Chiesa
di Tommaso Ciccotti
Vaticano - Pace e fraternità nello sport
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Oggi pomeriggio si svolgerà la seconda edizione del Meeting inclusivo di atletica We run together. L’evento è organizzato da Athletica Vaticana, la polisportiva ufficiale della Santa Sede, e dal Gruppo Sportivo Fiamme Gialle nel Centro Sportivo della Guardia di Finanza a Castelporziano. Nel programma del Meeting, che comincerà alle ore 16, ci sono simbolicamente solo staffette (4x400) non competitive: il passaggio di mano in mano del testimone vuole essere un segno concreto di fraternità. «Tutti insieme e con pari dignità. Una testimonianza concreta di come dovrebbe essere lo sport: cioè un “ponte” che unisce donne e uomini di religioni e culture diverse, promuovendo inclusione, amicizia, solidarietà, educazione. Cioè un “ponte” di pace».
Come si gareggerà? Ci saranno delle staffette, quindi il simbolico passaggio del testimone di mano in mano, ma sono staffette molto particolari. Vi partecipano diversi campioni olimpici, ma, come dice papà Francesco, in realtà tutti gli atleti sono considerati allo stesso livello: la medaglia d’oro Tortu lo è come il ragazzo con Sindrome di Down o con autismo. Poi ci sono 5 squadre di carcerati, sia femminili del carcere di Rebibbia, sia maschili del carcere di Velletri: ci sono due squadre di rifugiati del Centro Astalli, tra l’altro la squadra femminile è composta da due ragazze ucraine, una keniana è una salvadoregna. Quindi storie diverse di immigrazione che arrivano e riscoprono di poter stare insieme attraverso l’atletica. La cosa particolare, la novità è che correranno anche le ambasciate presso la Santa Sede, che stanno creando delle formazioni composte dagli ambasciatori stessi, anche se non proprio giovanissimi, gli addetti alla segreteria, gli autisti, ecc. E questo per un discorso legato alla pace. Cioè, quando si corre insieme ci si passa il testimone in segno di collaborazione e condivisione.