Storie
di Giuseppe Udinov
Giovani cristiani riuniti per il futuro della Chiesa e della Siria
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Circa 750 giovani cristiani siriani, appartenenti a Chiese e congregazioni diverse provenienti da varie parti del Paese, si son o riuniti dal 28 aprile al primo maggio a Homs per un incontro ecumenico. Una ulteriore tappa del cammino di rinascita del Paese e della sua comunità cattolica e non dopo la “conferenza di Damasco” di metà marzo che, per molte personalità ecclesiastiche locali, ha rappresentato una vera e propria “Pentecoste della Chiesa siriana”, in un cammino improntato “alla carità e alla sinodalità”.
L’organizzazione ha richiesto mesi di preparazione e ha visto la partecipazione dei vertici di diverse Chiese di Homs. Per molti si tratta di un sogno che è diventato “realtà”, grazie anche allo strenuo lavoro di contatti, coordinamento e pianificazione dei padri gesuiti della regione.
Fedeli e personalità delle diverse Chiese considerano questo evento “per molti versi eccezionale”, perché ha saputo mettere in primo piano i giovani che rappresentano il futuro non solo della Siria, ma della stessa comunità cristiana locale. E che sono fra i più colpiti dalla guerra prima, poi dalla profonda crisi economica e sociale che ha investito il Paese e che ha spinto molte famiglie in questi anni ad emigrare all’estero in cerca di una sorte e di opportunità migliori.
Sull’incontro che ha riunito 750 giovani cristiani siriani di varie denominazioni riportiamo infine il saluto rivolto da frère Alois, monaco cattolico di origini tedesche dal 16 agosto 2005 priore della Comunità di Taizé: “Il vostro incontro - ha detto il religioso - è un grande segno di speranza per tutti noi. Le difficoltà della vita non vi fermano, non vi paralizzano. Questo ‘pellegrinaggio di speranza e di fiducia’ rafforza le relazioni umane di amicizia, così necessarie ovunque oggi nelle nostre società e nelle nostre Chiese. E rafforza - conclude - il vostro legame con Cristo”.