Politica

di Mario Adinolfi

Il Popolo della Famiglia ed il voto

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Domenica finalmente si vota, l’attesa è finita. Sono personalmente impegnato ad attraversare l’Italia in queste ultime ore di campagna elettorale: ci vediamo oggi a Genova per sostenere Stefano Arrighi candidato sindaco del Popolo della Famiglia, domani prima a Padova e poi a Verona per Filippo Grigolini sindaco, nel comizio di chiusura con il segretario nazionale Gianfranco Amato che a Verona è anche capolista. Si tratta della fine di un viaggio che ha toccato città importanti come Alessandria e Monza e Riccione e Crema, ma anche borghi di rilevanza più che simbolica: Borgomanero e Riolo, Goito e Teolo, Zevio e Avola, Savigliano e Grugliasco, Ischia e Melito, Fontanafredda e Conegliano. Avete imparato a conoscere i nomi dei dirigenti del Pdf impegnati in questa battaglia sul territorio, a partire da Mirko De Carli e Alberto Cerutti, candidati sindaco che vengono da lontano, dall’assemblea costituente dell’11 marzo 2016 al Palazzetto delle Carte Geografiche a Roma.

Voteremo l’11 giugno 2017, quindici mesi dopo il nostro atto di nascita. Abbiamo già votato il 5 giugno 2016, quando eravamo nati da meno di tre mesi e i risultati sarà bene ricordarli. I candidati sindaco sostenuti dal Popolo della Famiglia furono votati da 52.824 elettori. Ricordiamo il dettaglio dei risultati di un anno fa:

Mario Adinolfi (Roma) 7.992 voti

Nicolò Mardegan (Milano) 6.018

Mirko De Carli (Bologna) 2.076

Vitantonio Colucci (Torino) 2.032

Luigi Mercogliano (Napoli) 1.489

Raffaele Adinolfi (Salerno) 1.304

Ada Addolorata Di Campi (Rimini) 1.044

Gian Carlo Paracchini (Novara) 977

Alberto Agus (Cagliari) 945

Claudio Iacono (Assisi) 254

Damiano Cattarin (Villorba) 153

In coalizione abbiamo votato ad aprile 2016 per Giorgio Holzmann a Bolzano (1.874 voti), poi il 5 giugno 2016 per Paolo Orrigoni a Varese (16.374 voti al sindaco, 634 alla lista Pdf), Pasqualino Piunti a San Benedetto del Tronto (6.343 voti al sindaco, 149 alla lista Pdf), Ottavio Tesoriere a Crotone (1.098 voti al sindaco, 64 alla lista Pdf), Andrea Delle Vedove a Cordenons (272 voti alla lista, 2.853 voti al sindaco). Complessivamente ai sindaci indicati dal Pdf sono stati assegnati dunque oltre 50mila voti. I risultati di lista dicono: Cordenons 3.32%, Novara 2.16%, Varese 1.92%, Villorba 1.79%, Salerno 1.72%, Rimini 1.58%, Assisi 1.49%, Bologna 1.23%, Milano 1.15, Cagliari 1.15%, San Benedetto del Tronto 0.84%, Roma 0.62%, Torino 0.55%, Napoli 0.37%, Crotone 0.24%. La media nazionale relativa ai voti validamente espressi nelle città in cui eravamo presenti alle elezioni amministrative del 2016 è stata dell’1.07%.

Il riepilogo dei risultati del 2016 ci ricorda che abbiamo superato lo sbarramento solo a Cordenons. L’obiettivo di queste elezioni del 2017 per il Popolo della Famiglia è intanto quello di superare lo sbarramento in più di un comune, oltre a quello di raddoppiare almeno la media nazionale del nostro consenso. Avere un Pdf che possa contare su altri eletti nelle amministrazioni locali, con una percentuale di voto nazionale oscillante tra il 2% e il 3% sarebbe un ottimo viatico per lo sforzo finale in vista delle politiche. In termini assoluti ai 52.824 voti raccolti dai candidati sindaco del Popolo della Famiglia nel 2016, ne vorremmo aggiungere altrettanti nonostante i votanti di questa tornata siano molti di meno e sia prevista anche un affluenza non altissima. Ma lo sforzo delle nostre candidate sindaco donne come Lucianella Presta e Manuela Ponti, dei nostri candidati sindaco brillanti come Lorenzo Damiano e Luca Grossi, come Maurizio Schininà e Mirko Ghirlanda, come Zecchinato Gallo e Pietro Marcazzan sarà premiato oltre le attese. Altri cinquantamila voti significherebbe avere costruito una forza politica che può contare, sugli appena 35 comuni in cui ha testato la propria presenza, su centomila simpatizzanti. Vi rendete conto cosa vuol dire avere centomila simpatizzanti per un movimento così netto nella definizione delle proprie posizioni a difesa della famiglia naturale e dei principi essenziali e quindi non negoziabili?

Con centomila voti già raccolti in 35 comuni, a quanti voti possiamo votare alle politiche quando il nostro simbolo sarà votabile in tutti gli ottomila comuni d’Italia? Qui si apre un discorso sulla prospettiva politica del Popolo della Famiglia che ovviamente è prematuro e deve essere comprovato dai risultati elettorali, ma è ovvio che il Pdf alle prossime elezioni generali si proporrà come unico possibile quarto polo in alternativa a centrodestra, centrosinistra e grillini. Il disastro compiuto dai protagonisti della legislatura che sta andando a conclusione, che hanno un guizzo di vitalità e lavorano di sabato e di domenica solo per scrivere a tambur battente una legge elettorale che garantisca i loro equilibri, ci conferma nella necessaria decisione dell’autonomia del nostro movimento. Chi ci immagina aggregati ai traditori del Family Day come Alfano e Lupi o ai favorevoli alle adozioni gay come Stefano Parisi ha sbagliato i propri conti. Saremo noi il polo aggregatore, sarà il Pdf che si è misurato organizzativamente sul territorio a contenere quelle energie nuove che vorranno aggregarsi per offrire un’alternativa di voto agli italiani, su principi chiarissimi e non negoziabili che abbiano come priorità il reddito di maternità, il quoziente familiare, la lotta alla denatalità, all’aborto e all’eutanasia. Hanno piazzato più in alto l’asticella? Invece di un milione di voti dovremo prenderne un milione e settecentomila? Benissimo, fin da ora chiediamo a tutti di sostenerci in questo sforzo titanico ma necessario. Il primo atto concreto di sostegno è iscriversi al Popolo della Famiglia, che peraltro sceglierà i suoi 945 candidati alla Camera e al Senato come è ovvio unicamente tra i propri iscritti: il possesso della tessera è un pre-requisito per la candidatura. L’iscrizione al Popolo della Famiglia costa 50 euro per il 2017 (liberi di fare donazioni superiori, chi versa almeno 500 euro è socio sostenitore e ottiene in regalo l’abbonamento annuale digitale al quotidiano La Croce) e si regolarizza con un bonifico al conto intestato a POPOLO DELLA FAMIGLIA che ha il seguente IBAN: IT88M0103003241000000354618 del Monte Paschi Siena, agenzia Roma 41. Si può in alternativa inviare un vaglia postale a POPOLO DELLA FAMIGLIA piazza del Gesù 47 00186 Roma. L’avvenuta iscrizione deve essere comunicata al coordinatore nazionale Nicola Di Matteo con una email a nicolaro[email protected] che provvederà all’invio materiale della tessera.

Se poi dovesse passare la nuova legge elettorale così come in discussione alla Camera, ci dovremo organizzare in circoscrizioni elettorali: saranno 27, più la Valle D’Aosta che è un collegio uninominale secco. Le circoscrizioni equivalgono alle regioni, solo le più popolose ne hanno più d’una. La raccolta firme dovrà essere operata su base circoscrizionale. Un’eventuale accelerazione del quadro politico verso le elezioni politiche potrebbe portare addirittura allo scioglimento delle Camere il 29 luglio e al voto il 24 settembre. Sembrano tempi folli, ma potrebbe essere e dobbiamo dunque essere preparati. Dovremmo raccogliere le firme, nel caso, dal 30 luglio al 24 agosto: poco più di tre settimane e che settimane, quelle delle ferie. La buona notizia è che nel caso di elezioni anticipate (il concetto di “anticipo” vale fino a 120 giorni dalla scadenza naturale della legislatura che sarebbe il 15 marzo 2018) il numero di firme da raccogliere sarebbero la metà delle circa 110mila complessive previste dalla legge: 55mila firme sono comunque tantissime, ma nei 35 comuni dove ci siamo presentati ci siamo allenati e stavolta i firmatari possono provenire da ciascuno degli ottomila comuni italiani.

Personalmente non credo che si voterà a settembre e penso anche che ci sia più di una probabilità che l’accordo sulla legge elettorale salti definitivamente (dopo che lo scossone di ieri ha minato le fondamenta dell’accordo) e si torni dunque al proporzionale con 3% di sbarramento alla Camera e 8% al Senato (3% solo all’interno di coalizioni). Ma è inutile mettersi a vaticinare. Sarà quel che sarà. Di certo il Popolo della Famiglia si farà trovare pronto. Così come con prontezza utilizzerà questi ultimi giorni per chiedere agli italiani che vanno a votare alle amministrative di mettere una croce sul nostro simbolo, dando fiducia all’Italia migliore che candidiamo al governo delle nostre comunità. Domenica notte il Pdf Roma seguirà i risultati elettorali comunitariamente in una riunione straordinaria del coordinamento cittadino e vedremo in tempo reale se il nostro lavoro così quotidianamente faticoso sarà premiato dai fatti che ci attendiamo: sbarramento superato in più di un comune, cinquantamila voti ai candidati sindaco da noi sostenuti, media percentuale nazionale che passa dall’1.07% del 2016 almeno a una quota fissata tra il 2% e il 3%. Con questi risultati il progetto del Popolo della Famiglia come soggetto politico autonomo a presidio dei principi essenziali e quindi non negoziabili proseguirà con slancio fino alle politiche. I “quattro gatti” saranno diventati centomila gatti a caccia del topo delle politiche nichiliste e antifamiliari che hanno caratterizzato questa legislatura. La prossima sarà diversa perché in aula a difesa della famiglia naturale ci saremo noi. E ora, forza. Al voto: croce sul simbolo del Popolo della Famiglia, per cambiare l’Italia, facciamo la storia.

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09/06/2017
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