Storie
di Roberto Signori
Listeria, mozzarella ritirata dai supermercati:
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Un lotto di mozzarella a marchio Val Trebbia (lotto di produzione 10-05-2023, 100g/200g/1 kg, data di scadenza 30-05-2023) è stato richiamato per «presenza di Listeria Monocytogenes su 3 di 5 campioni», si legge nell’avviso pubblicato sul sito del ministero della Salute. Il produttore è Cascina Bosco Gerolo Soc. Agr. srl, con sede in Località Gerolo a Rivergaro nel Piacentino.
La Listeria, o meglio Listeria monocytogenes è un batterio ampiamente diffuso nell’ambiente e si trova, in particolare, nel terreno, nelle acque di superficie e nel materiale fecale.
L’infezione, detta listeriosi, si contrae prevalentemente consumando alimenti contaminati crudi (in alcuni casi anche cotti) come prodotti lattiero-caseari a limitata maturazione, würstel, insaccati con stagionatura breve e prodotti similari, ortaggi pronti al consumo, ma anche prodotti di gastronomia con farcitura fresca come, ad esempio, tramezzini, ed è favorita dalla capacità della Listeria monocytogenes di crescere e sopravvivere alle temperature abituali dei frigoriferi.
Rispetto ad altre tossinfezioni alimentari, la listeriosi ha un’incidenza modesta, ma può causare complicanze potenzialmente letali con un tasso di mortalità che oscilla tra il 20 e il 30%. Le persone che più devono stare attente alle infezioni da Listeria sono gli anziani, le donne in gravidanza, i neonati ed i soggetti immunocompromessi.
La listeriosi può provocare delle reazioni lievi o più gravi. Nel primo caso i sintomi sono quelli simi-influenzali e gastroenterici. Chi è stato contagiato, dunque, potrà avere febbre, brividi, cefalea, dolori muscolari, nausea e diarrea.
Le reazioni più gravi, invece, sono dovute alla diffusione dell’infezione dal tessuto intestinale ad altri distretti corporei. Le manifestazioni variano a seconda dell’organo colpito e comprendono reazioni cutanee, batteriemia, encefalite, meningite, endocardite e peritonite. Nel caso di donne in gravidanza i rischi sono quelli di corioamnionite, aborto spontaneo, parto prematuro, morte intrauterina e gravi patologie neonatali.