Storie
di Giuseppe Rotunno
NE’ EUTANASIA, NE’ ATOMICHE
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“Né eutanasia, né atomiche” può suonare un po’ strano come titolo di un convegno serio, soprattutto con un cast di interventi così autorevoli e significativi. Infatti per due ore si sono succeduti senza sosta relazioni su approcci impegnativi alle due sfide più urgenti, fra le diverse gravi questioni, che ci attanagliano in modo definitivo in questo principio d’estate. La storia ricorda altri principi d’estate decisivi per il nostro Occidente, ma oggi ci richiama a fronteggiare come coscienza cristiana il possibile varo della legge sull’eutanasia di Stato in Italia, mentre in Europa si fa la guerra con l’escalation nucleare nonché il Parlamento UE è preso dal diritto all’aborto.
Così noi cristiani, all’evento a Roma nei giorni scorsi, abbiamo sfidato l’attacco antropologico finale in atto in Occidente e alla minaccia nucleare su di noi e sul mondo. Lo abbiamo fatto su tre livelli diversi, ma convergenti:
Si è preso atto insieme che questo nostro Occidente va cambiato e che ci sono valide strade per farlo, nonché possibili aperture di dialogo risolutivo indicate da tutti i rappresentanti intervenuti al convegno promosso da Civiltà dell’Amore. Tutto ciò con una chiarificazione, posta già a base dell’evento e espressamente enunciata da Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia: servono cristiani in politica, organizzati e sinergici per far approvare proposta di leggi di vita a 360 gradi, come nel convegno romano.
- due tematiche ultimative per la vita di ogni uomo, ma da combattere sullo stesso campo da cristiani e non, per salvare il futuro personale e di tutti;
- sinergia necessaria e ritrovata tra cristiani che pur riferendosi a differenti formazioni politiche hanno deciso una battaglia comune da combattere, con i talenti dell’intelligenza, della scienza e del dialogo serrato su questioni “ultime” come le atomiche e l’eutanasia;
- Con la piena conferma del Magistero della Chiesa che, rimasta fedele al Vangelo, afferma il radicale superamento con strumenti risolutivi sia per l’eutanasia, sia per le atomiche, come emerso dal messaggio video del presidente della Pontificia Accademia della Vita, mons. Vincenzo Paglia.
Il cambiamento si innesterà sull’effettiva proposta:
Entrambe le soluzioni offrono ampi benefici e in particolare le migliaia di atomiche produrranno un’enorme quantità di energia carbon-free e la liberazione dei popoli da tali terribili armi, come è stato dimostrato dal gen. Francesco Lombardi e dall’ing. Massimo Sepielli, con il supporto del prof. Agostino Mathis, esperto di energia nucleare.
- delle cure cosiddette “palliative” per superare di fatto l’eutanasia, come ha ben spiegato la professoressa Fabiola Bologna insieme al coordinatore Domenico Menorello di “Ditelo dai Tetti”;
- dell’impiego dei reattori nucleari esistenti per eliminare le atomiche che sovrastano il mondo.
Ora ci tocca proporre coraggiosamente questi percorsi, anche a livello politico, come è stato raccomandato da Mario Adinolfi e accolto pienamente nelle conclusioni da Luigi Rapisarda della Democrazia Cristiana, per un percorso anche politico per operare tali cambiamenti resisi necessari per tutti.