Politica

di Giuseppe Udinov

Se il politicamente corretto spazza via anche l’Oktoberfest

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O’zapft is! (”È stappata”), afferma il sindaco di Monaco di Baviera inaugurando ogni anno l’Oktoberfest dopo lo stappo della prima botte. Da un po’ di tempo sulla celebre festa popolare tedesca che si tiene ogni anno dal 1810 dove scorrono fiumi di birra aleggia l’ombra del politically correct. Nulla di grave al momento, ma ogni anno le polemiche s’intensificano e di questi tempi è difficilmente prevedere dove possano condurre. Mancano quattro mesi all’inizio della festa, che prende il via il penultimo fine settimana di settembre, ma qualcuno comincia già a chiedersi - come scrivono sulla Süddeutsche Zeitung, citato da Italia Oggi - se prossimanente vedremo i “talebani” della correttezza politica aggirarsi per i padiglioni e per proibire alle cameriere di indossare i loro tradizionali costumi scollatissimi.

“Una donna con un décolleté chiaramente riconoscibile è raffigurata sul boccale di birra per l’Oktoberfest. Dovresti essere arrabbiato per questo?”, si chiedeva il Frankfurter Allgemeine non più tardi di qualche mese fa mentre nello stesso periodo esplodeva il dibattito sulla canzone “Layla” e sul sessismo all’Oktoberfest. Non si tratta del celebre brano del 1970 di Derek and the Dominos, scritto da Eric Clapton e Jim Gordon, ma di una canzone di Robin Leutner, alias DJ Robin, incentrata sulla storia di una prostituta.

La polemica è iniziata quando un portavoce della città di Würzburg, in Baviera, ha annunciato che “si sarebbero assicurati che la canzone non venisse suonata in futuro” durante il suo festival, il Kiliani-Volksfest, dichiarando che il successo di Schlager era sessista. Un dibattito sul sessismo che ha poi investito e si è esteso sullo stesso “Wiesn” (il nome che i bavaresi danno all’Oktoberfest) e sull’immagine della donna. “A volte le persone nella tenda della birra vogliono esagerare un po’”, spiega il celebre locandiere e imprenditore della famiglia Inselkammer, Peter Inselkammer.

Alcol, estasi di massa, erotismo: l’Oktoberfest è in fondo una “festa inebriante, dionisiaca” fatta di riti arcaici e crea una sorta di trance nei partecipanti, osservava qualche tempo fa, citata dalla stampa tedesca, la psicologa Brigitte Veiz. Modificare la festa significherebbe snaturarla completamente.

Anche all’Oktoberfest, dunque, ciò che un tempo era considerato accettabile oggi non lo è più. Come il già citato boccale della birra, che raffigura donne formose - oggi diremmo “curvy?” - con un vistoso décolleté. Ma come spiega l’organizzatore dell’Oktoberfest, il festival non è né sessista né omofobo o “esclusivo”.

“I regolamenti- afferma -vietano il razzismo, l’antisemitismo, il simbolismo nazista e l’esaltazione della violenza. Se ammorbidisci completamente l’Oktoberfest, non è più l’Oktoberfest”. Come nota Roberto Giardina su Italia Oggi dopotutto come si possono imporre le buone maniere e il buon gusto a chi si vuol divertire a una festa popolare che ha oltre due secoli di vita?

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19/05/2023
0206/2023
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