Politica
di Mario Adinolfi
COS’È, DI PRECISO, CHE VI FA PAURA?
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Leggo le cronache dei giornali sull’orrendo tentativo, respinto da decine di agenti delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa, di impedire a Bologna la presentazione del mio libro definita “inaccettabile” al megafono dai facinorosi. Repubblica ha sul suo sito un video in cui le parole urlate dai manifestanti sono solo insulti, così come sui muri attorno alla Sala Marco Biagi dove ci trovavamo restano oggi insulti a imbrattarli. Mi stupisce l’assenza di curiosità dei colleghi. Non solo viene data parola sui giornali unicamente agli esponenti dei centri sociali, non solo accuratamente si evita di scrivere il titolo del libro così pesantamente contestato, ma non si racconta minimamente l’evento e quel che si è detto. Come se a una partita di calcio il cronista si limitasse a citare insulti e fumogeni lanciati dagli ultras e ignorasse lo svolgimento del match. Perché quel che diciamo mette così paura? Perché questo è l’unico libro il cui tour in ogni città trova persone che vogliono impedire con la forza la presentazione? Ma non eravamo quelli che non contano nulla? E allora perché tanta energia spesa contro di noi? Sono domande che dovrebbero provocare la curiosità di un giornalista, almeno in nome della tutela della libertà di espressione. E invece niente, assistono tutti a queste forme di intimidazione del libero pensiero senza scrivere una parola. Se duecento dei nostri fossero andati a urlare insulti, imbrattare muri, sparare fumogeni per impedire la parola a un Marco Cappato o a una Elly Schlein gli articoli sarebbero stati di ben altro tenore, lo sappiamo tutti. Dunque l’episodio accaduto ieri sera a Bologna, di per sé tutto sommato poco rilevante, assume il significato di una profonda e intimidatoria lesione della libertà d’espressione in questo Paese. A cui la nostra risposta può essere solo una: continuare a parlare, perché se viene negata la libertà d’espressione a noi senza anima viva che s’indigna o ci difende, prima o poi potrà essere negata a tutti. Ci vediamo sabato pomeriggio in Umbria. Ah, il libro si intitola Contro l’aborto - con le 17 regole per vivere felici. Lo trovate su Amazon che però ha rifiutato qualsiasi campagna pubblicitaria, anche ben pagata, a suo sostegno.