Politica

di Roberto Signori

Salario minimo: Rizzo inchioda Landini

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Pronto a bloccare il Paese, Maurizio Landini tira dritto sullo sciopero del 17 ottobre e va dunque allo scontro con Matteo Salvini. Intanto, però, il segretario generale della Cgil riceve critiche e strapazzate persino da sinistra. O meglio, da chi si ritiene ancora più a sinistra di lui. In questo caso ad andare all’affondo è stato il comunista Marco Rizzo, che ha incalzato e di fatto sbugiardato l’ex metalmeccanico su uno dei suoi cavalli di battaglia: il salario minimo.

L’ex europarlamentare, in particolare, ha evidenziato il comportamento contraddittorio del leader sindacale, che da una parte strilla per ottenere il provvedimento sul salario e dall’altra nicchia su certi contratti nazionali inadeguati sottoscritti anche dalla Cgil. “Caro Landini, Salvini ti critica perché fai il ‘sindacalista’, io invece ti critico perché non lo fai per nulla. Blateri di ‘salario minimo’ quando ci sono ben 22 di contratti nazionali, con paghe ben inferiori ai 9 euro. Tutti siglati dal sindacato concertativo, Cgil in testa”, ha attaccato Rizzo sui social, accompagnando il proprio sfogo con una foto del sindacalista assieme all’ex premier Mario Draghi, da lui ritenuto una sorta di belzebù politico.

Poi il leader di Democrazia sovrana e popolare ha continuato: “Il 30 maggio di quest’anno, ad esempio, è stato rinnovato il contratto della vigilanza privata con retribuzione oraria di circa 5 euro. Poi ancora quelli delle calzature a 7,9 euro; quelli dell’industria armatoriale a 7,6 euro; quelli dell’industria del vetro a 7,1 euro; gli operai agricoli a 7 euro l’ora; gli addetti delle imprese di pulizia a 8,1 euro”. Quindi, sfogo finale contro il leader della Cgil. “Vergogna Landini, voi sindacati concertativi non servite ai lavoratori, fate comodo solo ai sindacalisti”.

Parole scritte sui social proprio mentre Landini confermava lo sciopero del 17 ottobre prossimo, ingaggiando di fatto un braccio di ferro con il governo e con il ministro Matteo Salvini, pronto a imporre limitazioni orarie alla manifestazione sindacale qualora non fossero rispettate le regole.

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15/11/2023
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