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Così il gender minaccia la libertà

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Se si parla di sesso e di gender, è davvero un brutto periodo per la libertà d’espressione e di pensiero in tutto l’occidente. Dagli Stati Uniti alla Francia, femministe e intellettuali come la celebre scrittrice J.K. Rowling o la docente di filosofia Kathleen Stock che hanno osato sfidare la follia woke e l’ideologia trans-gender vengono censurate e messe alla gogna dalla psicopolizia. Il dogma è sempre il medesimo: il genere è predominante sul sesso e sulla biologia umana: chi osa mettere in discussione questo viene minacciato, insultato, censurato. Ed essere femminista, lesbica e di sinistra come la già citata Stock non basta più. Fra gli intellettuali che non vogliono adeguarsi al pensiero unico, l’inquietudine per ciò che sta accadendo in termini di libertà di pensiero è palpabile. Come riporta Le Monde, in un articolo tradotto dal Foglio, fra le personalità del mondo accademico che hanno sfidato il politically correct c’è anche Selina Todd, professoressa di storia a Oxford, riconosciuta per i suoi lavori sulla storia delle donne nel Ventesimo secolo.

Nel 2018, scopro questo dibattito sul sesso e sul genere. Naturalmente, il tema mi interessa, e quando Kathleen Stock viene attaccata, decido di difenderla pubblicamente” racconta. Una presa di posizione che l’è costata cara. “Non c’è posto a Oxford per le persone settarie come Selina Todd” tuona nel 2019, dalle colonne di Cherwell, ossia il giornale studentesco del campus, un membro anonimo del gruppo di attivisti Trans Action Oxford. E così, a inizio 2020, a Selina Todd viene proibito di parlare in occasione di un seminario del college di Exeter che celebra la prima Conferenza nazionale di liberazione delle donne del paese. Proprio lei, la docente di storia forse più qualificata sull’argomento. Gli attivisti transgender le rimproverano il fatto di essersi mostrata accanto all’associazione femminista Woman’s Place Uk, che si batte affinché le donne dispongano di spazi riservati. “A causa delle minacce su web, per alcune mie conferenze è stata necessaria la protezione degli agenti di sicurezza” afferma la signora Todd. “Ma non ho problemi con gli studenti che protestano, è tipico della loro età. Chi mi ha veramente danneggiato sono i miei colleghi, a Oxford e altrove, i quali hanno smesso di parlarmi e mi hanno escluso dalle reti di ricerca. E l’università non ha mai provato a proteggermi da questa situazione”.

Le censure che si sono abbattute contro Todd, Kathleen Stock e J.K Rowling raccontano il durissimo scontro ideologico che si sta consumando fra le femministe come Todd e le associazioni transgender. Queste ultime vengono spesso bollate come TERF, acronimo che sta per “femministe radicali transescludenti” o “gender critical”. Per i transgender, al contrario, ciò che conta è solo il genere, e non la natura biologica. Chiunque può, in quest’ottica, prendere le distanze dal sesso con il quale una persona nasce. Ma dalla natura umana, piaccia o meno, non si può fuggire. Una constatazione se vogliamo banale, ma che nel clima di censura irrazionale instaurato dalla politica identitaria può costare caro, carissimo.

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29/12/2021
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