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di Nathan Algren

Colombo, uomo ed inondazioni

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Le forti piogge che negli ultimi giorni si sono riversate in Asia (a Hong Kong, per esempio, a inizio mese sono state registrate le più intense precipitazioni dal 1884) hanno colpito anche lo Sri Lanka provocando l’allagamento di intere sezioni della capitale del Paese, Colombo. Secondo il dipartimento di meteorologia, sono scesi fino a circa 95 mm di pioggia che nel giro di due ore hanno inondato alcune strade del quartiere di Maradana facendo registrare un livello di piena di oltre due piedi. Thummulla, Armour Street, Colomb Fort e i loro dintorni sono stati completamente allagati, bloccando il traffico per oltre tre ore.

Negli ultimi 30 anni le inondazioni a Colombo sono state un problema ricorrente, aggravato dall’azione umana che ha causato la riduzione delle terre umide, l’aumento degli insediamenti informali e ha reso meno efficiente il sistema di drenaggio urbano. Per tutte queste ragioni i canali più piccoli spesso si bloccano avendo ripercussioni sul sistema di canali principale.

Gli ingegneri della capitale ritengono che “le piogge torrenziali e le condizioni meteorologiche estreme richiedono un forte sistema di mitigazione delle inondazioni perché le acque alluvionali potrebbero causare malattie trasmesse dall’acqua attirando le zanzare”. Inoltre, oltre alle inondazioni, è stata segnalata la caduta di diversi alberi vicino al World Trade Center e ai tribunali dell’area metropolitana di Colombo.

Secondo il direttore del dipartimento per l’ambiente e le terre del Consiglio municipale di Colombo (CMC), Kailayar Ramesh, “le radici degli alberi sono danneggiate dai lavori di sviluppo stradale per cui questi alberi tendono a cadere durante i forti venti”.

Gli ingegneri Samantha Kahawita e Senarath Amaratunga hanno spiegato ad AsiaNews che “l’apertura delle chiuse del lago Beira e l’utilizzo delle due stazioni di pompaggio delle acque piovane del progetto di sviluppo urbano della metropolitana di Colombo sono misure immediate per controllare le inondazioni e il CMC sta lavorando con la Sri Lanka Land Development Corporation (SLLDC) per favorire il drenaggio del canale. La ragione principale delle inondazioni è lo scarico di rifiuti nei canali, soprattutto di plastica”.

Ma un’altra ragione che ha portato agli allagamenti, continuano gli esperti, “è la rapida urbanizzazione e l’espansione della città che ha portato alla sostituzione di superfici permeabili (come suolo e vegetazione) con quelle impermeabili (come cemento e asfalto). Ciò riduce l’assorbimento naturale dell’acqua e aumenta il deflusso nel sistema di drenaggio, causando inondazioni urbane”.

In altre parole, quindi, “le inondazioni a Colombo sono causate non solo dalle forti piogge ma anche da un sistema di drenaggio con insufficiente capacità di stoccaggio, trasporto e deflusso. I blocchi negli scarichi e nei canali ostacolano il flusso d’acqua, contribuendo alle inondazioni. Inoltre, le costruzioni in aree soggette a inondazioni, comprese le zone umide e le rive dei fiumi, interrompono il flusso naturale dell’acqua esacerbando la situazione”.

Alcuni funzionari del ministero dello Sviluppo urbano hanno comunicato che “dopo le recenti inondazioni, il ministero ha allocato 595 milioni di rupie per iniziare immediatamente a pulire la rete di canali di Colombo per 44 chilometri grazie al supporto della SLLDC.”

Secondo il commissario del CMC, Bhadrani Jayawardena, però, restano dei problemi irrisolti per il futuro, in particolare “le strutture illegali attualmente pendenti in procedimenti giudiziari, le strette condutture delle acque piovane, e il continuo scarico di rifiuti nei canali”.

“Approssimativamente - ha proseguito - sarebbe necessario un miliardo di rupie per la costruzione di nuovi gasdotti sotterranei per le acque piovane. Al momento il CMC sta lavorando con l’Autorità portuale per verificare se la costruzione del porto di Colombo ha avuto un impatto”.

Secondo Patali Champika Ranawaka, ex ministro dell’amministrazione Sirisena, invece, “il CMC non sta facendo la manutenzione del sistema di drenaggio della città. Negli ultimi tre anni questa negligenza e le costruzioni illegali hanno portato all’attuale situazione”.

“Oltre al sistema di canali principali, ci sono 53 canali minori che devono essere adeguatamente mantenuti per prevenire lo scarico illegale di acque reflue, compresi i rifiuti scaricati. Il CMC deve prestare attenzione alla pulizia degli scarichi stradali e alla rimozione degli insediamenti illegali”, ha aggiunto Patali.

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14/09/2023
0410/2023
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non è certo campanilismo femminista): parliamo di Faye Alyce Wattleton o Margaret Louise Higgins Sanger, ‘mamme’ di Plannet Parenthood, ente non proprio sano e a favore della salute pubblica. Per contro noi possediamo Flora Gualdani e Paola Bonzi (e tantissime altre volontarie e ostetriche che si muovono nel silenzio e nel nascondimento), che difendono la vita del bambino sapendo che la donna che riesce a non abortire, poi ringrazierà dell’essere divenuta madre.

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