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di Raffaele Dicembrino
I Patrons dei Musei Vaticani: 40 anni al servizio di arte e fede
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Era il 1983 quando tra la California e New York, nascevano i “Patrons of the Art in the Vatican Museums”. Un anno prima la Santa Sede aveva promosso negli Stati Uniti la mostra itinerante “The Vatican Collections. The Papacy and Art”. Quell’esposizione suscitò in molti visitatori il desiderio di partecipare e rendersi utili con donazioni benefiche. Eredi degli antichi mecenati e dei più recenti “Friends of the Vatican Museums” che sul finire degli anni Sessanta del secolo scorso contribuirono alla creazione della collezione pontificia di arte religiosa moderna, fortemente voluta da Paolo VI, i Patrons oggi sono presenti in diversi Stati americani e in oltre nove Paesi del mondo, anche in Europa e Asia, con un’intensa attività di fundraising.
In quarant’anni grazie alla generosità delle donazioni è stato possibile restaurare capolavori unici dei Musei Vaticani come gli affreschi della Stanze di Raffaello, la Galleria delle Carte Geografiche, la Cappella Paolina, la Galleria dei Candelabri o il Cortile della Pigna. “Camminiamo insieme, come ci ha invitato a fare il Papa nel Sinodo sulla sinodalità appena concluso. Abbiamo camminato insieme per quarant’anni”, ha detto questa mattina nell’Aula Nuova del Sinodo il cardinale Fernando Vérgez Alzaga, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, inaugurando il convegno organizzato a Roma dal 6 al 10 novembre per celebrare questo importante anniversario.
“Condividere arte e fede” è la missione delle collezioni pontificie, ha messo in luce il Direttore Barbara Jatta citando ad esempio il recente restauro dell’icona della Salus Populi Romani, tanto cara a Papa Francesco. “Questi mecenati dei nostri tempi supportano i Musei Vaticani nella conservazione del loro patrimonio”.“Essere Patrons of the Arts in the Vatican Museums – secondo Barbara Jatta - significa essere, in un certo senso, i padri e quindi i garanti e i custodi del patrimonio di storia, di cultura, di fede che la Chiesa ha consegnato a noi perché potessimo conservarlo, rispettarlo e onorarlo”. “La nostra missione così, come quella dei Patrons, è preservare per condividere e la condivisione per collezioni come le nostre, fondate, costruite e arricchite da pontefici, cardinali, suore, vescovi e laici, è evangelizzazione”. Nel segno della sinodalità si svolgono le cinque giornate romane di commemorazione: “Non a caso – aggiunge il Direttore - abbiamo voluto inaugurare questo incontro nell’Aula del Sinodo. In questi giorni dialogheremo insieme perchè dalla condivisione e dalle sinergie si creano cose belle per il futuro”. Circa 300 i partecipanti al quarantennale. In questi giorni visiteranno le sale dei Musei Vaticani, il Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, la Basilica di Santa Maria Maggiore. Giovedì l’atteso incontro con il Papa Sala Clementina.