Storie
di Federico Carignani
La consacrazione della Russia a Maria
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Il 15 marzo scorso, la Santa Sede comunicava che il 25 marzo 2022, Il Vescovo di Roma consacrerà la Russia e l’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria; lo stesso atto – si legge su Vatican News -, sarà compiuto a Fatima dal cardinale Krajewski, elemosiniere pontificio.
Questo evento sembra essere la risposta della Santa Sede alle richieste che, con sempre maggiore frequenza, ultimamente sono state rivolte al Santo Padre al fine di scongiurare gli effetti di una guerra (quella in atto tra Russia e Ucraina) le cui conseguenze potrebbero essere devastanti per l’intera umanità.
Il 2 marzo 2022 i vescovi dell’Ucraina con una lettera aperta pubblicata sul sito della loro conferenza episcopale chiedevano al Santo Padre di compiere pubblicamente l’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria dell’Ucraina e della Russia. Il 3 marzo 2022 la mistica di Trevignano Romano, Gisella Cardia, destinataria di numerosi messaggi della Madonna (si veda il sito www.lareginadelrosario.com), formulava un appello al Santo Padre per la consacrazione ella Russia al cuore Immacolato di Maria (il video è reperibile su internet https://www.youtube.com/watch?v=ZbFdvuJ5TTA al minuto 1:42:00). La mistica, il giorno stesso in cui iniziava la guerra (24 febbraio 2022), riceveva un messaggio della Santa Vergine dal contenuto inequivocabile: “Ho chiesto più volte la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato, ma il mio urlo di dolore è rimasto inascoltato”.
L’avverarsi a distanza di poco tempo di alcune importanti profezie affidate dalla Santa Vergine a Gisella (il 28 settembre del 2019 la Madre di Dio preannunciava la diffusione del Covid-19, l’8 febbraio 2022 Ella annunciava che “l’occidente avrebbe fatto scoppiare una guerra contro la Russia e la Cina”) potrebbero aver contribuito a convincere la Santa Sede dell’opportunità di procedere con un atto attorno al quale si è tanto discusso nel corso degli ultimi cento anni (la richiesta del Cielo risale al 1917, nell’ambito delle note apparizioni di Fatima in Portogallo).
Per comprendere meglio i contorni di questa vicenda ripercorriamo le tappe di una storia che ha interessato la vita della Chiesa degli ultimi cento anni.
A Fatima la Madonna ha indicato che alcuni eventi “catastrofici” avrebbero potuto essere evitati a condizione che venissero accolte le richieste da Ella avanzate per mezzo di tre pastorelli (Giacinto, Lucia e Francesco); tra queste: la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato da parte del Santo Padre e di tutti i vescovi del mondo.
La Madonna il 13 luglio del 1917 mostrò ai tre pastorelli l’inferno (il primo segreto) e i castighi che sarebbero stati inflitti all’umanità se gli uomini non avessero smesso di offendere Dio, tra cui la Seconda guerra mondiale (il secondo segreto); in quell’occasione Ella ebbe a dire loro:
La guerra [il primo conflitto mondiale – n.d.a.] sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un’altra ancora peggiore [il secondo conflitto mondiale – n.d.a.].
Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre.
La Santa Vergine il 13 luglio del 1917 continuò le sue rivelazioni affermando che Lei sarebbe tornata per chiedere la consacrazione della Russia al suo Cuore:
Per impedirla [la Seconda guerra mondiale – n.d.a.], verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati.
Nella stessa occasione la Santa Vergine parlò dell’evento “condizionato”: Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace.
In seguito dal Cielo continuarono ad arrivare a suor Lucia messaggi in cui veniva confermata la richiesta di consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria; queste richieste, che la suora provvide a far recapitare in Vaticano, non sono state esaudite dai diversi papi che, nel corso degli anni, si sono succeduti sul soglio di Pietro.
Il 13 giugno del 1929, nell’ambito di una visione della santissima Trinità e del Cuore Immacolato di Maria, la Madonna ribadì a suor Lucia il suo desiderio della consacrazione della Russia specificandone le modalità:
È arrivato il momento in cui Dio chiede che il Santo Padre faccia, in unione con tutti i Vescovi del Mondo, la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato, promettendo di salvarla con questo mezzo. Sono tante le anime che la giustizia di Dio condanna per i peccati commessi contro di Me, che vengo a chiedere riparazione: sacrificati per questa intenzione e prega.
Nel suo diario, sempre nella giornata del 13 giugno 1929, Suor Lucia riporta “Informai di tutto il confessore, che mi ordinò di scrivere ciò che la Madonna voleva che si facesse. Più tardi, per mezzo di una comunicazione intima, la Madonna mi disse lamentandosi”: [sinora] Non hanno voluto soddisfare la Mia richiesta!... Come il re di Francia, si pentiranno e la faranno, ma sarà tardi. La Russia avrà già sparso i suoi errori per il mondo, provocando guerre, persecuzioni alla Chiesa: il Santo Padre avrà molto da soffrire.
Nel 1936, Suor Lucia rivelava che qualche tempo prima Gesù Cristo le aveva ribadito la necessità che tutta la Chiesa partecipasse alla consacrazione della Russia, profetizzando che tale richiesta sarebbe stata esaudita solamente quando sarà ormai troppo “tardi”: voglio che tutta la mia Chiesa riconosca questa consacrazione come un trionfo del Cuore Immacolato di Maria …Pregate molto per il Santo Padre. Egli la farà, ma sarà tardi.
Suor Lucia continuò a ricevere dal Cielo “pressioni” perché la Russia venisse consacrata al Cuore Immacolato di Maria, come risulta dalla lettera datata 2 dicembre 1940 (di cui si riporta un breve stralcio) che la stessa veggente scrisse a Pio XII:
Nel 1929, la Madonna, per mezzo di un’altra apparizione, ha chiesto la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato, promettendo, in questo modo, di impedire la propagazione dei suoi errori, e la sua conversione.
[…] In diverse comunicazioni interiori Nostro Signore non ha cessato di insistere su questa richiesta, promettendo ultimamente, se Vostra Santità si degna di fare la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, con speciale menzione della Russia, e di ordinare che, in unione con Vostra Santità e nello stesso tempo, la facciano anche tutti i vescovi del mondo, di abbreviare i giorni di tribolazione con cui ha deciso di punire le nazioni dei loro delitti, attraverso la guerra, la fame e diverse persecuzioni alla santa Chiesa e a Vostra Santità.
Il 31 ottobre del 1942, in un radiomessaggio dedicato al Portogallo, Pio XII consacrò la Chiesa e il genere umano (ma non la Russia) al Cuore Immacolato di Maria. L’atto, come risulta da una rivelazione privata ricevuta da suor Lucia, non risultò in grado di assicurare la conversione della Russia; nel 1943 il Cielo rivelò alla veggente: “Dio Promette la fine della guerra entro breve tempo, per riguardo all’atto che si è degnato fare Sua Santità, ma siccome è stato incompleto, la conversione della Russia è rimandata”.
Nel maggio del 1952, la Madonna in una nuova apparizione ribadì a suor Lucia la richiesta di consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato, come condizione sine qua non per la sua conversione e per la pace nel mondo:
Fai sapere al Santo Padre che sto ancora aspettando la Consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato. Senza la Consacrazione la Russia non sarà in grado di convertirsi, né il mondo avrà la pace.
Il 7 luglio del 1952, con la lettera apostolica Sacro Vergente anno, Pio XII consacrò i popoli della Russia al Cuore Immacolato di Maria; questo atto ancora una volta non risultava in linea con le richieste della Madonna (la quale aveva domandato che a esso partecipassero tutti i vescovi del mondo).
Paolo VI fu il primo Papa a recarsi a Fatima (era il 13 maggio del 1967); egli, tuttavia, non provvide a consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria. Giovanni Paolo II fece un atto di “affidamento” a Maria il 7 giugno del 1981 e due consacrazioni del mondo al suo Cuore Immacolato, la prima a Fatima (il 13 maggio del 1982) e la seconda a Roma (il 25 marzo del 1984) senza tuttavia nominare specificatamente la Russia.
Con riferimento alla consacrazione effettuata da Giovanni Paolo II il 25 marzo del 1984, la Madonna nello stesso giorno rivelava al mistico don Gobbi che l’atto non rispondeva ai requisiti da Lei richiesti, in quanto non era stato condiviso da tutti i vescovi e non aveva riguardato espressamente la Russia:
Purtroppo non da tutti i Vescovi l'invito è stato accolto. Particolari circostanze ancora non hanno consentito di consacrarmi espressamente la Russia, come ho più volte domandato. Come vi ho già detto, questa consacrazione mi sarà fatta, quando avvenimenti sanguinosi saranno ormai in via di attuazione.
In base alle numerose esternazioni di suor Lucia, sembrerebbe che nessuna delle consacrazioni ricordate sarebbe risultata “valida”. Fonti vaticane, nell’anno 2000 hanno sostenuto invece che suor Lucia in uno scritto avrebbe affermato che la consacrazione del 25 marzo del 1984 era da ritenersi valida. 2 Con la morte di suor Lucia la vicenda è tuttavia rimasta avvolta nel mistero.
Quella del 25 marzo 2022 (nel 38° anniversario della menzionata consacrazione di Giovanni Paolo II) potrebbe dunque rappresentare la consacrazione tanto attesa dalla Madonna a partire dalle apparizioni di Fatima del 1917?
Alcuni elementi inducono a ritenere che ancora una volta questa consacrazione potrebbe non soddisfare i desiderata del Cielo:
- essa per essere efficace deve riguardare solamente la Russia e deve essere fatta da tutti i vescovi del mondo contemporaneamente;
- potrebbe comunque arrivare “tardi” (e quindi mitigare gli esiti funesti del conflitto ma non annullarli).