Storie
di Giuseppe Udinov
KENYA - Popolazione allo stremo:
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La popolazione è esausta, alla siccità che si protrae da oltre due anni con gravi ripercussioni sulla maggior parte dei kenioti si aggiungono le proteste anti governative organizzate dall’opposizione. I carovita e le dimissioni del Presidente William Ruto, da molti ritenuto non democraticamente eletto durante il voto dello scorso anno sono il focus delle sommosse. Secondo informazioni diffuse dalla Bbc già la scorsa settimana erano stati registrati 238 arresti, compresi 4 parlamentari, un morto e 31 agenti di polizia feriti.
Immediato l’intervento dei vescovi del Paese che hanno invitato i politici della Azimio la Umoja-one Kenya Coalition, guidato dall’opposizione, e quelli del governo del Kenya Kwanza, oltre a tutti i kenioti, a ragionare insieme per il bene e lo sviluppo della nazione.
“Non torneremo su quel sentiero scivoloso che porta alla violenza, non possiamo permettere che il nostro Paese regredisca nel disastro”, hanno avvertito i leader della Chiesa nella loro dichiarazione firmata dall’arcivescovo di Mombasa Martin Kivuva Musonde, Presidente della Conferenza episcopale del Kenya.
“Facciamo appello a tutti i leader kenioti di qualsiasi fazione politica affinché ci incontriamo, parliamo e dialoghiamo al fine di trovare soluzioni. La strada per risolvere eventuali problemi nel nostro Paese deve essere esclusivamente quella prevista dalla nostra Costituzione”.
In particolare i vescovi si sono rivolti al leader dell’opposizione, Raila Odinga, esortandolo a non dare spazio a manifestazioni che rischiano di sfociare nella violenza. “Non strumentalizziamo la miseria – chiede l’arcivescovo di Mombasa - sediamoci insieme! Keniani, ragioniamo insieme”.
“Carestia, fame e costo della vita sono le priorità che il Paese deve affrontare e non possiamo rischiare di aggravarli a causa della violenza. Abbiamo moltissimi problemi, criticità, promesse non mantenute, ma dobbiamo sempre rimanere entro i limiti della nostra Costituzione, con il dovuto rispetto per il popolo keniota, per la vita e per ciascun leader”.
La popolazione è stremata dalla fame alimentata dalla siccità e dalla carestia e i vescovi invitano a sostenere le persone in difficoltà, fornendo generi alimentari e contenendo il costo della vita.
“Noi kenioti dobbiamo respingere il veleno dell’odio che sta diventando un luogo comune nelle bocche dei nostri politici e dobbiamo essere pronti a non farci coinvolgere da coloro che ci incitano alla violenza, al fine di distruggere il futuro dei nostri figli” hanno concluso.