Chiesa
di Raffaele Dicembrino
L’Avvento spiegato dal Papa emerito
Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano
Vaticano - L’avvento è il tempo liturgico che precede e prepara il Natale: nei riti cristiani occidentali segna l’inizio del nuovo anno liturgico. La parola Avvento deriva dal latino adventus e significa “venuta” anche se, nell’accezione più diffusa, viene indicato come “attesa”.
Una fantastica definizione di questo periodo che andiamo ad iniziare è quella del Papa emerito Benedetto XVI…..
«Se esistesse semplicemente lo spirito umano, alla fine il movimento del cosmo sarebbe un tragico girare a vuoto, perché sappiamo che l’uomo non è in grado di conferire da solo un senso sufficiente a se stesso e al mondo.
Se, però, guardiamo il mondo con gli occhi della fede sappiamo che in esso esiste ancora un secondo punto di svolta, vale a dire quel momento in cui Dio è diventato uomo; quel momento in cui non si è più verificato semplicemente il passaggio dalla natura allo spirito, bensì il passaggio dal Creatore alla creatura; quel momento in cui, in un punto, il mondo e Dio sono diventati una cosa sola. Il senso di tutta la storia successiva può in fondo essere soltanto quello di inserire tutto il mondo in tale unione e di dargli, partendo di qui, il senso pieno di essere una cosa sola con il suo Creatore…
In effetti possiamo dire che qui si manifesta il senso autentico della storia».
(Joseph Ratzinger - da “Tempo d’Avvento”).
La teologia dell’Avvento ruota attorno a due prospettive principali. Da una parte con il termine “adventus” (= venuta, arrivo) si è inteso indicare l’anniversario della prima venuta del Signore; d’altra parte designa la seconda venuta alla fine dei tempi. Il Tempo di Avvento ha quindi una doppia caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all’attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi.
L’origine del tempo di Avvento è più tardiva, infatti viene individuata tra il IV e il VI secolo. La prima celebrazione del Natale a Roma è del 336, ed è proprio verso la fine del IV secolo che si riscontra in Gallia e in Spagna un periodo di preparazione alla festa del Natale. Per quanto la prima festa di Natale sia stata celebrata a Roma, qui si verifica un tempo di preparazione solo a partire dal VI secolo. Senz’altro non desta meraviglia il fatto che l’Avvento nasca con una configurazione simile alla quaresima, infatti la celebrazione del Natale fin dalle origini venne concepita come la celebrazione della risurrezione di Cristo nel giorno in cui si fa memoria della sua nascita. Nel 380 il concilio di Saragozza impose la partecipazione continua dei fedeli agli incontri comunitari compresi tra il 17 dicembre e il 6 gennaio. In seguito verranno dedicate sei settimane di preparazione alle celebrazioni natalizie. In questo periodo, come in quaresima, alcuni giorni vengono caratterizzati dal digiuno. Tale arco di tempo fu chiamato “quaresima di s. Martino”, poiché il digiuno iniziava l’11 novembre. Di ciò è testimone s. Gregorio di Tours, intorno al VI secolo