Politica
Il sindaco anti burqa demolisce così i radical chic
“Seduti comodi, nei propri uffici al fresco, ci danno lezioni. Non sono mai stati qui, non hanno mai parlato con me per capire bene quale situazione Monfalcone stia vivendo. Anche se i numeri parlano da soli”. Anna Maria Cisint, sindaco di centrodestra di Monfalcone, non le ha mandate a dire: gli esponenti e i militanti di sinistra che nei giorni scorsi l’hanno messa nel mirino per essersi di fatto scagliata contro il burkini (e non solo) stanno in pratica parlando su mere basi ideologiche, strumentalizzando la questione. Già in un’intervista rilasciata al Giornale.it, qualche giorno fa, aveva spiegato quale fosse l’intento della lettera aperta con la quale invitava la comunità musulmana (e le donne in particolare) a non tuffarsi in mare utilizzando indumenti diversi dai normali costumi da bagno. Cisint si riferiva con tutta probabilità ai casi di ragazze o donne islamiche che facevano il bagno indossando il burqa, sulla base di segnalazioni a quanto pare pervenute anche da alcuni bagnanti. Una battaglia simbolica, la sua. E lo ha ribadito oggi in una serie di post pubblicati sulla propria pagina Facebook, non risparmiando una serie di “stoccate” alla sinistra.
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