Politica
di Roberto Signori
A volte ritornano
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Con l’aumento dei casi provocati dalla diffusione della variante Eris torna d’attualità il tema legato ai vaccini. Che adesso sono stati aggiornati proprio per far fronte alle nuove mutazioni del virus. Da Pfizer, già approvato anche dall’Aifa, a Moderna, in via di approvazione dall’Ema. Sulla questione è intervenuto anche il ministro della Salute Orazio Schillaci che ha ammesso come «tra 15 giorni avremo i vaccini nuovi». Sulla possibilità che vengano offerti a tutti e gratuitamente «ancora non ci abbiamo ragionato».
Via libera dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), dopo l’approvazione da parte dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema), al nuovo vaccino anti-Covid Comirnaty di Pfizer-BioNTech mirato alla sottovariante Omicron XBB.1.5. Il disco verde è arrivato nei giorni scorsi dalla Commissione tecnico scientifica di Aifa. Il vaccino, secondo quanto si apprende, verrà inserito nella classe di farmaci Cnn (Classe C non negoziata) e seguirà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Si tratta di farmaci già approvati dall’Ema, ma non ancora negoziati da Aifa ai fini della rimborsabilità del Servizio sanitario nazionale. La conseguenza di questa procedura è l’immediata immissione sul mercato del medicinale.
Il nuovo vaccino aggiornato dovrebbe essere disponibile da ottobre anche in Italia e la sua somministrazione, come rileva l’ultima circolare del ministero della Salute, è fortemente raccomandata agli over-60, ai soggetti fragili, alle donne in gravidanza e agli operatori sanitari. A questi gruppi di persone, secondo quanto indicata dalla circolare ministeriale, «è raccomandata e offerta una dose di richiamo a valenza 12 mesi con la nuova formulazione di vaccino aggiornato»
.La vaccinazione potrà inoltre essere consigliata a familiari e conviventi di persone con gravi fragilità. Sulle tempistiche di somministrazione, sulla base delle informazioni e delle evidenze scientifiche al momento disponibili, «si prevede la possibilità di somministrazione della dose di richiamo a distanza di almeno 3 mesi dall’ultimo evento (ultima dose, a prescindere dal numero di richiami già effettuati o ultima infezione diagnosticata). È previsto, inoltre - si sottolinea nella circolare - che i nuovi vaccini aggiornati possano essere utilizzati anche per il ciclo primario, cioè per chi non si è mai vaccinato»
.L’Agenzia europea del farmaco Ema verso il via libera al nuovo vaccino anti-Covid di Moderna aggiornato alla variante XBB.1.5, dopo aver approvato - prima agenzia fra tutte - quello di Pfizer-BioNTech basato sempre sulla variante Kraken di Sars-CoV-2. Il parere sarà espresso «questa settimana», conferma Marco Cavaleri, responsabile ‘Rischi sanitari e Strategie vaccinali’ dell’ente regolatorio Ue, e a capo della Task force emergenze, interpellato dall’Adnkronos Salute. Si procede dunque come da programma (l’ok era atteso entro metà settembre), mentre si avvicina nei vari Paesi dell’Unione l’avvio delle campagne dei richiami autunno-inverno. Quando le scorte saranno nei magazzini (ed è stato assicurato che avverrà presto), come muoversi? Correre a farli? Aspettare di poter fare insieme sia i nuovi vaccini Covid che l’antinfluenzale? Che vantaggi hanno i nuovi prodotti? Il primo, evidenziato da tutte le autorità internazionali, è che il vaccino adattato nella versione in arrivo (mirato alla famiglia XBB) protegge meglio dalle varianti attualmente in circolazione nel mondo. «Il vaccino nuovo - analizza Cavaleri - è la scelta migliore. E si può fare insieme al vaccino antinfluenzale», una via che diversi Paesi hanno annunciato che percorreranno. «Per chi ha un alto rischio, è lecito considerare l’opzione di anticipare la vaccinazione Covid. Il vaccino nuovo è la scelta migliore, ma non toglie che anche il bivalente dovrebbe rimanere efficace nel prevenire malattia grave», precisa l’esperto, ribadendo l’importanza per le persone fragili e ad alto rischio di proteggersi tempestivamente.