Società
La Francia in piazza per la vita
La mancanza di un progetto genitoriale espone il feto alla concreta possibilità dello scarto. Essendo stata negata la sua esistenza, l’essere soltanto «nella carne» è destinato ad essere patologizzato e assimilato a un tumore. Si scava così un abisso incolmabile tra il feto come accidente, considerato come qualcosa di contingente nel corpo della donna, e il feto «umanizzato» dalla parola della madre. Il problema è che, scrive Boltanski, «gli esseri nella carne non possono essere distinti dagli esseri per la parola». Se «ciò che costituisce un essere umano non è il feto, iscritto nel corpo, ma la sua adozione simbolica», «questa adozione suppone la possibilità di una discriminazione tra embrioni per nulla distinguibili».
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