Chiesa

di Raffaele Dicembrino

Crescono i cattolici nel mondo

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L’Annuarium Statisticum Ecclesiae, riferito all’anno 2020, fornisce una dimensione delle principali dinamiche numeriche della Chiesa Cattolica nei diversi paesi e nei singoli continenti. Qui di seguito si riportano le informazioni su alcuni basilari aspetti della Chiesa Cattolica nel biennio 2019-2020.

I cattolici battezzati nel mondo passano da 1.344 milioni nel 2019 a 1.360 milioni nel 2020, con un incremento assoluto di 16 milioni, pari a +1,2% circa. Confrontando questi dati con l’evoluzione della popolazione mondiale, passata nello stesso periodo da 7.578 a 7.667 milioni, si osserva che l’incidenza dei cattolici sulla popolazione mondiale è pari, in entrambi gli anni, al 17,7%. Se a livello dell’intero pianeta, dunque, non si modifica la presenza relativa dei cattolici, ben diversamente si palesa la realtà nei diversi continenti: in alcuni gli incrementi relativi dei cattolici fra il 2019 e il 2020 risultano significativi, in altri, molto più contenuti. Partitamente in Asia si assiste ad un incremento importante di +1,8% (in modo particolare nell’area del Sud-Est, e nonostante la flessione verificatasi nella zona del Medio Oriente) ed in Africa a quello massimo: +2,1%; all’estremo opposto, in Europa, si evidenzia un aumento di appena lo 0,3%.

Guardando al numero dei cattolici delle varie aree continentali sul totale mondiale, si conferma la tendenza verso un aumento del peso dell’Africa (i cui cattolici salgono dal 18,7% del 2019 al 18,9% del 2020 di quelli mondiali), e del calo, invece, di quello europeo, per il quale la percentuale sul totale mondiale, scende nel 2020, dal 21,2% del 2019, di quasi un quinto di punto percentuale. Nel 2020, l’America rimane il continente a cui appartiene il 48% dei cattolici del mondo. Di questi, quasi il 28% è presente nell’America del Sud. Moderatamente crescente appare, infine, l’incidenza nel mondo cattolico del continente asiatico che, con un peso del 59% della popolazione mondiale, si mantiene attorno all’11% circa per quanto riguarda i cattolici. Stabile rimane l’incidenza dei cattolici battezzati in Oceania sul totale mondiale, anche se con una consistenza che raggiunge lo 0,8%.

Il numero dei vescovi nel mondo è lievemente in calo, tra il 2019 e il 2020, passando da 5.364 a 5.363 unità. Tale situazione interessa quasi tutti i continenti con l’eccezione del continente americano dove il numero dei vescovi si accresce di 16 unità. Si segnala anche che il peso relativo di ciascun continente rimane, nel biennio, stazionario con una maggiore concentrazione sul totale in America e in Europa. In Africa la quota dei Vescovi sul totale mondiale è pari nei due anni al 13,4%.

Alla fine del 2020, sono presenti in tutte le circoscrizioni ecclesiastiche del mondo cattolico 410.219 sacerdoti, sia diocesani che religiosi, con una flessione di 4.117 unità rispetto ad un anno prima. Il confronto con il 2019 mostra, per quanto riguarda la distribuzione territoriale, che nel Nord America e in Europa si registra un calo, rispettivamente di 1.114 e di 4.374 unità; al calo del Nord America si contrappone anche una flessione nel resto del continente americano di 307 unità; in Oceania la diminuzione nel biennio considerato è di 104 unità. Aumenti importanti, invece, si rilevano in Africa (+1.004 unità) e in Asia (+778). Le modifiche intercorse in termini relativi tra il 2019 e il 2020 sono tutte significative. Questo conferma, tuttavia, che la presenza più numerosa è in Europa e in America (dove vivono al 2020, rispettivamente, il 40 e il 29,3 per cento dei sacerdoti del pianeta), seguiti a lunga distanza da Asia (17,3%), da Africa (12,3%) e da Oceania (1,1%).

Con riferimento al peso dei vari continenti dei sacerdoti, nel biennio trascorso, si evidenzia che l’Europa pur detenendo la quota più elevata, vede diminuire il numero dei sacerdoti sul totale mondiale: nel 2019 gli oltre 168 mila sacerdoti rappresentavano poco meno del 41% del totale del gruppo ecclesiastico, mentre un anno più tardi scendono, come già rilevato, ad una quota del 40%. Africa ed Asia, al contrario, guadagnano terreno conquistando, complessivamente una percentuale di quasi il 30% del totale mondiale, dal 28,9% nel 2019. L’America raggiunge nel 2020 una frazione del 29,3%, con un leggero decremento della propria percentuale, mentre l’Oceania rimane relativamente stabile attorno ad una quota di poco più dell’1%.

Dall’esame del rapporto tra il numero dei sacerdoti e quello dei cattolici emerge con evidenza uno squilibrio tra la domanda e l’offerta dei servizi pastorali. Il carico pastorale a livello globale, a causa del differenziale di crescita demografica fra le varie aree territoriali, aumenta nel corso del biennio passando da 3.245 cattolici per sacerdote nel 2019 a 3.314 nel 2020. La dimensione del rapporto, tuttavia, appare non poco diversa da continente a continente. Nel 2020 a fronte di 1.746 cattolici che mediamente gravitano su ogni sacerdote in Europa, in Africa se ne contano 5.089 e in America 2.086 e questi valori danno conto del differente assetto dei rapporti tra sacerdoti e cattolici, nelle varie aree territoriali.

I diaconi permanenti costituiscono il gruppo in più forte evoluzione nel corso del tempo: da 48.238 unità nel 2019 raggiungono 48.635 unità nel 2020, con un incremento relativo di quasi l’1%. I ritmi di variazione, tuttavia, permangono diversi tra le varie aree continentali. Essi crescono nel continente americano dove la dinamica è sostenuta: nel 2019 questo continente ne contava 31.668 unità, mentre nel 2020 il numero sale a 32.226 unità. Si segnala una lieve diminuzione in Europa dove il loro numero è passato nel biennio da 15.267 a 15.170 unità. In Africa, in Asia e in Oceania dove i diaconi non raggiungono nel complesso ancora il 2,5% del totale, essi diminuiscono di quasi il 5%, attestandosi a 1.239 unità nel 2020. Non sono da segnalare variazioni di rilievo nella distribuzione territoriale dei diaconi, durante il periodo esaminato: si verifica solo un lieve aumento del numero relativo di diaconi in America ed un calo di quello dell’Europa.

Una variazione numerica significativa è quella registrata dai religiosi professi non sacerdoti. Nel 2019 essi erano nel mondo 50.295 unità e raggiungono poi le 50.569 unità nel 2020. È da notare che l’incremento si concentra in Africa (+1,1%), in Asia (+2,8%) e in Europa (+4%). Al contrario tali operatori diminuiscono, nel biennio, in America (-4%) e in Oceania (-6%). Nel 2020, l’incidenza dei religiosi non sacerdoti di Africa e Asia raggiunge, nel complesso, la quota del 43% del totale mondiale, partendo da una incidenza del 42% nel 2019. L’Europa continua a mantenere una incidenza relativa consistente (+28,6%), ma in netta crescita. Il gruppo costituito da America e Oceania si è ridotto di quasi un punto e mezzo rispetto all’anno precedente.

Il mondo delle religiose professe manifesta una dinamica fortemente decrescente. A livello globale, esse passano da 630.099 nel 2019 a 619.546 nel 2020, con una variazione relativa di -1,7%. In termini evolutivi, le religiose professe aumentano nei continenti più dinamici, Africa (+3,2%) ed Asia (+0,2%), a fronte di una contrazione in Europa (-4,1%), America (-2,8%) e Oceania (-5,7%). Di conseguenza, se nel 2019 le religiose professe presenti in Europa e America ammontavano a quasi il 59% del totale mondiale, incidono per meno del 58% nel 2020.

I candidati al sacerdozio sono passati nel pianeta da 114.058 unità nel 2019 a 111.855 nel 2020. L’andamento dei seminaristi maggiori che si osserva nel totale mondiale, tra il 2019 e il 2020, interessa tutti i continenti, con l’eccezione dell’Africa, dove i seminaristi aumentano del 2,8% (da 32.721 a 33.628 unità). In Europa, in America e in Asia, ma in special modo nel primo continente, le diminuzioni si mostrano importanti (-4,3% in Europa, -4,2% in America e -3,5% in Asia). La distribuzione percentuale dei seminaristi per continente evidenzia, nel biennio lievi cambiamenti, Africa e Asia contribuivano nel 2019 al 58,3% del totale mondiale; nel 2020 la loro quota sale al 59,3%. A parte il lieve aggiustamento negativo dell’Oceania, America ed Europa nel loro insieme vedono, invece, diminuire la loro quota: nel 2019 i 46.552 seminaristi americani ed europei rappresentavano quasi il 41% del totale, mentre un anno più tardi sono scesi al 39,9%.

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