Chiesa
di Stefano Di Tomassi
Quanta Ostia “sugli altari della “mensa” di Dio
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Sempre più presente vicino al Santo Padre, il legame tra Ostia e Papa Francesco cresce. Da quel Corpus Domini del 2018 la città lidense è maggiormente attiva a preparare – come ci ricordava Papa Bergoglio – la ‘mensa del Signore’. Lo fa nella carità, ma anche nella cultura, con i giovanissimi anche intorno alla mensa della liturgia della celebrazione eucaristica.
La Chiesa evangelizza anche con la bellezza della Liturgia.
E’ bello vedere il diacono Generoso Simeone sempre molto prossimo alla cattedra di Pietro, aiutare il Papa sotto il colonnato del Bernini; ugualmente bello è seguirlo con don Giovanni Carpentieri tra i parchetti della periferia lidense a ‘caccia’ di quei ragazzi tra lontani dalle loro famiglie. E’ bello vedere presso la Chiesa di Regina Pacis, bambini e adolescenti terminare, in questi giorni, la loro preparazione come ‘ministranti’, e ricevere l’abito e anche un piccolo ‘tesserino di riconoscimento’ con una preghiera ad hoc per loro, affinché inizi il loro Servizio vicino alla mensa/altare di Dio.
Chi scrive l’articolo su questa ‘dimensione circolare della chiesa’ lo fa perché questo tesserino, caduto a scuola al suo bambino possessore, lo ha raccolto e riconsegnato. Spesso il Signore fa ‘cadere’ il suo ‘seme’.
E’ bello che questo Venerdì 26 p.v. presso la Chiesa di Santa Monica inizi una vera e propria preparazione, aperta alla cittadinanza di Ostia, che spieghi la Liturgia della Chiesa universale; è un vero e proprio ‘libro’ millenario che si apre di fronte agli occhi di chi segue e allora il rito e il rituale si comprende collegato alla Sacra Scrittura e arricchito dalla storia di una relazione tra l’uomo e il Signore Dio.
I passi di una storia millenaria hanno lasciato le loro impronte e da ognuna di esse, nel bene e nel male, Gesù ha insegnato il cammino della chiesa nella chiesa. Quelli che da fuori possono sembrare solo riti e rituali, rappresentano invece un bagaglio di memorie, di vita comunitaria densa e intensa. In questi il Signore e gli uomini si riconoscono e si compiacciono, comunicano e per questo la celebrazione della liturgia è anche un dialogo e un linguaggio.
Non avrebbe molto senso vivere nel passato, nei gesti, nei simboli e segni se non si mettesse il dito nei segni del dolore di Gesù, nelle piaghe della crocifissione, nell’aiuto verso il fragile, il povero, il solo, lo smarrito, il recluso; nello stesso tempo andare sempre fuori, senza girarsi a guardare lo splendore della storia fatta insieme con Gesù attraverso la celebrazione dei suoi passaggi, nei secoli e nei millenni, forse avrebbe poco spessore, certo si perderebbe una grande occasione di conoscenza e coscienza.
Allora guarda Signore alle mani giunte nella preghiera che si alza verso di te e fai che siano la mensa che viene edificata, una la carità l’altra la storia della nostra relazione lungo gli anni, i secoli e i millenni. Non far separare questa unione in modo che le mani giunte come gli atri del cuore permettano una pulsazione dell’Amore che di Vita Verità e Vita..