Politica

di Mario Adinolfi

Tutti in difesa del ministro Fedeli

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

Loro mentono sistematicamente agli italiani, ma se ne tocchi uno scattano uniti nell’autodifesa: Valeria Fedeli è stata fatta oggetto di un manifesto non violento né volgare, ma che semplicemente ricordava i suoi demeriti. Come un sol uomo scattano a difesa del ministro che ha millantato titoli di studio inesistenti Pd, Forza Italia e sindacati. Citazione a parte per il giuda Renato Schifani che veniva ai Family Day. Ricordarselo quando vi chiederanno di votare Forza Italia, sì, Schifani dopo il viaggetto con Ncd è tornato lì. Controvento, come sempre, solo il Popolo della Famiglia.

ANSA/ Manifesti anonimi contro ministro Fedeli, Pd fa quadrato - Solidarietà da opposizioni e sindacato. Adinolfi controcorrente

(ANSA) - ROMA, 10 GEN - “Per fare il professore ci vogliono: laurea, abilitazione e concorso. Per fare il ministro dell’Istruzione: terza media, amicizie e molte bugie”. Recitano così i maxi poster appesi oggi sui muri di Roma sui quali campeggia una foto in primo piano del ministro dell’Istruzione.
Una campagna contro Valeria Fedeli che resta anonima - non c’è alcuna firma degli autori dell’iniziativa - e che arriva dopo la valanga di polemiche scatenate dal curriculum della ministra in cui c’era scritto che ‘laureata in Scienze Socialì mentre in realtà l’ex vice presidente del Senato ha conseguito un diploma per assistenti sociali.
Il Pd ha fatto immediatamente quadrato. “La macchina del fango contro la Ministra Fedeli sembra non arrestarsi, questa volta con manifesti anonimi e abusivi appesi per le strade della capitale. Valeria Fedeli ha maturato una esperienza politico-istituzionale di tutto rispetto. Ha mostrato serietà e capacità” ha dichiarato Francesca Puglisi, responsabile scuola, università e ricerca del Pd. “Il Premier Paolo Gentiloni le ha confermato la piena fiducia. Si lasci il Ministro lavorare e si giudichi serenamente il suo lavoro al Miur, sul campo, senza cercare - ha esortato Puglisi - la polemica a ogni costo e perfino usando strumenti mediocri e vigliacchi”.
“Mi auguro che anche il Comune di Roma voglia fare chiarezza e non assecondare atti di anonima diffamazione” è l’auspicio di Titti Di Salvo, vicepresidente del gruppo del Partito Democratico alla Camera. Attestati di stima sono arrivati da tanti esponenti del partito tra cui l’ex ministro Giannini che su Twitter ha espresso “vicinanza e solidarietà” alla collega.
“Gli attacchi anonimi sono sempre vigliacchi”, “mi auguro che si faccia chiarezza su questa vile aggressione” ha solidarizzato il Presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi.
Parole di stima sono arrivate anche dal fronte delle opposizioni. “Il dissenso politico non dovrebbe mai scadere nell’attacco personale, né prescindere dal rispetto istituzionale. Per questo non posso che esprimere la mia solidarietà alla ministra Fedeli” ha detto la responsabile Scuola e Università di Forza Italia, Elena Centemero.
“L’attacco spregevole” nei confronti del ministro Fedeli “va duramente stigmatizzato” ha dichiarato l’ex presidente del Senato, Renato Schifani(Fi).
Sostegno anche dal sindacato. “Confermiamo la stima nel ministro fedeli che merita di essere giudicata per le cose che fa. Ma forse proprio questo è il problema” ha osservato il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi, parlando di manifesti “denigratori e beceri”.
Di tutt’altra opinione il commento di Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia: “Per i manifesti che irridono (giustamente) Valeria Fedeli, il Pd si agita e parla di ‘macchina del fangò.Definizione inventata da Roberto Saviano per attaccare coloro che descrivevano gli imbrogli di Gianfranco Fini con la casa di Montecarlo. Quando la verità infastidisce, meglio un sano silenzio”. (ANSA).

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

11/01/2017
3009/2023
S. Girolamo

Voglio la
Mamma

Vai alla sezione

Politica

Vai alla sezione

Articoli correlati

Politica

Giornate dense

Il Popolo della Famiglia prosegue la sua opera per cambiare la società e la gente lo segue

Leggi tutto

Politica

Renzi perde, il PDF vince

I recenti riscontri elettorali hanno sancito la crisi del renzismo e la crescita del PDF. Ora è necessario andare avanti per conquistare i giusti traguardi ed esautorare chi dimostra di interessarsi soltanto a pochi a danno di molti

Leggi tutto

Politica

Giustizia, giudici e diritti civili da centrodestra a centrosinistra

Confrontiamo i temi giudiziari nell’arco costituzionale in vista delle politiche di marzo 2018

Leggi tutto

Politica

Cosa fare per non perdere ancora

Siamo destinati a continuare a perdere se continueremo a ripetere lo stesso errore, cioè quello di affidare la rappresentanza politica dei cattolici che credono nei principi non negoziabili all’ambiguità di una coalizione che semplicemente non coltiva i nostri stessi valori e li baratta come fossero merce sull’altare della politica politicante. Nel 2013 i cattolici di questa fatta hanno in massima parte votato per Berlusconi, per Alfano e per la Lega. Ora o si prende atto che Berlusconi in Pascale, per sua stessa ammissione, crede che i valori omosessualisti siano “una battaglia per i diritti di tutti” e infatti manda Renata Polverini a sfilare ai Gay Pride; che la nuova versione degli alfanoidi alleati di Berlusconi, cioè Maurizio Lupi e l’ineffabile ex ministro della Famiglia Enrico Costa a cui si aggregheranno quelli di Idea e lo straordinario Capezzone più Stefano Parisi nella mitologica costruenda “quarta gamba” del centrodestra, nasce già con l’obiettivo di dare i voti necessari al permanere degli attuali equilibri di governo; che la Lega in Veneto con Zaia (sostenitore della legge sul “fine vita”) stanzia i fondi per la “rettifica del sesso” cioè per i trans, con Maroni annuncia il baratto tra legge sull’omofobia e legge sull’autonomia, con Salvini annuncia come “primo provvedimento in consiglio dei ministri” la legalizzazione della prostituzione, come richiesto da un grande sostenitore del leader del Carroccio, il trans turco Efe Bal; che quest’ultima proposta è sostenuta con grande forza da Fratelli d’Italia e da Giorgia Meloni, che si candida a completare un ventennio da parlamentare, ma nei precedenti quindici anni in cui è stata per cinque anni eletta voluta dal suo padre politico Gianfranco Fini, per cinque anni vicepresidente della Camera, per cinque anni addirittura ministro, non si ricorda una sola proposta che fosse una sul diritto alla vita o sulla famiglia; o si prende atto che fare nel 2018 le stesse scelte politiche del 2013 equivale ad esporsi agli stessi rischi, perché sostenere un centrodestra strutturalmente ambiguo sui principi significa far entrare in Parlamento centinaia di deputati e senatori disposti al compromesso sulle leggi di principio, o davvero non si capisce nulla di politica. E sorge allora il sospetto che a qualcuno piacciano i vecchi equilibri in cui si perde sempre, pur di salvaguardare alcune stantie rendite di posizione.

Leggi tutto

Politica

Per arrivare con metodo al 5 Marzo

Fino a pochi giorni fa Massimo Gandolfini si limitava a ignorare inelegantemente le attività e la stessa esistenza del Popolo della Famiglia. Arrivati all’ultimo giro, la sua preoccupazione sembra
essere anzitutto legata alla delegittimazione attiva dell’opzione di autonomia del PdF. Eppure il 4 marzo arriverà e trascorrerà: allora sarà il caso di non essere diventati autenticamente nemici.

Leggi tutto

Società

Siamo obbligati a perdonare?

In Storia del Terrorismo in Italia ho preferito fare un lavoro che fino ad oggi non era mai stato compiuto. Raccogliere in un volume i nomi di tutte ma proprio tutte le centinaia e centinaia di vittime dei terroristi. E poi di scattare la fotografia dei cinquanta volti di chi ha materialmente ucciso. Affinché restino impresse almeno in un’opera la dignità di chi è morto insieme alla vigliaccheria di chi ha ammazzato, l’una al fianco dell’altra. Il capitolo sugli assassini è quello che segue e ve ne regalo la lettura gratuita oggi, in onore di Aldo Moro e di tutte le vittime del terrorismo in Italia, i cui familiari hanno tutto il mio affetto e le mie preghiere oltre alla comprensione se non vorranno subire l’obbligo del perdonismo ideologico. Gli assassini dei loro cari almeno restino in silenzio. Questi i loro nomi

Leggi tutto

La Croce Quotidiano, C.F. P.IVA 12050921001

© 2014-2023 La Croce Quotidiano