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di Simona Trecca
“Il cuore nel cuore” di Francesco Giannelli Savastano
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« Essere madre o padre è il più grande atto di coraggio che si possa fare, perché significa esporsi ad un altro tipo di dolore, il dolore dell’incertezza di stare agendo correttamente e della paura di perdere qualcuno tanto amato. (…) - Josè Saramago (1922-2010).
Il dolore innocente è un ossimoro incomprensibile. Mentre il dolore fa male e soffrire, l’innocenza porta con sé la felicità, l’inconsapevolezza di un male che esiste ma di cui ancora non si è fatta esperienza.
Ma ci sono delle persone che con quel dolore devono conviverci, accettarlo anche se è un fardello troppo pesante, sono i genitori di bambini o ragazzi oncologici e i loro figli.
Nelle fredde sale degli ospedali, con quell’odore di disinfettante che si insinua nei polmoni e ti rimane addosso sui vestiti, però a volte c’è la possibilità di incontrare degli angeli, veri e propri.
Senza ali e drappeggi celestiali, ma con lunghi baffi cespugliosi, che celano un sorriso sornione ed occhi vispi che incontrando il dolore altrui si riempiono di lacrime e di amore. E questo angelo, in carne ed ossa, ha un nome ed un cognome: Francesco Giannelli Savastano.
Nel 2010, a seguito di un incontro con un papà e il suo bambino, costretti a dormire in macchina per sostenere le cure presso l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, incontro che lo fulmina come neanche i suoi quattro precedenti infarti sono riusciti nell’intento, apre l’Associazione “Cuore di mamma” investendo i risparmi di una vita, ossia la liquidazione di dipendente di banca, a cui tanti aspirano per poter realizzare i sogni di una vita. Francesco non solo ha realizzato il suo, ma ha dato conforto e sostegno a centinaia di famiglie, spendendosi nell’accudimento giornaliero, burocratico e soprattutto empatico ed emozionale che lo portano giornalmente a svuotarsi di tutte le sue energie fisiche e mentali. In una parola sola: a donare la vita per gli altri!
Conosco quest’uomo per interposta persona, fatte salve quelle rare occasioni di feste che abbiamo condiviso insieme. E’ il papà di un mio carissimo amico, Alfonso. Che a sua volta è il marito di una delle mie pochissime amiche. Un’amicizia nata sui banchi di e di cui ancora oggi, ringraziando Dio posso godere. Sapevo, dai discorsi della mia amica Samantha che Francesco, mentre lavorava faceva il “Mago” e spettacoli di magia per bambini. Mi son detta che se uno ha una passione, specie se sei lo stereotipo di un dipendente di banca triste e banale, va bene , che male c’è. A distanza di tempo, sempre la mia amica Samantha mi riferisce che ha aperto una casa famiglia a Ronciglione. Chiacchiere da thè che terminano bevendolo. Poi ieri, causa la mia convalescenza da un’operazione all’ernia del disco, la mia amica, in visita, mi porta in dono il libro che Francesco Giannelli Savastano ha auto pubblicato per reperire fondi per la sua associazione. L’ho iniziato a leggere alle dieci di sera e all’una di notte ho chiuso il libro, e non ero più la stessa! Non c’è bisogno di essere un Premio Nobel della Letteratura , né un drammaturgo alla Shakespeare per arrivare al cuore e shakerarti l’anima. Francesco l’ha fatto. E non c’è bisogno di chissà quale sceneggiatura o trama per imbastire una storia emozionante, basta la vita, quella vera.
Questo libro “Il cuore nel cuore” è un diario personalissimo e corale allo stesso tempo. Francesco racconta la sua avventura, racconta i suoi drammi nel viverla, e il dolore che prova ogni volta che incontra una nuova famiglia con il suo carico di sofferenze.
E poi fa parlare loro: le mamme e i bambini tutte con storie simili ma diverse, ognuno con reazioni dissimili di fronte al dramma dell’impotenza e del dolore innocente. Completano il libro, lettere consegnate postume di chi non ce l’ha fatta come Luca « Il giorno che leggerai questa lettera io non ci sarò più, però ti prometto che continuerò a pregare la Madonna affinché aiuti tutti i bambini malati» o le tante lettere di ringraziamento di chi ha lottato, non si è scoraggiato ed è stato più fortunato di altri come Stella. Nel mezzo tantissimi incontri che durano mesi o anni come Riccardo, il primo bambino arrivato nella struttura, Mario, Emanuele, Catalin, Amal, Elena, Ciro o come Bianca e la sua mamma ospiti della casa famiglia da trentadue mesi. Chiamarla casa famiglia con l’accezione negativa che diamo a queste strutture non gli rende onore. E’ un appartamento della Stazione di Ronciglione (Vt) con annesso magazzino donato da Ferservizi con un contratto di comodato d’uso dove per anni gli ex dipendenti ormai pensionati ci allestivano il presepe. Quindi, ristrutturata da amici e volontari ha le sembianze e l’accoglienza di una casa, ma è anche famiglia perché qui si intrecciano storie che diventano “sorellanze” in cui si condividono tutte le sfaccettature di tutte le emozioni umane possibili e che non si perdono più perché rimangono nei cuori di chi le ha vissute.
Ed è il cuore il protagonista di questo libro. Generoso e malandato come quello di Francesco, palpitante e vivace come quello dei bambini che lottano con la vita perché la vogliono tutta per loro, di 24 carati come quello dei dottori e degli infermieri di questi reparti difficili, che si spendono oltre ogni limite per questi piccoli pazienti, e poi c’è quello più grande : il Cuore di Mamma. Quello che li contiene tutti, quello che prega incessantemente, quello che piange tutte le sue lacrime, quello che urla dal dolore impotente, quello che si aggrappa ad un valore di un’analisi che significa la vita, quello che ha bisogno di un abbraccio perché da solo non ce la fa. Quello che ama gratuitamente.
L’associazione “Cuore di Mamma” vive di beneficienza perché accoglie tutte queste famiglie in maniera assolutamente gratuita. Sul sito www.magicocuoredimamma.it potete trovare la storia, i progetti in essere, come diventare volontari, come contribuire nella maniera a voi più consona a questa bellissima realtà di amore e di solidarietà. Non lasciamoci sfuggire questa occasione. Sarà il nostro cuore a guadagnarci !