Società
Femministe blasfeme
Progressismo spicciolo e blasfemia. Se c’era un modo per degradare la festa della donna, eccolo interpretato. Anzi, ostentato. Per le paladine dell’inclusione e dei diritti, il senso del sacro non è mai stato un valore da rispettare. E guai però a toccare i loro “santini” ideologici, quelli ostesi sugli altari della sinistra moderna. Non stupisce dunque - ma indigna - il fatto che nei cortei “transfemministi” sfilati ieri a Milano siano comparse immagini offensive della sensibilità religiosa e cartelloni provocatori. A un tratto, davanti alla stazione centrale, alcune attiviste hanno pure inscenato la crocifissione dal patriarcato. Sotto l’insegna “Dio, patria e famiglia”.
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