2023. E’ stata analizzata la situazione attuale del paese che interferisce con la violenza strutturale e, di conseguenza, si riflette nelle azioni per combattere la tratta di persone.

I membri della Commissione si sono recati al Ministero dei diritti umani e della cittadinanza, dove sono stati ricevuti dal Capo di gabinetto della segreteria esecutiva, Laura Zacher, e da Rita Cristina de Oliveira, Segretaria esecutiva del ministero. In una lettera, la CEPEETH ha proposto la ripresa degli impegni per combattere la tratta di persone nel paese. Durante l’incontro, il nuovo Vescovo di Roraima e Presidente della Commissione, Mons. Evaristo Pascoal Spengler, ha spiegato che oltre a sensibilizzare la società sul tema, la Chiesa partecipa a percorsi di formazione realizzati in rete con pastori, organizzazioni e istituzioni che promuovono iniziative per combattere la tratta di persone. Suor Eurides Alves de Oliveira ha sottolineato che “tutto questo sforzo e lavoro della Chiesa e della società civile, se non è accompagnato o integrato in un programma di governo con politiche e strutture pubbliche, risulta frammentario”.
I sei punti presentati dalla CEPEETH sono ampi e riguardano i seguenti argomenti: rivedere, con un’ampia partecipazione della società, l’attuale Piano, quindi elaborare e attuare il 4° Piano nazionale per la Lotta alla tratta di persone; garantire il bilancio per le varie politiche pubbliche per combattere la tratta di persone, con particolare attenzione alle seguenti situazioni: sfruttamento sessuale di bambini, adolescenti e donne, lavoro minorile, lavoro domestico schiavo; riprendere la governance intersettoriale della Politica nazionale di contrasto alla tratta con la partecipazione dei vari ministeri e segretariati; creazione e attivazione di centri per combattere la tratta di persone negli stati e nei comuni, creare Commissioni statali per combattere il lavoro schiavo (Coetrae) e gli avamposti di assistenza per migranti, rifugiati e vittime della tratta di esseri umani, negli aeroporti, nei porti e nelle autostrade del paese; sostenere la realizzazione di processi, campagne permanenti e azioni per combattere la tratta di persone nelle tre linee pianificate della politica nazionale: prevenzione, assistenza e responsabilità; garantire la partecipazione del governo e della società civile negli spazi di pianificazione, monitoraggio e gestione dei processi. Laura Zacher ha accolto con favore le richieste e ha sottolineato che la partecipazione sociale è una priorità del governo.
“E’ stato un incontro di speranza – ha commentato Mons. Evaristo Pascoal Spengler -. Ci rendiamo conto che il coinvolgimento e le iniziative della Commissione hanno contribuito ogni anno alla sensibilizzazone della società su questo tema. La nostra visita al Ministero dei diritti umani è stata molto positiva. Lo vedo come un segno di speranza, perché sappiamo che l’essere umano è creato da Dio e merita rispetto, nessuno può usare l’essere umano per trarne profitto, dobbiamo fare tutto il possibile in modo che abbia la dignità e il rispetto delle figlie e dei figli di Dio”.

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08/02/2023
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