{if 0 != 1 AND 0 != 7 AND 0 != 8 AND 'n' == 'n'} IL VESCOVO DI OSTIA E I GIOVANI DELLE CHIESE DIETRO ALLA CROCE

Storie

di Stefano Di Tomassi

IL VESCOVO DI OSTIA E I GIOVANI DELLE CHIESE DIETRO ALLA CROCE

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Un fiume di giovani dietro al loro Vescovo, mons. Dario Gervasi, dai rivoli delle diverse parrocchie verso il mare di Roma, Ostia Lido, insieme: all’orizzonte il loro futuro, il nostro, quello del Territorio e del pianeta.

L’appuntamento sarà Venerdì 24 Marzo ore 21 ; si partirà dalla Cappella di San Nicola al Borghetto dei Pescatori e si camminerà per le vie di Ostia. Il ‘Cammino della Speranza’, così è stato chiamato, vedrà protagonisti, oltre ai giovani, i parroci e i sacerdoti, i cristiani, Padre Cosmo Scardigno e il Diacono don Generoso Simeoni, don Andrea Migani, che operano quotidianamente per il “borghetto giovaniâ€, cappella su Via delle Quinqueremi, e da lì tessono la rete inter parrocchiale tra oratori e gruppi.

Ci si muove non come fa e vuole il mondo: ci si muove da cristiani.

Infatti davanti a tutti quanti non gli sguardi arrabbiati, le urla e i cori, il frastuono dei tamburi o dei megafoni; a condurre questo particolare ‘corteo’ c’è la Croce, “la sorregge†il loro eroe: Gesù, il Cristo di Dio.

Per i ragazzi, i loro grandi, gli educatori seguire i passi di un uomo che in fondo – dicono - “ha insegnato come farsi ammazzare†sarebbe pazzia, non senso, irrazionalità allo stato puro; così sarebbe se invece questi giovani cristiani, per l’appunto, non pensassero – alla stregua dei primi - che per quel passaggio di dolore estremo c’è stata resurrezione del corpo, fisico, umano.

E c’è ancora.

E allora è questo che fa la differenza e che insegna a quegli adolescenti, a quelli un po’ più grandicelli, che vale la pena di fronte all’odio, al rancore, alla sconfitta, al bullo di turno, alle ingiustizie sociali, all’emarginazione, all’esclusione, ai problemi, all’incomprensione, al tradimento, al complesso, fare come gli agnellini e seguire il pastorale di Cristo, che è la croce verso il calvario, anche quello più estremo, senza passare dalla parte del torto che ti suggerirebbe di difenderti, reagire, urlare, arrabbiarsi, distruggere.

C’è un’altra Via, quella che il Signore ci indica e sul colmo del suo Golgota, come del nostro, ci dice: non ti ho abbandonato, sono con te e credimi risorgerai e allora capirai e sarai cresciuto. Non temere, piccolo del piccolo popolo ma libero.

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21/03/2023
0106/2023
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