Chiesa
di La redazione
Adinolfi, la madre chiesa ed il divorzio
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Mi scrive un amico: “Siamo rimasti solo noi divorziati ad essere trattati in Chiesa peggio dei criminali. Ormai vanno bene tutti, benedicono le coppie gay, vanno bene i trans, si possono comunicare pure i pluriassassini pentiti, solo a noi viene negata la comunione a meno che non paghiamo la Sacra Rota ma mi sembrerebbe di pagarmi il perdono. Perché tu che sei noto e a cui viene sempre rimproverato da tutti sui social il divorzio nella tua giovane età non promuovi una lettera aperta al Papa e ai Vescovi per sanare questo stigma che solo noi abbiamo addosso?”. Gli ho risposto che non chiederò mai nulla alla Chiesa, come non chiedo mai nulla a mia madre: la ringrazio solamente. Se la Chiesa ritiene che noi dobbiamo restare lontani dal Sacramento, resteremo lontani. Conosciamo bene le condizioni per evitare lo stigma, abbiamo sbagliato e paghiamo, senza protestare. Preghiamo, cresciamo i nostri figli nella fede, chiediamo a Lui misericordia e benedizione. Lui sa e giudicherà. Noi saremo sempre pecore obbedienti”.