Storie
di Roberto Signori
Rinnovata la tregua in Yemen
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“Accettando di attuare e ora rinnovando la tregua, le parti hanno fornito un barlume di speranza agli yemeniti, è possibile così porre fine a questo conflitto devastante”. Sono le parole dell’inviato Onu Hans Grundberg nel corso dell’annuncio del prolungamento di altri due mesi del cessate il fuoco tra il governo e gli Houthi, in guerra per 7 anni con un pesante tributo di vittime e oltre 4 milioni di sfollati interni.
Un risultato possibile grazie al lavoro delle Nazioni Unite ma anche dell’Arabia Saudita, dell’Oman e dell’appoggio dell’Egitto e della Giordania che hanno permesso la ripresa dei voli commerciali dall’aeroporto di Sana’a, dopo sei anni di chiusura. “Negli ultimi due mesi – ha spiegato Grundberg - gli yemeniti hanno sperimentato i benefici tangibili della tregua: la diminuzione delle vittime e anche l’aumento delle consegne di carburante attraverso il porto di Hudaydah”.
Il isegretario Onu Guteress ha però ricordato che lo Yemen vive una delle peggiori crisi umanitarie al mondo con oltre 17milioni di persone che soffrono la fame, 3,5 milioni colpite da malnutrizione acuta. Il Paese tra l’altro importa il 90% del cibo, tra cui il 42% del grano direttamente dall’Ucraina. Gli aiuti internazionali, nonostante le promesse, denuncia Oxfam, sono insufficienti e lo stesso World Food Programm ha dovuto ridurre le forniture alimentari a ben 5 milioni di yemeniti.