Storie
di Giuseppe Udinov
Attenzione a questi farmaci per il raffreddore
Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano
Allarme dalla Francia per quanto concerne l’utilizzo di alcuni medicinali comunemente utilizzati per constrastare riniti e raffreddore. Secondo un rapporto dell’Ansm, l’Agenzia nazionale francese per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari, alcuni prodotti potrebbero causare ictus e infarto del miocardio. Non si tratta, ovviamente, di tutti i farmaci del settore. A finire nel mirino sono alcuni specifici principi attivi che potrebbero costituire un fattore di rischio.
Nel segnalare il potenziale pericolo l’Ansm indica quei farmaci che rientrano nel gruppo dei vasocostrittori e che contengono come principio attivo la pseudoefedrina. La pseudoefedrina è un farmaco simpaticomimetico che appartiene alla famiglia chimica delle 2-feniletilammine e delle anfetamine. Comunemente impiegata per contrasfare i sintomi del raffreddore e assunta oralmente, potrebbe portare a ictus e infarto.
Si tratta, è bene precisarlo, di un rischio basso, tuttavia il consiglio unanime da parte degli esperti resta quello di ricorrere a questi farmaci solo in caso di reale bisogno e di non abusarne. La facoltà di Medicina generale francese, così come il Consiglio nazionale degli otorinolaringoiatri professionali e l’Ordine nazionale dei Farmacisti hanno la stessa opinione a riguardo. I farmaci vasocostrittori non dovrebbero essere impiegati in forma orali per combattere infezioni di origine virale.
A suscitare preoccupazione sono stati alcuni recenti casi riportati dal servizio di farmacovigilanza. Si va da sindromi da encefalopatia posteriore reversibili a sindromi da vasocostrizione cerebrale reversibile: nei casi citati era stato assunto per via orale un farmaco contenente pseudoefedrina.
Secondo l’agenzia francese preposta al controllo dei farmaci, l’utilizzo di questo medicinale dovrebbe pertanto essere riconsiderato a livello europeo.