Società
Mario Adinolfi a Marco Cappato sull’eutanasia attiva
Spero che queste parole ti interroghino e interroghino i congressisti di Bari, che noi verremo a contestare con le nostre bandiere del Popolo della Famiglia e con i nostri militanti disabili che vogliono vivere e non morire, non vogliono sentirsi dire che diventano “dignitosi” solo se scelgono di suicidarsi. Continuiamo a credere che quello sconosciuto depresso che sale su un parapetto per buttarsi giù vada convinto a non farlo, non vada spinto di sotto per aiutare la sua “libera autodeterminazione”. E continuiamo a pensare che una società che organizza la sua libertà attorno all’idea di liberamente sballarsi, drogarsi, uccidersi sia una società malata che necessita di una cura.
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