Storie
di Ascanio Clementini
Ania e quella volta che si salvò dall’inferno
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Ciò di cui vi parliamo oggi è libro Salvata dall’Inferno.
Uscito per Piemme come prima edizione, ovvero Mondadori, e si chiamava “Con occhi da bambina. Oggi è nelle librerie con Edizioni Sugarco e un nuovo titolo, ma il libro è lo stesso, aggiornato di qualche fatto e racconta la storia,appunto, di Ania, fondatrice di Cuori Puri.
Dalla Polonia all’Italia, fra la violenza, lo sfruttamento, la disperazione, sequestro di persona, successo come modella, fidanzata del nipote di Berlusconi - Paolo Enrico Beretta e infine la resurrezione – è
proprio il caso di dirlo – con l’incontro con la fede. Nel libro la dedica di Paolo Brosio, frequentatore assiduo del santuario di Medjugorje.
Così le agenzie presentavano il suo libro: Violenze, alcol, droga, ricatti e la vita dei night. L’esperienza che vive Ania, protagonista del romanzo-verità ‘Salvata dall’Inferno’ - Edizioni Sugarco è l’avventura di
chi venuta dalla Polonia in Italia per inseguire un sogno si ritrova a dover affrontare una serie di esperienze crude. Solo la fede l’aiuterà a uscire dal buio.
L’autrice Ania Goledzinowska racconta con coraggio la sua storia come se fosse “una sorta di terapia” per liberarsi del suo passato.
“Ho deciso di raccontarmi quando ho capito che esiste un mondo che noi ignoriamo. Ce ne accorgiamo solo quando troviamo tracce di vomito, urina o sangue sulle strade”, dice la modella polacca a Ign, testata
online del Gruppo Adnkronos.
Inizierei chiedendoti cosa per te è importante dichiarare.
Perchè hai scritto questo libro: quale è l’intento? Cosa vuoi raccontare, cosa vuoi dimostrare?
La mia storia è la storia di tante donne e tanti adolescenti di oggi. Voglio dare la voce a questa parte del popolo, a persone di questo tipo. Ho raccontato quello che è successo, cose che succedono a gente come me, come ero io. Persone che si sentono sole, incomprese, incapaci, invisibili: Ci accorgiamo di loro e di quella parte del mondo solo quando troviamo tracce di vomito e di sangue per la strada oppure come in caso di Pamela, la ragazza fatta a pezzi, ne parlano tutti Telegiornali. Ma prima nessuno gliene fregava di lei. E invece dietro ognuno di loro c’è una storia, una sofferenza, ci sono anche sogni e speranze e molte volte vanno soffocate, perchè crediamo che non ce li meritiamo.
Mi chiede quale è l’intento di questo libro? Lasciare un messaggio a tutti loro. “Non ci sarebbe mai permesso di sognare se i sogni non fossero realizzabili”. Dio creò noi e anche i sogni, se abbiamo fede possiamo
arrivare dovunque. Andiamo sulla vicenda del libro.
Ci vuoi raccontare, sinteticamente, la tua storia dalla Polonia all’Italia? Tutto quello che ci vuoi dire del contenuto dell’opera, è ben accetto.
Non è semplice in due parole, diciamo che la vita non mi ha risparmiato, fin da piccola: La storia parte infatti da una scena violenta, racconto della Polonia Comunista, arrivo in Italia ingannando sulla mia reale
età. Incontro polizia corrotta, aguzzini, finti amici. Dalle stalle passo alle stelle: prima rubavo per poter mangiare, finisco per girare in aereo privato. Poi mi rendo conto che la vera felicità consiste in altre cose. È una sorte di via Crucis, che il lettore fa insieme a me.
L’evento saliente del libro? Il punto di svolta della tua vita? Tu arrivi dalla Polonia e non trovi in Italia quello che cercavi. Subisci stupri e violenze. Quando è che tutto cambia?
Sono riuscita a scappare dagli aguzzini, per tre anni mi chiamavo con un altro nome, Claudia. Ne ho combinate di cotte e di crude, mi sono sposata a 18 anni (in comune pagando tizio per sposarmi) per poter
rimanere in italia, c’è tutto un racconto di vicende drammatiche ma anche momenti da film di Boldi e de Sica – nel senso, divertenti. Comunque tutto è iniziato a cambiare, quando grazie alla mia storia di 2 anni con il cantautore Francesco Baccini mi sono allontanata dalla droga.
Nel libro a parte diversi fatti del mondo di jetset, c’è anche un intero capito sulla tua “storia” raccontata sui giornali, con Emanuele Filiberto di Savoia..
Tutti noi quando siamo piccoli, sopratutto le ragazze sognano un principe azzurro, io ho avuto modo di vivere questo sogno nella realtà. Emanuele è un uomo molto educato e galante. Cercavo mio castello
incantato ovunque, ma poi alla fine ho scoperto che quel castello incantato che cerchiamo a volte per tanti anni, lo abbiamo molto più vicino a noi, nel nostro cuore. Ed è proprio li che bisogna iniziare a costruire la nostra favola..
E hai scoperto la fede…
Il cammino della Fede per me è stato una bellissima scoperta che sto esplorando giorno dopo giorno ancora adesso, cerco continuamente di trarre insegnamenti personali dalle letture del Vangelo. E mi sono accorta che molta gente ha bisogno di credere solo che hanno paura di uscire fuori, perchè viviamo in un mondo dove ad esternare i sentimenti ci si sente ridicoli. Il mio primo pellegrinaggio a Medjugorie e poi trasferimento là, hanno cambiato per sempre la mia vita. Ma non lo si può spiegare, bisogna viverlo. Quando sono lì non vorrei tornare più indietro, ma la mia missione credo sia quella di dare testimonianza
alla gente che ha bisogno di credere, non a quelli che credono già. Ed è nato Cuori Puri..
Si. Ecco perchè sono convinta che la mia missione è nel mondo, perchè non si può fino in fondo aiutare ragazzi, fidanzati e poi sposi, se tu non vivi problemi che vivono loro. Il matrimonio non è una favola, come
ci vogliono far credere. Ecco perchè oggi tutto finisce cosi in fretta, perchè la gente non è più abituata a rimboccarsi le maniche o soffrire. Ma nel matrimonio oltre la felicità e tanta gioia, ci sono anche sofferenze, problemi, momenti a volte dolorosi, che bisogna cercare di superare insieme. Altrimenti se pensiamo solo alla nostra felicità, meglio non sposarsi.
Tu hai incontrato il tuo marito a Medjugorje..
Lui è venuto apposta dal Italia in comunità dove vivevo per conoscermi, dopo aver letto la mia storia sui giornali, ma ero ancora fidanzata con Paolo, quindi non ci pensavo proprio. Dopo, chiamiamolo il destino, ma io direi la provvidenza, ha voluto che io mi trasferissi in un convento in Puglia, guarda caso nel paesino dove abitava questo ragazzo. Da li è iniziato tutto. Ma lo dico davvero con molta franchezza, ci ha unito la fede. Abbiamo vissuto in castità fino quel giorno e oggi posso dire che se non ci fosse stato quel periodo, dove ci siamo allenati nell’attesa, probabilmente ci saremo già lasciati. Perchè nella vita non sai mai che ti può succedere, uno si ammala, parte per qualche mese per un lavoro o fa delle scelte che ti costringono ad un allontanamento. Se sei dipendente solo dal sesso, se il tuo rapporto si basa solo su quello, dopo un po’ inizi cercare consolazione nelle braccia di qualcun altro. Ecco perchè conoscersi bene, nel profondo e liberarsi dalla schiavitù di cose che ci rendono dipendenti è cosi importante. Noi di Cuori Puri poi tifiamo per un Amore libero, ma non libertino.
La tua è una storia molto intensa, di sofferenza e depressione. Cosa consiglieresti a chi passa un momento difficile, tu che ne hai superati di difficilissimi?
Mi scrivono in molti dicendo ciò che hanno vissuto ma che non avrebbero mai avuto il coraggio di ammettere, e i loro sbagli che non avrebbero mai confessato mettendosi a nudo come ho fatto io. C’è sempre chi sta peggio e chi ha una storia più drammatica della tua, ma per poter cambiare il mondo dobbiamo cominciare da noi stessi. Io nella fede ho trovato la serenità: Giovanni Paolo II, le sue parole, la sua
figura, sono state per me uno stimolo molto forte per avvicinarmi a certi temi. Per cogliere quei momenti in cui sentiamo di aver bisogno di un contatto più profondo con noi stessi, e cominciamo a intravedere Dio. Pregate: questo è il mio consiglio, non abbiate paura.