Chiesa
di Raffaele Dicembrino
Papa Francesco si prepara ad un viaggio in Libano
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“È un’ipotesi allo studio”: lo ha detto il direttore della Sala Stampa vaticana Matteo Bruni rispondendo ad alcuni giornalisti sull’eventualità di un viaggio del Papa in Libano. È stato il presidente libanese Michel Aoun a dare la notizia, in un tweet, di una prossima visita di Francesco nel Paese dei Cedri.
“I libanesi - ha affermato Aoun - aspettano da tempo questa visita per esprimere la loro gratitudine per l’attenzione di Sua Santità nei confronti del Libano e per ringraziarlo per le iniziative che ha intrapreso per il Paese e per le preghiere che ha offerto per la sua pace e la sua stabilità”.
Papa Francesco ha affermato più volte di volersi recarsi in Libano. A un anno dall’esplosione nel porto della capitale, il 4 agosto scorso, durante l’udienza generale, il Papa aveva rivolto il suo pensiero all’intero Paese e in particolare alle vittime, alle loro famiglie e a quanti hanno perso casa e lavoro. E aveva poi aggiunto: “Il mio desiderio di venire a visitarvi è grande e non mi stanco di pregare per voi perché il Libano ritorni a essere un messaggio di fratellanza, un messaggio di pace per tutto il Medio Oriente”. Sempre lo scorso anno, l’1 luglio, il Pontefice aveva voluto una Giornata di preghiera e riflessione per il Libano ospitando in Vaticano i patriarchi e capi delle Chiese orientali del Paese dei cedri. E di ritorno dall’Iraq, nel colloquio con i giornalisti, durante la conferenza stampa in volo, ancora lo scorso anno, l’8 marzo, Francesco aveva rivelato di aver promesso, in una lettera al cardinale Bechara Raï, un suo viaggio in Libano.
Hanno visitato il Paese dei Cedri nel 1997 Giovanni Paolo II e nel 2012 Benedetto XVI; per Papa Ratzinger è stato l’ultimo viaggio apostolico del suo pontificato. Ma è da ricordare lo scalo tecnico di Paolo VI nel 1964, il primo Papa a mettere piede sul suolo libanese. Montini si fermò un’ora a Beirut, diretto al Congresso eucaristico di Bombay, in India. Accolto dal presidente della Repubblica, Charles Hélou, e dalle principali autorità politiche e religiose del Paese, Paolo VI tenne un breve discorso in francese. “Il Libano, ci fa piacere dirlo in questo luogo, occupa con onore il suo posto tra le nazioni - sottolineò -. La sua storia, la sua cultura e il carattere pacifico dei suoi abitanti gli hanno fatto guadagnare, si può dire, stima generale e amicizia. Le sue antiche e venerabili tradizioni religiose, soprattutto, sembrano degne del Nostro elogio. E non possiamo dimenticare, in particolare - aveva proseguito Papa Montini - tutto ciò che la fede delle popolazioni cristiane libanesi rappresenta per la Chiesa, espressa nell’armoniosa diversità dei riti, nell’abbondanza e varietà delle comunità religiose e monastiche, nelle numerose attività di carattere apostolico, educativo, culturale o caritativo”.