Politica

di Mario Adinolfi

LA BATTAGLIA EPOCALE

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Mentre la maggioranza vuole ius scholae e legalizzare le canne, l’inflazione è all’8% e per i beni di prima necessità è al 15% con in vista recessione e disoccupazione. È il frutto delle scelte di Draghi, vogliono confermarlo fino al 2028. Va aggregata l’Alternativa per l’Italia. Il Popolo della Famiglia, a seguito dell’assemblea nazionale del 1 luglio, lavora con generosità a questo cantiere, ma attenzione vizio delle prime donne: Marco Rizzo non vuole noi (alcuni di noi per la verità non vogliono le falci e martello di Rizzo), Gianluigi Paragone non vuole nessuno e pensa di essere autosufficiente, Toscano di Ancora Italia non invita al suo congresso non dico noi ma neanche Diego Fusaro a cui forse qualcosa deve, i 3V si credono fanno le pulci a tutti, Alternativa di Cabras si muove agilmente un po’ di qua e un po’ di là. La verità è che ognuna di queste forze ha valori generici non comprovati in una elezione generale nazionale se non il Popolo della Famiglia con i suoi 220mila voti alle politiche 2018 e il Partito comunista di Marco Rizzo con i suoi 104mila voti. Simone Di Stefano ha rotto con CasaPound da cui è considerato un traditore e si è portato nel suo nuovo raggruppamento, Exit, i 310mila voti che prese alle politiche visto che CasaPound non ha più intenzione di candidarsi a elezioni di nessun genere. Sul versante destro l’Italia agli Italiani prese altri 125mila voti. Questi sono i numeri certi. Paragone quanto vale? Guardando i risultati delle amministrative 2021 e 2022 dove supera il 3% solo quando si candida con noi a Jesi, il peso di Italexit realistico è di 500mila voti. Ancora Italia, 3V, Ricostruiamo l’Italia sono partiti embrionali e litigiosi. Azione Civile di Ingroia prese 10mila voti alle politiche 2018, è solo una sigla che Rizzo utilizza per aggregare un inutile sapore “di sinistra” mentre l’aggregazione deve rinunciare a questi schemi. Poi c’è il gigante Fratelli d’Italia. Che vuole fare Giorgia Meloni? Andare con il vecchio e consunto centrodestra in cui Brunetta (Forza Italia) le ha detto chiaramente (e Giorgetti, Lega, lo pensa) che Draghi deve restare fino al 2028, oppure mollare gli ormeggi, navigare in mare aperto e provare a conquistare davvero il governo del Paese scommettendo sull’Alternativa per l’Italia? Draghi fino al 2028 vuol dire ancora guerra, ancora armi, ancora soldati alla Nato, logica geopolitica subalterna al volere degli Stati Uniti, logica economica e finanziaria subalterna al volere di Bruxelles, inflazione, recessione, disoccupazione, gestione liberticida di eventuali nuove emergenze sanitarie che non a caso vengono sventolate già sullo sfondo, devastazione degli interessi dei ceti medio-bassi che pagano pieno il prezzo di queste politiche antipopolari con particolari effetti negativi sulle famiglie numerose e monoreddito. Questa agenda va battuta alle elezioni con una snella ricetta di governo che da quei bisogni parta e il Popolo della Famiglia costruirà l’Alternativa per l’Italia con chi ci sta. In Germania Alternative für Deutschland ha frantumato ogni sbarramento ed è oggi il sesto partito tedesco per consistenza. Credo che possiamo porci lo stesso obiettivo. Chiunque voglia collaborare a questo percorso, anche se non ha mai fatto politica, può scrivermi personalmente a [email protected] e prenderà il suo posto in questa battaglia epocale per il nostro Paese.

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04/07/2022
2103/2023
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