Chiesa

di Stefano Di Tomassi

Tavolo della Pace e del Dialogo

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Approda in aula Giulio Cesare, nel Campidoglio romano, il documento inerente ciò che negli anni è stato chiamato “Tavolo della Pace del Dialogo tra i popoli” e più precisamente inter culturale e centri di culto.

A firma dei consiglieri capitolini Masi, Quarzo, Barbato, Erbaggi, Mussolini, Rocca, si impegna il Sindaco e la Giunta di Roma a riprendere l’iniziativa nata su Lido ed estenderla a tutto il Comune di Roma Capitale.

Il percorso idealmente intrapreso a Ostia, X Municipio di Roma, con la firma della cosiddetta ‘pergamena Pacis In Terris”, nel Maggio 2012, all’interno del Castello Giulio II, nello stesso esatto punto dove nell’849 d.C. si capitanava la Battaglia di Ostia - apice drammatico di uno scontro tra culture e religioni - approdò poi nell’Aula Consiliare del X Municipio di Roma per il riconoscimento istituzionale deliberato prot.n°10975 del 2015 a firma Zannola e approvazione unanime.

Nel documento del 22 Febbraio 2023 (deliberazione prot.n°152/2022) infatti si legge in calce “con deliberazione della Giunta del Municipio X (...) veniva istituito l’Ufficio della Pace, del Dialogo e dell’integrazione tra i popoli al fine di promuovere la pace e i diritti umani, nonché la conoscenza e la comprensione reciproca in vista di una coesistenza pacifica, condannando razzismo, intolleranza e xenofobia (...)”

Si riprende quindi l’atto originale di Ostia e lo si colloca all’attenzione di Roma quale realtà universale oltre che capitale. La centralità ostiense è bella che fissata ad memoria nell’originale della “pergamena Pacis In Terris”, sottoscritta da rappresentanti locali delle religioni abramitiche, dai rappresentanti della rete Pacis, dell’associazione La Ciurma e da Capi Scout, è conservata nella sala d’armi del Castello lidense.

Altra sorte per la traballante delibera “Ufficio/Tavolo della Pace e Dialogo (...)X Municipio di Roma che da lì ad oggi avrebbe incontrato “le sabbie mobili e le paludi lidensi” di una politica e una cultura evidentemente fintamente aperta agli ideali di fratellanza, incontro e ascolto quando questi, emergendo dagli acquitrini per diventare pubblico servizio, tolga le radici da quel torbido brodo sotterraneo, dall’acqua cheta, utile forse a chi, su queste tematiche ideali sopracitate, tesse le trame di tornaconti progettuali personalistici o di parte, elettorali o economici, progettazioni ad hoc.

Ma a strappare a questo ‘diabolico gioco di soldi e di potere personale’ culture, culti e religioni per far sì che, oltre al “Ufficio/Tavolo della Pace” del X del 30 Gennaio 2015 anche una più ampia metodologia venga promossa oltre alla nuova delibera romana capitolina 22 Febbraio 2023, è anche soprattutto ciò che tra esse si è frapposto: la cultura cristiana alla Pace e al Dialogo messa nero su bianco, sancita dall’ enciclica di Papa Francesco “Fratelli Tutti” (che in effetti da inequivocabilmente corpo e contenuto allo strumento istituzionale). Questa può trasformare la delibera capitolina in un vero e proprio ‘progetto politico”, mettere su gambe e braccia e camminare in mezzo a noi.

Insomma, in conclusione questo obiettivo, con l’aiuto di Dio, potrà essere attuato se non territorialmente da Roma stessa e di qui a discendere. E’ bello vedere, a garanzia di questa strada che si apre, che il primo firmatario di questo documento sia stato un autorevole esponente del Partito Democratico Giovanni Zannola e oggi una rappresentante di Fratelli d’Italia appunto la consigliera Mariacristina Masi. Un’alleanza nata bipartisan nel corso degli anni a cui si sono uniti politici di tante altre composizioni segno che la Pace e il Dialogo che propongono l’Ufficio e il Tavolo nasce anzitutto dentro di noi e tra le relazioni.

Uniamoci allora ancora con la speranza affinché chi vuole invece dividere e separare rimanga in minoranza o anzi passi dal male che vuole solo per alcuni ad un Bene che vuole farsi Bene Comune.

Per questo infine, si legge nel documento istituzionale, ”(...)l’Assemblea Capitolina impegna il Sindaco e la Giunta a riconsiderare l’opportunità di riprendere l’iniziativa dello sportello inter culturale, già istituito - e mai attuato perché senza delibere attuative più specifiche, ndr. - dal Municipio X con del. G.M. n.1/2015 valutando la possibilità di estenderla a tutto il territorio capitolino”.

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09/03/2023
2403/2023
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