Politica

di Mario Adinolfi

ATTENTI, VOGLIONO SDOGANARE LA PEDOFILIA

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

Ieri sera a Dritto e Rovescio mi sono sentito dare del “comunista prestato al cattolicesimo” da un tale che fa il gigolò e (dice lui) è andato con 50 preti gay. Poi un sacerdote si è messo a sbraitare e a prendermi a parolacce (questa la sua pagina fb https://www.facebook.com/DonPatrizioCoppola/ ma il suo vescovo non ha nulla da dire su comportamenti televisivi così indegni dell’abito che porta?) perché contestavo le parole anticattoliche di un “padre” di una confessione cristiana inesistente. Nel mentre c’erano i soliti insulti di Luxuria (ma sulla pagina ufficiale dei fans di Paolo Del Debbio i favorevoli alla mia posizione sono stati alla fine il 58% contro il 42% schierato con lui). Qualcuno a fine puntata mi ha scritto: non devi andarci in tv in quelle trasmissioni. Attenzione: Dritto e Rovescio è il talk show di punta di tutta l’emittenza privata radiotelevisiva. Ieri sono andato in onda alle 22.40 e attorno alle nostre liti si è costruito il picco di share. Con questo mi sono conquistato il diritto di dire a molte centinaia di migliaia di italiani, mpetto a Giuseppe Cruciani che non ha le categorie per capire e negava, che la pedofilia è una grave perversione sessuale, che questa grave perversione si sta allargando a macchia d’olio nella società e già vedo i segnali di chi si prepara a sdoganarla attraverso una nuova finestra di Overton. Già si santifica Mario Mieli, il suo osceno concetto di diritto alla sessualità dei bambini, già si vedono campagne e occasioni mediatiche con bambine sessualizzate e rese oggetti di desiderio, con richiami continui al lolitismo. Per avere l’occasione di lanciare questo allarme e ripetere che la Chiesa Cattolica è l’unica istituzione che si sta seriamente battendo contro la pedofilia (anche se molti casi, anche quello presentato in studio, sono di pederastia cioè di sacerdoti omosessuali attratti da ragazzini preadolescenti e adolescenti di sesso maschile, che andrebbero espulsi dalla Chiesa e anzi mai ordinati sacerdoti, secondo le chiare indicazioni di Benedetto e Francesco che dicono no ai gay nei seminari) io sono pronto a subirne mille di insulti. E altrettanti per difendere la mia Madre Chiesa da accuse e teorie ridicole di un branco di pupazzi che fanno carnevalate senza fedeli e si autoproclamano “Chiesa inclusiva” con donne vescovo e matrimoni omosessuali, dicendo che la Chiesa Cattolica dovrebbe uniformarsi al loro nulla. Attenti, l’attacco è pesantissimo: vogliono legittimare anche la perversione sessuale pedofila ma prima vogliono usarla per picconare la Chiesa. Poi pretendono che la Sposa di Cristo si adegui a tratti e comportamenti imposti dal mondo abolendo il celibato ecclesiastico, imponendo sacerdotesse e vescovi donna, cancellando il concetto stesso di “peccato” perché per costoro va bene tutto. E ci sono una marea di preti cattolici come don Patrizio che sono ostaggi di questa retorica, in piena sindrome di Stoccolma, incapaci di pronunciare anche una sola parola di amore per la Chiesa di cui indossano l’abito, pronti invece ad accodarsi vilmente a chi la insulta. Per fronteggiare tutto questo bisogna esserci, per parlare ai tantissimi in ascolto e scoprire che alla fine la maggioranza ti dà ragione.

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

19/11/2021
0412/2023
S.Giovanni Damasceno

Voglio la
Mamma

Vai alla sezione

Politica

Vai alla sezione

Articoli correlati

Politica

Con pazienza e costanza

Il lavoro di costruzione del soggetto politico del Popolo della Famiglia prosegue

Leggi tutto

Società

Con la Fedeli la notte è dopo gli esami

La scuola di Valeria Fedeli, la maturità di questo ministro che non l’ha mai dovuta affrontare, non possono essere celebrate, neanche con la consueta retorica del rito abituale di inizio estate. Tutti promossi equivale a nessun promosso, siamo dentro al blob che uniforma tutti per consegnarli alla mediocrità e all’impossibilità di competere, in un orizzonte avaloriale che purtroppo è quello dei sessantottardi tristi e delusi per il mancato compimento della loro sciatta rivoluzione. Non devono essere i nostri figli, però, a patire il cinismo derivato dalla loro disillusione. Mai come oggi diventa fondamentale la battaglia per la scuola libera, per il diritto della famiglia di scegliere in quale istituto formare i propri figli, perché il patto tra la famiglia e questa formula di scuola statale è saltato anche per il lassismo che ha caratterizzato l’attività dell’ultimo ministro della Istruzione, Università e Ricerca Scientifica.

Leggi tutto

Società

Partendo da un fumetto di Zerocalcare

Abbandonare l’inconsistenza. Ecco l’obiettivo che dovremmo porci, noi tutti, ogni giorno. E dopo averlo posto, sforzarci di vederlo proposto agli altri, in particolare ai giovani che altrimenti vivranno sempre in condizione sradicata, da canne esposte ad ogni vento.

Leggi tutto

Storie

101 VERBI - COSE FATTE E SUGGERIMENTI

Ringraziare è anche condividere e allora vai con i 101 diversi verbi che pensavo di far diventare un nuovo libro e che invece voglio regalare a voi che mi seguite sui social, alla fine per farvi i fatti miei e allora che siano raccontate le cose fatte, in una vita che è stata anche devastata e devastante, ma ha corso al ritmo serrato di una opera rock. Nessuno si è annoiato.

Leggi tutto

Società

La famiglia come società naturale

Oggi si richiede all’Italia una classe di governo che non brancoli nel buio nella propria indeterminatezza, che non viva alla giornata cambiando opinione ogni mattina, fiutando l’aria che tira dall’ultimo tweet. Serve una visione politica integrale che metta al centro la famiglia, ma non a chiacchiere o con altisonanti convegni buoni esclusivamente a versare inchiostro sui giornali.

Leggi tutto

Storie

NEL NOME DI MINO

La summa del pensiero martinazzoliano è il discorso del febbraio 1989 a quello che nessuno avrebbe mai immaginato essere l’ultimo congresso della Democrazia Cristiana. Prendetevi mezz’ora di tempo e ascoltatelo tutto: è il discorso di uno sconfitto, parla da capo dell’area Zac (ex morotei) che ha appena perso la segreteria nazionale del partito, ceduta proprio a quel congresso da De Mita a Forlani. Eppure il catino del Palaeur acclama il suo nome, non lo fa cominciare a parlare, lui che è febbricitante e non ha davanti neanche un appunto. Seguiranno trenta minuti di analisi politica affilata come una lama, interamente a braccio e molto complessi, ma di una chiarezza che non ho mai più ascoltato. Sì perché c’ero, da giovanissimo dirigente del Mgdc, al Palaeur quel giorno. E capii la lezione fondamentale. Profetica allora, verissima oggi.

Leggi tutto

La Croce Quotidiano, C.F. P.IVA 12050921001

© 2014-2023 La Croce Quotidiano