È così che agiscono le milizie del male oggi contro un’Umanità che si ribella, perché non intende cedere alle ferali aspettative di un farmaco. Mentre invece applaude rumorosamente, a favore dello Stupidarium Collettivo, che utilizza a profusione argomenti che parlano contro coscienza. Ma questo è il prezzo della libertà.
“Ipocriti”. Sul Lido di Roma, chi si scandalizza dopo lo scoop derivato dalla folle violenza alla giovane islamica nega da almeno dieci anni un tavolo del dialogo tra le culture e le religioni con al centro i “Padri” del territorio, i referenti dei culti
L’intellettualismo imperante privilegia una parte dell’umanità della persona finendo per astrattizzarla e dunque distorcerla: la sua ragione. Si viviseziona così l’uomo, spegnendolo, in ragione astratta; anima, moralità, disincarnata; e resto emozionale, pratico, del soggetto.
L’intellettualismo imperante privilegia una parte dell’umanità della persona finendo per astrattizzarla e dunque distorcerla: la sua ragione. Si viviseziona così l’uomo, spegnendolo, in ragione astratta; anima, moralità, disincarnata; e resto emozionale, pratico, del soggetto
PER UNA SERIE CAOTICA, TUMULTUOSA E EMOZIONANTE DI RAGIONI
Sulla stessa prima pagina su cui oggi Antonio Polito ha scritto ogni genere d’insulto ai danni di chi si batte contro l’aborto (“destra texana illiberale”), il 19.1.1975 Pier Paolo Pasolini scriveva: “Sono contro l’aborto. Sono traumatizzato, è la legalizzazione dell’omicidio”. In pratica, le stesse parole di Papa Francesco.
Quando si propone una norma va valutata anche dal punto di vista etico anche se questo aggettivo sembra non piacere più a nessuno, ma chi ritiene di far premio su una visione cristiana della vita la scorciatoia dell’amoralità non può permettersela.
Le statistiche sulle dipendenze (nuove e vecchie) dei giovani e giovanissimi mostrano una morsa di fragilità che si fa sempre più impenetrabile, oltre la cortina di sostanze psicotrope e di una pornografia dilagante. L’anno del Sinodo sui Giovani può essere per la Chiesa e per la società il momento in cui si chiuda una buona volta la stagione della complicità (dis)educativa e si volti pagina