Politica

di Mario Adinolfi

UNIRSI RENDE FORTI, DIVIDERSI CREA DEBOLEZZA

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Sui social i commenti di alcuni contestatori di venerdì sera a Bologna sono stati violentissimi, anche con esplicite minacce di morte, ma sono abituato. Mi ha incuriosito invece la domanda di uno di loro: “Se in ogni città che vai trovi tanta gente che ti odia, non pensi che dovresti smetterla di andare in giro?”. Non capiscono costoro che se ogni settimana faccio uno o due incontri a regione (vengo da un trittico Sardegna, Toscana, Emilia Romagna più videopartecipazione al coordinamento del Piemonte in meno di venti giorni) è perché in ogni città o borgo trovo decine di amici del Popolo della Famiglia che si fanno carico di organizzare iniziative ben sapendo che troveranno l’ostilità dei violenti, quindi sono gruppi di amici molto coraggiosi.

Sabato sarò con gli umbri e poi organizzeremo l’assemblea nazionale a Pomezia del 2 dicembre, dove arriveranno i dirigenti di tutte le regioni. E ho come l’impressione che anche solo il numero dei coraggiosi amici del PdF Emilia Romagna (vedi foto) che hanno organizzato l’iniziativa di sabato sera a Bologna sia superiore a quelli di qualsiasi incontro anche nazionale della associazione Luca Coscioni. A proposito, oggi uno sparuto gruppetto che insensatamente ormai quasi due anni fa ha lasciato il PdF ha tenuto una sedicente “assemblea nazionale” con tre persone a presiedere una riunione di altre sei (vedi foto). Con amicizia e senza rancore invito loro a riunirsi a noi Pomezia, i frazionismi non portano da nessuna parte: se dopo due anni convocate la prima assemblea nazionale e siete in nove, non c’è neanche bisogno di spiegare perché bisogna tornare alla casa madre. Quindi invito tutti i pro-life italiani a cogliere il timore che il mondo a noi ostile esprime in modo così violento contro le tante iniziative del Popolo della Famiglia su ogni territorio.

Ci individuano come nemici da abbattere, cerchiamo di offrire a questi pazzi un profilo il più possibile unitario perché divisi non otterremo mai nulla, ma uniti mettiamo paura. Noi offriamo come Popolo della Famiglia una realtà già strutturata in ogni territorio con porte e finestre aperte, in cui tutti possono partecipare e essere protagonisti, capace di penetrare i media sia a livello locale che nazionale e di organizzare ovunque iniziative non episodiche ma a getto continuo. Unirsi rende forti, dividersi crea debolezza. Quando il mondo pro-life italiano comprenderà questa semplice verità, accettando che il PdF in una sola città ha il triplo dei dirigenti-organizzatori dei partecipanti ad una finta assemblea nazionale di chi il PdF lo ha lasciato, allora finalmente saremo pronti per la sfida vera, quella che i nostri avversari temono, quello che è successo negli Stati Uniti. Dove non a caso oggi la battaglia cruciale è quella sull’aborto, tema che deciderà l’esito delle presidenziali 2024, perché i pro-life unitariamente sono stati capaci di metterlo in cima all’agenda politica. Qui invece i frazionismi alimentano debolezza, il sostegno acritico dell’area di governo (in cui tutti i partiti ripetono “la 194 non si tocca” e votano la mozione alla Camera che definisce l’aborto “un diritto intangibile delle donne) rende impossibile anche solo sognare l’avvio del ribaltamento delle leggi, ci si limita a manovre che non diano fastidio veramente e che dunque non vengono neanche contestate.

La violenza organizzata, le centinaia di contestatori, lo spiegamento incredibile di forze dell’ordine che deve accompagnare ogni iniziativa del Popolo della Famiglia stanno a significare che temono il nostro metodo: iniziative di elaborazione culturale, struttura reticolare sul territorio, azione politica ed elettorale che raccoglie sempre il consenso di centinaia di migliaia di persone a livello nazionale. Uniamoci, che c’è spazio per tutti. E così dovranno preoccuparsi davvero. Uniamoci a partire dall’assemblea nazionale del Popolo della Famiglia (contattare il coordinatore Nicola Di Matteo per ogni info) del 2 e 3 dicembre 2023 a Pomezia. Uniti, a quella gente violenta, facciamo davvero paura. Con me ci si vede sabato pomeriggio con gli splendidi dirigenti del Popolo della Famiglia dell’Umbria (grazie a Saimir Zmali, Marco Sciamanna, Daniela Tascini, Sara Reho, Giovanni Mazzotta e tanti altri). Venerdì sera eravamo in una sala intitolata a Marco Biagi, sabato saremo in una sala Antonio Gramsci. Lontanissimi come idee, ma accomunati dall’averle pagate con la vita. Noi alle nostre la vita la dedichiamo tutta intera, anche mpetto ai violenti che scrivono sui social che ce la vorrebbero togliere. Chissà perché…

Tutte le reazioni:

65Carla Lodi, Mauro Rotellini e altri 63

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13/11/2023
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