Storie

di Tommaso Ciccotti

SUDAN - “Il Paese è al sicuro solo se ogni singolo cittadino lo è”

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

E’ delle ultime ore la notizia delle dimissioni del Primo Ministro sudanese Abdalla Hamdok, il quale ha dichiarato di non essere riuscito a ridare il potere ai civili dopo il colpo di stato compiuto dall’esercito lo scorso 25 ottobre. Erano migliaia le persone che domenica hanno protestato contro il governo militare, sia nella capitale Khartoum che nella vicina Omdurman. Ora il potere tornerà interamente ai militari ai danni della sicurezza dell’intera popolazione.

“Libertà, pace, giustizia e un Paese che accolga tutti e che guardi al cambiamento e alla costruzione di un nuovo Sudan in cui tutti siano uguali, come un popolo e una nazione” è lo slogan della rivoluzione popolare conclusa con il rovesciamento del settimo Capo di Stato, Omar al-Bashir, dopo tre decenni al potere, che il Vescovo della diocesi di El Obeid, Mons. Yunan Tombe Trille Kuku, ha evidenziato in occasione del suo messaggio di Natale e Capodanno 2022.
“La sicurezza di ogni fratello e sorella sudanese è la sicurezza del Sudan”, ha dichiarato il Vescovo, che è anche Presidente della Conferenza Episcopale cattolica del Sudan (SCBC).

Monsignor Trille ha sottolineato l’urgenza di sicurezza per tutti i cittadini del paese e il rinnovamento della fede attraverso la fiducia in Dio e la partecipazione alla promozione della pace. “A Natale cerchiamo il perdono per iniziare una nuova pagina della nostra vita con chi ci circonda, cerchiamo di amare Dio e gli altri perché chi non ama, non conosce Dio”. Il Vescovo ha aggiunto che Natale è “il momento in cui pensiamo agli altri, un momento di altruismo, in cui perdoniamo e valutiamo le nostre vite, il nostro comportamento e il nostro rapporto con Dio e le persone per cambiare e diventare migliori di quanto siamo ora”.
Secondo il Presule, il precedente regime ha utilizzato l’approccio di discriminazione, esclusione ed emarginazione per governare il paese sin dall’indipendenza, portando all’attuale Sudan. Il nuovo Sudan che tutti cercano è ‘migliore con la cooperazione di ogni sudanese orgoglioso di esserlo, militare o civile senza odio tribale o razzismo’. Mons. Trille ha invitato ogni credente cristiano a pregare per tutte le autorità “affinché possiamo condurre una vita tranquilla in tutta devozione e dignità”.

Negli ultimi mesi centinaia di sudanesi sono stati picchiati, feriti o arrestati. Il Sudan ha circa 44 milioni di abitanti e si trova in condizioni molto precarie da quando, due anni fa, il dittatore Omar Bashir fu costretto a dimettersi a seguito di enormi proteste popolari. Il Primo Ministro Hamdok avrebbe dovuto guidare un governo formato da tecnici civili e militari fino alle nuove elezioni, previste per il luglio 2023.

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

04/01/2022
0112/2023
Sant'Ansano

Voglio la
Mamma

Vai alla sezione

Politica

Vai alla sezione

Articoli correlati

Chiesa

Tre giorni di Fede e sport in Vaticano

Si è aperta ieri la conferenza globale su fede e sport che vedrà, in Vaticano, per tre giorni (dal 5 al 7 Ottobre) riunirsi atleti e rappresentati di fede per parlare e testimoniare i principi su cui dovrebbe basarsi lo sport e su cui, in un modo profondo, può innestarsi l’esperienza di fede di ogni singolo sportivo, qualsiasi essa sia.

Leggi tutto

Chiesa

Sacerdoti oggi

Vi sembrerà impossibile, lo so. Anche a me oggi, a 45 anni, fa ancora lo stesso effetto. A volte mi sveglio di notte da incubi spaventosi e mi domando: ma è stato tutto vero o me lo sono inventato io? Durante l’esperienza del liceo e poi dell’università ci ho provato a staccarmi. Per fortuna allora non esistevano i cellulari. Ma vi posso assicurare che la sua presenza era totalizzante anche a distanza. Non esagero se vi dico che ci sono state settimane e mesi nelle quali mi arrivano non meno di trenta telefonate al giorno tutte sue. Ero suo e non era immaginabile che io prendessi il volo per sempre. Mi controllava. Durante la fase della tesi di laurea ho iniziato a soffrire di attacchi di panico. Quest’anno festeggio i 22 anni di convivenza con questa brutta bestia che ti schianta il cuore e il fisico. La vita è sempre stata una vista passata a scappare. A fare non-scelte. Compresa quella di entrare in seminario dopo la laurea in filosofia. E ne ero convinto in un certo senso, ero convinto di avere la vocazione. In realtà non era così: scappavo ancora una volta dal mostro. A venticinque anni che cosa potevo fare nella vita? Non ero capace di fare niente. E allora perché non entrare in seminario? Il prete sapevo farlo, figuriamoci, con tutta l’esperienza di anni e anni passata a fare ogni cosa in parrocchia ed in oratorio! E poi, forse, se fossi diventato prete avrei finalmente avuto la scusa giusta per allontanarmi dal mostro. Il Vescovo mi avrebbe spedito a chilometri di distanza dal prete-mostro e allora la mia prigione sarebbe finita. In seminario ci sono restato 9 mesi. Il periodo più importante e decisivo per la mia vita. Decisivo per affrontare di petto per la prima volta chi ero davvero e che cosa volevo davvero diventare.

Leggi tutto

Politica

Confutando Spadaro e Figueroa

Il gesuita siciliano che si accredita come frontman dei consiglieri di Papa Francesco (e che con questi crediti intasca colonne di editoriale sui giornaloni) si è lasciato andare, insieme col direttore dell’edizione argentina de L’Osservatore Romano, a un’analisi sociopolitica dell’attuale quadro Usa. Stupisce l’approssimazione del testo, evasivo sui dati e apodittico sui teoremi: si può fare meglio

Leggi tutto

Politica

Eppure Péguy aveva seppellito per sempre il moderatismo….

Il “moderatista” avversa quella grandezza d’animo che è il solo distintivo della vera nobiltà.

Leggi tutto

Chiesa

Gnosticismo e pelagianesimo: le ideologie che mutilano il Vangelo

La sintesi della trasmissione di ieri su Radio Mater “Temi di Dottrina sociale della Chiesa”. Dedicata alla terza Esortazione apostolica di Papa Francesco

Leggi tutto

Chiesa

Dialogo oltre i populismi

Il discorso di Papa Francesco è andato a toccare motivi di forte contrasto politico tra le nazioni:  le parole del Pontefice hanno messo l’accento soprattutto sull’importanza della collaborazione fra le nazioni e della diplomazia multilaterale, che appare sempre più indebolita dal riemergere di tendenze nazionalistiche.

Leggi tutto

La Croce Quotidiano, C.F. P.IVA 12050921001

© 2014-2023 La Croce Quotidiano